Lunedì 24 Marzo 2025
MADDALENA DE FRANCHIS
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Economia

Materiale edile da scarti dell'industria, la startup Resilco chiude round da 5 milioni

Sede a Bergamo, sviluppa una tecnologia innovativa per il trattamento di alcuni tipi di rifiuti industriali che vengono trasformati in materie prime secondarie da utilizzare nel settore delle costruzioni

Da sx, David Callejo Munoz (CEO), Alessandro Panza (Head of Engineering)

Da sx, David Callejo Munoz (CEO), Alessandro Panza (Head of Engineering)

Roma, 24 marzo 2025 – Il loro nome è l’acronimo di “Resilience company for climate change” che, in italiano, suona più o meno così: “azienda resiliente nei confronti del cambiamento climatico”. Resilco Srl, startup con sede a Bergamo, ha scelto questa denominazione per aver sviluppato una tecnologia innovativa per il trattamento di alcuni tipi di rifiuti industriali, che vengono, così, trasformati in materie prime secondarie da utilizzare nel settore delle costruzioni (con annesso stoccaggio di emissioni climalteranti). È stata la startup stessa, ieri, ad annunciare di aver chiuso un round ‘serie A’ da 5 milioni di euro. Il round ‘serie A’, è bene ricordarlo, corrisponde alla fase cosiddetta ‘early growth’ (crescita iniziale), nella quale la startup deve consolidare il proprio modello di business e acquisire stabilmente clienti.

Il round di investimento: i dettagli

Guidato da 360 Capital, società europea di venture capital, attraverso il proprio fondo climate tech 360 Life II (sostenuto, a sua volta, da Cdp Venture capital, attraverso il Green transition fund, che utilizza risorse Pnrr stanziate dall’Ue), il round ha coinvolto anche il Fondo parallelo Lv 360, partecipato da Lombardia Venture. Un’iniziativa, quest’ultima, della regione Lombardia, finanziata con fondi europei del programma Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) e gestita da Finlombarda, che sostiene la crescita e lo sviluppo delle startup lombarde con forte potenziale di innovazione tecnologica. Il round ha visto anche la partecipazione di Tech4Planet, Polo nazionale di trasferimento tecnologico promosso da Cdp Venture capital Sgr per la sostenibilità ambientale. Questo finanziamento segue quello da 1,2 milioni di euro del 2023, che era stato guidato da Tech4Planet con la partecipazione del socio Fecs Technology Srl.

“Una risposta a tre grandi sfide”

“La riduzione dello smaltimento in discarica, il recupero dei rifiuti e la loro reintroduzione sul mercato come materiali riciclati, accompagnati dallo stoccaggio permanente della Co2, sono tre delle sfide globali che la nostra società sta affrontando. Siamo felici per il closing di questo round perché – spiega David Callejo Munoz, fondatore e ad di Resilco - ci consente di crescere e affermarci sul mercato, mettendo a disposizione la nostra tecnologia, che è capace di rispondere con un unico, semplice, processo a queste tre grandi sfide. Al contempo, questa tecnologia consente di soddisfare la domanda crescente di soluzioni alternative e sostenibili per la gestione dei rifiuti industriali”.

“Tecnologia brevettata che trasforma un costo in opportunità”

Alessandro Zaccaria, partner di 360 capital, aggiunge: “Resilco ridefinisce la gestione dei rifiuti industriali con una tecnologia brevettata che trasforma un costo in un'opportunità. La soluzione di Resilco non solo riduce drasticamente i costi di smaltimento delle ceneri leggere – con risparmi annuali per le utility nell’ordine di decine di milioni di euro – ma genera nuove fonti di ricavo e contribuisce attivamente allo stoccaggio della Co2 grazie a un modello di business sostenibile, scalabile e altamente redditizio. Siamo entusiasti di supportare il team di Resilco in questo percorso di crescita e industrializzazione”.

A cosa servirà il capitale raccolto

Resilco utilizzerà i capitali raccolti per potenziare la propria crescita sul mercato, costruire il primo impianto mobile entro il 2026 e, nel 2027, il primo impianto industriale in Italia per il recupero e la trasformazione di alcuni generi di rifiuti industriali in materie prime secondarie, utilizzabili in settori come quello delle costruzioni, con annesso stoccaggio di anidride carbonica. La startup bergamasca ha messo a punto una tecnologia unica in grado di trattare e recuperare diversi tipi di rifiuti industriali di natura alcalina, tra cui le ceneri volanti da impianti di termovalorizzazione, le scorie siderurgiche dalla produzione di acciaio e le polveri di abbattimento dei fumi di vari settori industriali (es., produzione di ceramica e vetro).