Nel corso degli ultimi anni nel dibattito pubblico è spesso entrato il tema del Mes, con le diverse fazioni che si dividono sull’opportunità o meno per l’Italia di richiedere questa misura.
Con Mes si intende il Meccanismo europeo di stabilità, ovvero uno strumento dell’Unione europea che ha il principale obiettivo di garantire la stabilità finanziaria nella zona euro. Istituito dal Trattato di Lisbona e ratificato dal Consiglio Ue nel marzo del 2011, il Mes si sostanza in un fondo di assistenza finanziaria che sostiene i Paesi dell’Unione in difficoltà economica e che non riescono a collocare i propri titoli di Stato. Vi è, dunque, un prestito da parte dell’Unione europea, con il Paese ricevente che oltre ai soldi accetta una serie di condizioni come il programma di rientro e il controllo diretto del debito attraverso dei piani di aggiustamento macroeconomico che possono colpire, tra gli altri, la spesa pubblica e il sistema pensionistico. A livello storico il Mes è intervenuto per sostenere l’economia di alcuni Paesi, come Irlanda, Portogallo, Cipro, Spagna e Grecia. Il totale di spesa è stato di 295 miliardi di euro.
Cos'è il Mes
Così come in parte già accennato, il Mes offre assistenza ai Paesi della zona euro che si trovano in difficoltà finanziarie. Il Mes, in base a quanto previsto dall’ordinamento europeo, è un’organizzazione intergovernativa con sede a Lussemburgo che può emettere degli strumenti di debito per finanziare prestiti e altre forme di assistenza finanziaria. Erede del Fondo europeo di stabilità finanziaria, il Meccanismo europeo di stabilità opera in simultanea con la Commissione europea nel rispetto del protocollo d’intesa firmato da entrambi gli organi nel 2018.
Come funziona il Mes
In base a quanto previsto dall’ordinamento europeo, il Mes può svolgere diverse funzioni, tra cui:
- concedere prestiti in un ambito di aggiustamento macroeconomico
- comprare i titoli di debito degli Stati della zona euro sui mercati finanziari primari e secondari
- fornire linee di credito in assistenza finanziaria ai Paesi in difficoltà
- ricapitalizzare gli istituti finanziari con prestiti erogati direttamente ai governi dei Paesi della zona euro. membri.
Per quel che riguarda il funzionamento del Meccanismo europeo di stabilità, è possibile dire che il fondo segue le modalità previste dall’articolo 3 del trattato che lo ha istituito. Entrando più nel dettaglio, l’attività del Mes si sostanzia in tre principali fasi:
- la prima è quella che vede il Paese in difficoltà finanziarie presentare al Presidente del Consiglio dei governatori del fondo salva - Stati una richiesta di assistenza
- ricevuta la richiesta il Mes la invia alla Commissione europea per ottenere un feedback sul reale stato di salute dell’economia del Paese richiedente e definire, in concreto, il suo fabbisogno finanziario. In questa fase si considera anche l’impatto che la crisi economica in quello Stato membro potrebbe avere sull’intera zona euro
- qualora la valutazione dovesse avere esito positivo, l’organo plenario del Mes autorizza ad agire in sostegno del Paese in difficoltà attraverso la concessione di prestiti. Il Consiglio, in questi casi, effettua una votazione a maggioranza semplice o qualificata potendo anche godere dell’immunità giudiziaria. Ogni Stato membro, inoltre, gode di un diritto di voto che è proporzionato alla quota versata dallo Stato stesso nel Fondo.
In ultimo, è importante sottolineare che l’intero meccanismo di stabilità europea è gestito dal Consiglio dei governatori, al cui interno siedono tutti i ministri delle finanze dei Paesi della zona euro, e da un Consiglio di amministrazione, nominato dai governatori. C’è poi anche il Direttore generale, il Commissario europeo agli affari economico-monetari e il Presidente della Bce. Solo il primo ha diritto di voto, mentre gli altri sono meri osservatori.