Giovedì 6 Marzo 2025
ANTONIO PETRUCCI
ANTONIO PETRUCCI
Economia

Il mercato musicale in Italia vale 4,3 miliardi di euro

Oltre il 20% lo fatturano i live, molto bene anche l’indotto. Le principali voci: concerti +33%, diritti d’autore +22,3%, discografia +18,8%

Elodie al Festival di Sanremo un evento musicale fra i più seguiti

Elodie al Festival di Sanremo un evento musicale fra i più seguiti

Roma, 6 marzo 2025 – In tempi di crisi, si può considerare la musica come una sorta di bene immateriale rifugio, alla stregua dell’oro. Infatti, fra guerre e inflazioni, crisi e scenari internazionali tutt’altro che rassicuranti, la musica nel 2024 ha generato un volume d’affari di 4,3 miliardi di euro, come certificato dal report della Federazione dell’industria musicale italiana.

I dati della Fimi

Come detto, il 2024 ha raggiunto la cifra di 4,3 miliardi di euro, e in particolare i primi 9 mesi hanno visto una crescita di quasi tutte le principali voci, dai concerti +33%, ai diritti d’autore +22,3%, alla discografia +18,8%. Nel dettaglio, vediamo che le esibizioni live degli artisti hanno fatturato 967,4 milioni di euro, mentre i diritti d’autore hanno generato ricavi per 330,9 milioni di euro per la pubblica esibizione, 112,9 milioni per l’emittenza, 80 milioni per copie private, 72,8 milioni per i diritti ad esse connesse, 58 milioni per l’export e 13,6 milioni per le sincronizzazioni per cinema e tv. Invece la discografia ha fatturato 292,3 milioni di euro per i formati digitali e 62 milioni per i supporti fisici.

In crescita anche il settore legato all’insegnamento che vale 1,2 miliardi di euro, suddivisi in 437 milioni generati dalle compravendite di strumenti, 130 milioni dall’export,147 milioni dal noleggio, 239,2 milioni dalla docenza e 65,7 milioni dagli spartiti. Infine, da segnalare anche i 531 milioni di euro generati dalla vendita di impianti hi-fi e sistemi bluetooth. E’ comunque, quello musicale, un settore in grande trasformazione, così come cambiano le abitudini di ascolto, sempre più rivolte al digitale, in crescita del 16,8%, e allo streaming, +17%.

Il report “Engaging with music” di Ifpi

La conferma di questo cambiamento nella modalità di ascolto è certificata dal report Engaging with music di Ifpi, in cui si legge che nel 2023 ogni italiano ha dedicato in media 22 ore circa a settimana all’ascolto della musica, con un incremento dell’1,3% rispetto all’anno precedente. Il canale preferito resta lo streaming col 30% sia per l’audio che per il video, seguiti dalla radio col 20%, dall’ascolto di cd, dvd e vinili o col download per il 10%, e infine da concerti e live music col 4%. Dominano pop e rock, mentre è suddiviso alla pari l’ascolto fra brani italiani e brani internazionali. Si abbassa l’età media degli artisti nella top ten degli album più ascoltati, mentre cresce lo spazio di ascolto per i cantanti italiani, se è vero che fra i primi 100 album ben l’80% è di artisti nostrani, mentre nel 2013 tale percentuale era del 60%. In aumento anche lo spazio riservato alle artiste, con il 40% delle prime 30 posizioni occupato da donne.

Spotify nel 2024 ha distribuito 10 miliardi di royalties

A livello planetario, limitandosi al solo streaming, il mondo musicale ha ormai valori  difficilmente stimabili se si considera che non tutte le società del settore rilasciano dati ufficiali circa le royalties. Una delle poche eccezioni riguarda Spotify, che ha comunicato di aver distribuito nel solo 2024 ben 10 miliardi di dollari all’industria musicale, arrivando così, dalla sua fondazione, ad un totale di 60 miliardi di dollari. I dati dell’azienda parlano di una suddivisione fra oltre 10mila artisti con guadagni di oltre 100mila dollari l’uno, mentre nel 2014 lo stesso numero di artisti generava non più di 10mila dollari l’anno. Nello specifico, 290 artisti hanno portato a casa oltre 10 milioni di dollari l’uno, 510 artisti hanno superato i 5 milioni, 1.260 artisti hanno incassato oltre 2 milioni di dollari, 2.460 artisti oltre 1 milione di dollari, e così via fino ai 572mila cantanti che si sono portati a casa a testa almeno 1.000 dollari.

Lo spazio che Spotify occupa per quanto riguarda le entrate derivanti dalla musica registrata, è salito dal 15% del 2017 al 25% del 2024 secondo l’Ifpi (International Federation of the Phonographic Industry). Ogni giorno vengono caricati 99mila nuovi brani sulle piattaforme di streaming, e nel 2024 il totale degli ascolti ha sfiorato i 5mila miliardi, un dato davvero difficile anche solo da immaginare, con un aumento del 14% rispetto al 2023. Gli abbonati ai servizi musicali di Spotify sono oltre 500 milioni, anche se il 60% degli utenti utilizza il piano gratuito con ascolti supportati dalle inserzioni pubblicitarie. L’obiettivo dell’azienda è quello di raggiungere il miliardo di utenti paganti entro il prossimo decennio, durante il quale vedremo probabilmente nuove tendenze affermarsi in uno dei settori economici più dinamici e in crescita.