Sabato 23 Novembre 2024
JEAN-CLAUDE JUNCKER, presidente della Commissione europea
Economia

Un ministro delle finanze per un'Europa più stabile

Juncker: il tetto va riparato quando splende il sole

Jean Claude Junker (Ansa)

Jean Claude Junker (Ansa)

Bruxelles, 14 dicembre 2017 - L’Unione Europea ha festeggiato in marzo a Roma il suo 60º anniversario. È stata l’occasione per fare un bilancio su ciò che essa ha contribuito a realizzare e per riflettere sul modo in cui può continuare a mantenere le sue promesse per le generazioni future.

È importante capire quali lezioni possiamo trarre dagli eventi vissuti nell’ultimo decennio. La crisi finanziaria mondiale che si è verificata dieci anni fa, anche se non ha avuto origine in Europa, ha messo a nudo gravi debolezze, sia nel funzionamento del sistema finanziario che nell’assetto istituzionale della zona euro. Essa ha prodotto una delle più gravi e lunghe recessioni che si ricordino. Per il futuro, dobbiamo cercare di non restare esposti a simili crisi. Insieme, dobbiamo sviluppare strutture economiche e sociali migliori che garantiscano maggiore stabilità e sicurezza ai cittadini europei. Grazie a un forte impegno, l’economia europea è in espansione da diversi anni consecutivi. La disoccupazione, anche se ancora troppo alta in certi paesi, è al suo livello più basso dal 2008. Le finanze pubbliche si stanno riprendendo così come gli investimenti. Le banche hanno quasi raddoppiato i loro coefficienti di capitale e i prestiti in sofferenza sono in costante calo. La fiducia nell’euro è ai massimi storici.

Come dice il saggio, il momento per riparare il tetto è quando splende il sole. Adesso abbiamo l’opportunità – e il dovere – di far sì che la nostra economia e la nostra società diventino più resilienti e solide. È per questo che la Commissione europea ha presentato una roadmap verso maggiore unità, efficienza e responsabilità democratica nella governance economica, che punta a rafforzare la crescita, a sostenere la convergenza e a migliorare la stabilità macroeconomica. Fanno parte di questa roadmap, le proposte già avanzate allo scopo di completare l’Unione bancaria e l’Unione dei capitali, per ridurre i rischi residui nel settore bancario, diversificare le fonti di finanziamento per l’economia reale e far sì che i rischi privati siano meglio ripartiti.

La settimana scorsa, la Commissione europea ha messo sul tavolo nuove proposte, che hanno fatto seguito agli impegni che ho assunto nel mio State of the Union in settembre. Tra queste, l’istituzione di un Fondo monetario europeo per sostenere la stabilità finanziaria dei paesi in grave difficoltà e per tutelare i contribuenti dai costi provocati dalle banche in dissesto. Abbiamo proposto, inoltre, di inserire il trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nel diritto europeo, per semplificare il quadro giuridico e consolidare le norme esistenti in materia di sana gestione delle finanze pubbliche. Abbiamo presentato nuovi strumenti di bilancio per sostenere le riforme nazionali, uno strumento di convergenza per gli Stati membri prossimi ad aderire all’euro e una funzione di stabilizzazione per preservare i livelli degli investimenti nell’eventualità di grandi crisi economiche.

A fare da collante a tutte queste iniziative, vi è la proposta di istituire un ministro europeo dell’Economia e delle Finanze che coordini questi diversi compiti e renda la governance economica più semplice, più coerente e più efficiente. Ventisette leader dell’UE avranno una prima discussione sulle nostre idee in occasione del vertice euro di questa settimana. È la prima volta che un consesso del genere si riunisce in un ambiente così favorevole, con la presenza di leader dell’UE sia dei paesi della zona euro che di quelli che ancora non vi appartengono. II vertice spianerà la strada rendendo possibile l’adozione di decisioni concrete nel 2018. Sono fiducioso che, se ci assumeremo la responsabilità collettiva, riusciremo a voltare la pagina della crisi e non ci troveremo impreparati di fronte ad eventuali nuove bufere.