Venerdì 22 Novembre 2024
MADDALENA DE FRANCHIS
Economia

Miniere in Italia, dove si trovano regione per regione e cosa si estrae

Il Paese, pur essendo ricco di risorse preziose, sembra non avere tra le priorità la ricerca di minerali. I siti, come emerge da un rapporto dell’Ispra, sono un’ottantina

La mappa dei minerali strategici in Italia

La mappa dei minerali strategici in Italia

Roma, 14 luglio 2023 – Lo chiamano “il Paese delle miniere dimenticate” e, in effetti, pur essendo ricca di risorse preziose, l’Italia sembra non avere, fra le priorità, la ricerca di minerali e l’attività estrattiva. Nel panorama nazionale i siti minerari, come emerge da un rapporto dell'Ispra, sono un'ottantina. Miniere da cui si ricavano i cosiddetti ‘minerali industriali’, poi lavorati per essere presenti nella maggior parte degli oggetti utilizzati quotidianamente. Parliamo principalmente di marna da cemento, minerali ceramici (feldspati, caolino, refrattari), minerali a uso industriale (bentonite, terre da sbianca) e salgemma. Il settore impiega attualmente poco più di 3mila minatori, distribuiti nei siti produttivi presenti in 14 regioni, con un’alta percentuale in Piemonte, Sardegna, Toscana e Sicilia. Ma un’altra importante opportunità può arrivare dalla ricerca delle cosiddette ‘terre rare’, materiali strategici per realizzare gli obiettivi di transizione ‘green’ che ci aspettano nel prossimo futuro. Vediamo nel dettaglio dove si trovano i principali siti e quali risorse custodiscono nel sottosuolo.

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In Toscana e Lazio, il litio

È uno dei componenti fondamentali nella produzione di batterie per auto elettriche e il suo valore è salito alle stelle, tanto da sfondare i 45.000 dollari a tonnellata. Secondo le stime, la domanda di litio – la più preziosa fra le ‘terre rare’ - è destinata a quintuplicare entro il 2030. Oggi la produzione è concentrata tra Australia, Cile e Cina, ma l’Italia custodisce uno dei giacimenti più interessanti d’Europa. La multinazionale australiana Altamin Limited, fra le più attive nell’attività estrattiva in Italia, lo ha individuato tra la provincia di Viterbo e la Toscana. Tracce interessanti di litio sarebbero state rintracciate, infatti, nelle acque provenienti dagli impianti geotermici.

In Liguria il titanio

La produzione di questo materiale, considerato strategico per la sua capacità di resistenza alla corrosione e per l’ottima risposta agli stress termici, nonché per la leggerezza, è attualmente appannaggio di Russia, Cina e India. L’Italia ospita un notevole giacimento a Piampaludo, in provincia di Savona. La stima è che la montagna custodisca almeno 9 milioni di tonnellate di minerale. Ma l’area della potenziale miniera è inserita nel territorio del Parco regionale del Beigua, area protetta e ad alto tasso di biodiversità. L’impatto ambientale dell’estrazione sarebbe indubbiamente alto. Test di ricerca erano stati autorizzati dalla regione Liguria nel 2021, ma il Tar, successivamente, ha bloccato le indagini. Fra Genova e Savona si segnala anche la presenza di rame, grafite, barite e manganese.

In Piemonte il cobalto

Utilizzato per secoli come colorante blu nell’industria della ceramica, il cobalto è tornato in auge come componente delle batterie di numerosi dispositivi elettronici e digitali. È stata sempre la multinazionale australiana Altamin a sondare il territorio delle Alpi piemontesi, in particolare l’area di Punta Corna. Le stime parlano di una concentrazione tra le più elevate del pianeta ma, anche in questo caso, l’attività estrattiva mal si concilierebbe con la tutela del paesaggio naturale e degli ecosistemi del luogo. Nella stessa area si trovano anche importanti giacimenti di manganese e grafite.

Altri giacimenti lungo l’arco alpino

In Friuli si trova il cobalto, in Veneto il magnesio e il rame. In Trentino sono stati rinvenuti cobalto, manganese, magnesio, barite, rame; in Lombardia si segnalano rame, barite, cobalto, berillio. Proprio in Lombardia, nella Bergamasca, gli australiani di Altamin hanno finora investito quasi 20 milioni di euro in un progetto di rilancio della miniera di Gorno, ricca di piombo e zinco e chiusa dall’Eni negli anni ’80 (ora è un ecomuseo). Attualmente, tuttavia, il progetto è fermo, sia per l’opposizione delle comunità locali, sia per i permessi non accordati dal ministero della Cultura e, un anno fa, dal ministero della Transizione ecologica.

I giacimenti al Centro-Sud

La Toscana, ricca di rame e antimonio, possiede anche manganese e magnesio. Nel Nord del Lazio esistono alcuni giacimenti di cobalto, manganese e barite. La barite c’è anche in Sardegna, insieme al rame e all’antimonio. Sull’Appennino abruzzese ci sono svariati giacimenti di bauxite e uno di manganese. Si trova bauxite anche nel nord della Campania e in varie zone della Puglia. In Calabria troviamo manganese, barite e grafite, in Sicilia antimonio e manganese.