Roma, 30 novembre 2023 – Il 2023 è stato un grande anno per McDonald’s in Italia. Il bilancio del colosso del fast food è di 50 nuove aperture e una crescita dei ricavi in doppia cifra, nonostante l’aumento dei costi delle materie prime. Ma questo è solo l’inizio. La catena mira ad aprire altri 200 ristoranti in Italia nel giro dei prossimi tre anni, di cui il 60% sarà concentrato al Sud. Lo ha dichiarato Dario Baroni, amministratore delegato di McDonald’s Italia citato dal Corriere della Sera, sottolineando che il valore condiviso generato dall’azienda per l’Italia nel 2022 - tra ristoranti, filiera e servizi – ammonta a 1,9 miliardi di euro. “Un contributo importante al sistema-Paese, testimoniato anche dal progressivo incremento della spesa verso i fornitori locali”, ha affermato.
L’anno scorso gli acquisti di McDonald’s da imprese italiane hanno quasi sfiorato un miliardo di euro (960 milioni per l’esattezza). La rete di fornitori della catena è composta per l’85% da aziende tricolori e le collaborazioni si moltiplicano: l’ultimo accordo è stato firmato con il Consorzio di Tutela del pomodoro di Pachino Igp. “Tutto è iniziato nel 2008 con il McItaly, primo panino con il Parmigiano Reggiano”, ha raccontato Baroni. “Negli anni abbiamo capito che per avere successo in Italia era fondamentale fare leva sul nostro patrimonio agroalimentare”. E l’azienda vuole anche ridare qualcosa al territorio introducendo azioni concrete a supporto dell’agroalimentare, come il sostegno delle agricolture colpite da catastrofi naturali. “E’ già accaduto con il Parmigiano dopo il terremoto dell’Emilia e con la cipolla di Tropea, che abbiamo inserito in una salsa”, ha sottolineato l’ad.
I 200 nuovi punti di vendita previsti entro il 2026 creeranno 12mila nuovi posti di lavoro. Secondo Barioni, l’azienda – essendo consapevole di rappresentare una porta di ingresso per il mondo del lavoro per molti – dedicherebbe un’attenzione particolare ai giovani e alle donne. A fine bilancio 2022 la catena dichiarava in Italia circa 32mila addetti, di cui il 62% è rappresentato dalle donne, il 55% ha meno di 29 anni. Inoltre, il 92% dei dipendenti è assunto con una forma contrattuale stabile, secondo quanto dichiarato dall’azienda.
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