Un boom in Borsa del 15% in un giorno solo. Meta, la società madre di Facebook, ha registrato una crescita poderosa in seguito alla diffusione dei risultati del primo trimestre che hanno sorpreso, in positivo, analisti e investitori.
Dopo aver ceduto due terzi del suo valore l’anno scorso, il titolo Meta da inizio gennaio è in rialzo del 74%. Il colosso americano ha chiuso i primi tre mesi dell’anno meglio delle attese e ha diffuso le proprie stime per il secondo trimestre, che si spingono oltre le previsioni del mercato. “Abbiamo avuto un buon trimestre, la nostra comunità continua a crescere. Stiamo diventando più efficienti e questo ci consente di mettere a punto prodotti migliori più velocemente e di posizionarci meglio” per il lungo termine, ha commentato l’amministratore delegato, Mark Zuckerberg.
I ricavi di Meta nel primo trimestre sono saliti per la prima volta in quasi un anno (+3%), attestandosi a quota 28,65 miliardi.
L’utile netto, invece, è calato del 24% a 5,7 miliardi, con quello per azione che si è attestato a 2,20 dollari.
A incidere sono stati gli oneri della pesante ristrutturazione avviata l’anno scorso e che proseguirà durante quello in corso. Come si spiega quindi il recente rimbalzo? Secondo molti, le ragioni sono da ascrivere alle aspettative del mercato, che si attendeva risultati meno brillanti.
A scatenare l’entusiasmo in Borsa sono state le previsioni sul secondo trimestre dell’anno, che vedono un fatturato compreso tra 29,5 e 32 miliardi di dollari, ben oltre le stime degli analisti che si fermano a 29,53 miliardi di dollari.
La notizia sul crollo degli utili, invece, è stata accolta in modo freddo. Anche perché la contrazione dei profitti appare determinata dal maxi piano di ristrutturazione annunciato di recente, che prevede l’esodo di 20mila dipendenti.
Piano che ha causato l’anticipo per il 2023 spese totali per il 2023 tra gli 86 e i 90 miliardi, compresi costi di riorganizzazione tra i 3 e i 5 miliardi. Una volta portata a termine la ristrutturazione, la struttura dei costi del colosso sarà molto più leggera, mentre la redditività più elevata.
Gli investimenti saranno compresi tra i 30 e i 33 miliardi. Inoltre, la raccolta pubblicitaria, essenziale per il business di Meta, pur sotto pressione ha tenuto: ha totalizzato 28,3 miliardi contro i 26,88 attesi. Gli utenti mensili attivi hanno rispettato le previsioni, pari a 2,99 miliardi, mentre quelli quotidiani le hanno battute, raggiungendo i 2,04 miliardi.
Le entrate medie per utente hanno superato le anticipazioni, 9,62 dollari contro 9,30. Zuckerberg ha sottolineato il contributo dell’intelligenza artificiale, diventata oggi una delle nuove frontiere per la crescita dell’high-tech: “Il nostro lavoro in AI sta guidando buoni risultati in tutte le app e il business”. Ha poi citato esplicitamente quale ragione dei risultati trimestrali anche il nuovo impegno all’efficienza: “Stiamo diventando più efficienti in modo da creare prodotti più rapidamente e essere in posizione rafforzata per la nostra visione di lungo termine”. Il Tallone d’Achille è, per ora, la divisione Reality Lab, cuore della scommessa sul metaverso, che risulta ancora non profittevole. Dopo aver registrato perdite per 13,7 miliardi nell’intero 2022, nell’ultimo trimestre la divisione ha perso altri 3,99 miliardi. La previsione è che nel 2023 il rosso continuerà ad aumentare. Secondo gli analisti Meta può continuare a crescere approfittando anche delle difficoltà di TikTok negli Stati Uniti, dove la piattaforma controllata da ByteDance riscuote un ampio successo e conta su 150 milioni di utenti mensili. Ma la sua popolarità è minacciata da Washington che, per motivi di sicurezza nazionale, la vuole limitare. Da questo contesto, Meta potrebbe trarre dei vantaggi.