Roma, 5 dicembre 2024 – Negli ultimi 10 anni i miliardari nel mondo sono quasi raddoppiati, passando da 1.757 a 2.682, mentre il loro patrimonio complessivo è aumentato del 121%, passando da 6.300 miliardi di dollari a 14.000 miliardi di dollari. Nel 2024 la ricchezza di questi paperoni si aggira intorno ai 14mila miliardi di dollari, secondo quanto emerge dall'ultimo rapporto Ubs, il Billionaires Ambitions Report. Il quadro che emerge dall’analisi mostra come questa crescita di ricchezza sia stata nettamente superiore a quella del valore delle borse mondiali: fra il 2015 e il 2024 infatti, a titolo di confronto, l'indice MSCI AC World ha registrato un guadagno percentuale di circa il 73%. Questo accumulo di ricchezza in realtà si è consumato soprattutto fra il 2015 e il 2020, quando la cresciuta degli asset dei paperoni mondiali è aumentata a un tasso annuo del 10%. Da allora l'aumento è stato dell'1% medio, ma il dato maschera andamenti differenti.
Dove cresce di più la ricchezza
Negli Stati Uniti, nell'area EMEA e in alcune parti dell'Asia, in particolare in India (dove il patrimonio è salito a 905 miliardi) la crescita è stata più forte, mentre le difficoltà della Cina hanno impattato sui patrimoni dei nuovi miliardari (+20% anno fra 2015 e 2020, quindi in calo continuo, 'perdendo' 300 miliardi di dollari). La banca svizzera 'assolve' i super ricchi spiegando, cifre alla mano, che le poche migliaia di miliardari hanno creato molto più valore per la società negli ultimi 10 anni di quanto non abbiano creato per se stessi. Secondo William Nordhaus, economista Usa premio Nobel, il 98% del valore di un'innovazione va alla società e il 2% all'innovatore o all'imprenditore. Il dato è significativo visto che la maggior parte dei miliardari sono imprenditori "di prima generazione”: in pratica nel 2024, 1.877 miliardari sono self-made-man e 805 appartengono a dinastie benestanti.
I settori più redditizi
Ma quali sono i settori più ricchi? A livello globale la crescita dei patrimoni è stata guidata in larga parte dal settore tecnologico: la ricchezza dei miliardari del ramo si è triplicata in 10 anni passando da 788,9 a 2.400 miliardi di dollari. Non solo, i pochi paperoni del settore hanno la ricchezza media personale più elevata, circa 70,6 miliardi a testa. Ma non se la sono cavata male neanche gli imprenditori del settore industriale, con patrimoni passati da 480,4 a 1.300 miliardi di dollari. Il settore più “sfortunato”, si fa per dire, è quello dell'immobiliare con un aumento della ricchezza da 534 miliardi nel 2015 a 692,3 miliardi di dollari nel 2024.
Ma i settori di intervento cambiano: in passato, i nuovi miliardari hanno promosso la diffusione dell'e-commerce, dei social media e dei pagamenti digitali; più di recente, hanno favorito il boom dell'IA generativa, nonché lo sviluppo della cybersecurity, del fintech, della stampa 3D e della robotica. I miliardari del settore industriale hanno registrato il secondo maggiore incremento in termini di ricchezza, passando da 480,4 a 1.300 miliardi di dollari, in quanto gli stati hanno realizzato investimenti per affinare il loro vantaggio competitivo, soprattutto nell'economia green, per affrontare le sfide demografiche e per sostenere il trend economico del reshoring. Gli interventi di politica industriale favoriscono i settori tecnologicamente avanzati come l'aerospaziale, la difesa e i veicoli elettrici.
Paperoni con la valigia
In ogni caso, quali che siano le origini delle loro fortune, i miliardari non sono necessariamente legati alla terra di origine, anzi, dopo la pandemia hanno accelerato i loro spostamenti: dal 2020 uno su 15 si è trasferito all'estero, alla ricerca di più sicurezza personale, strutture sanitarie e scolastiche migliori. L'impatto di queste “migrazioni” – spiega Ubs – è forte anche sul fronte fiscale: infatti laddove i paesi emergenti pagheranno un record di 400 miliardi di dollari per il servizio del debito estero quest'anno, molti dei “loro” miliardari si stanno trasferendo in paesi dal fisco amichevole come Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Singapore e Stati Uniti.
Dove vivono i super miliardari
Anche in questo ristretto ambito ci sono quelli più ricchi di altri: il patrimonio dei super-miliardari, ovvero i primi 100 della classifica, rappresenta il 36% del totale. Di questi 100, 43 vivono in Nord America, 21 in Europa occidentale e 15 nel Sud-est asiatico. I miliardari statunitensi sono quelli che hanno accumulato più ricchezza nel 2024, rafforzando il ruolo del Paese come centro per gli imprenditori miliardari di tutto il mondo. Ma la ricchezza dei miliardari cinesi è più che raddoppiata dal 2015 al 2020, con un incremento del 137,6%, da 887,3 miliardi di dollari a 2.100 miliardi di dollari. Successivamente, è scesa del 16% a 1.800 miliardi di dollari, mentre la rosa complessiva di miliardari è rimasta stabile.
E in Italia? Super ricchi cresciuti del 10%
Anche in Italia è cresciuto il numero dei miliardari, ma soprattutto il loro patrimonio. I dati del rapporto Ubs sui super-ricchi mostra infatti come in un anno, dal 2023 al 2024, il numero di italiani con un patrimonio superiore al miliardo di dollari sia salito di 6 unità, passando da 56 a 62, pari a un incremento di circa il 10%. Nello stesso arco di tempo però il loro patrimonio è salito da 162,3 a 199,8 miliardi di dollari, con una crescita del 23,1%, fra le più alte in Europa (in Germania e nel Regno Unito, ad esempio è stata “solo” del 10%). Ma quello che impressiona di più è la quantità di valore che questi paperoni hanno accumulato rispetto alla ricchezza nazionale: su una popolazione di circa 60 milioni di abitanti, in pratica in Italia c'è un miliardario ogni milione di persone, ma con 200 miliardi di ricchezza, il loro patrimonio vale l'8,4% del Pil (che per il 2024 l'Fmi stima in 2308 miliardi di dollari). Tale concentrazione non è un unicum: i 46 miliardari francesi (-16 rispetto all'Italia) hanno una ricchezza quasi tripla (576,5 miliardi di dollari) ovvero il 18% del Pil di Parigi.