Domenica 22 Dicembre 2024
PAOLO GUIDOTTI
Economia

Alla Marzocco gli operai più felici d’Italia. Cucina, musica e sport: ecco la fabbrica dove lavorare è un piacere

L’azienda, con sede a Scarperia, dal 1927 produce macchine da caffè espresso. Ha vinto il ‘Best Workplaces for Blue Collar 2023’ che premia l’eccellenza dei luoghi di lavoro

I lavoratori della Marzocco nell’area relax della fabbrica

Scarperia (Firenze), 27 ottobre 2023 – Benvenuti in Mugello, la terra dell’operaio felice. Dove il dipendente lavora sì, eccome, ma può anche contemporaneamente giocare a calciobalilla o studiare progetti e strategie sotto un pergolato o all’ombra di un albero. Perché un lavoratore felice, ben pagato, sereno, è un lavoratore che, banalmente, lavora meglio. Facile, quasi banale. Fors’anche una lezione per molti imprenditori. Ma tutto questo è un’utopia? No affatto, è una realtà che si chiama La Marzocco – sede nel Mugello fiorentino, a Scarperia e San Piero – e che dal 1927 produce macchine da caffè espresso presenti in locali di tutto il mondo. La Marzocco è infatti la prima azienda italiana nella classifica Best Workplaces for Blue Collar 2023 stilata da Great Place to Work Italia, che premia l’eccellenza dei luoghi di lavoro e che ha promosso e realizzato il ranking ascoltando il parere di oltre 8.000 operai di 46 imprese italiane. E non lo dice l’azienda, eh, sarebbe troppo facile: lo dicono proprio gli stessi operai, che hanno compilato un questionario e così premiato il proprio datore di lavoro.

Uno dei dipendenti Marzocco che ha risposto al questionario è Andrea Francioni, 32 anni, che lavora nel reparto ’Micra’ dello stabilimento: "La Marzocco non è la mia prima esperienza lavorativa, e posso dire che qui non ti fanno mancare niente. E ti danno una concreta possibilità di crescita: se vedono impegno e partecipazione alle iniziative aziendali, cercano di valorizzare i propri dipendenti". E c’è un’altra cosa che colpisce alla Marzocco, la cura degli spazi. "Piante dappertutto – dice Serena Bonini, americana ma con nonno fiorentino –, muri viventi, coperti di vegetazione, una sala living con tappeti, divani, cuscini". C’è perfino una pista di automodellismo che riproduce l’autodromo del Mugello. "Sono luoghi di condivisione – aggiunge – che incoraggiano noi dipendenti a passare del tempo insieme".

Così ogni reparto ha un proprio bar e una propria cucina, con l’azienda che fornisce tutto, e i dipendenti, operai e impiegati, possono cucinare e farsi un caffè durante le pause. "Bere un caffè o mangiare insieme – dice Serena – è unico, ci fa condividere esperienze e abilità. Proprio ieri un collega mi ha insegnato i trucchi per fare un buon cappuccino". Anche le feste sono occasioni di condivisione. A Natale non si fa la solita cena aziendale, ma s’investe molto: si fa innalzare una grande tensostruttura all’esterno per ospitare 500 persone, e non manca la musica dal vivo. E prima della chiusura estiva, immancabile è il barbecue. Del resto gli spazi esterni sono assai praticati: dotati di wi-fi e prese elettriche, chi vuole può lavorare all’aperto. E per chi fa sport non mancano campi da basket e volley, mentre in sede biliardo e calciobalilla sono a disposizione.

Quando si esce dalle aree di produzione e degli uffici, si può anche utilizzare la palestra "e ci sono anche le docce – nota Tommaso Natale –, un grande benefit per chi nella pausa pranzo vuol fare un po’ di jogging o viene al lavoro a piedi. Ma quel che più mi colpisce della Marzocco è che riesce a far sì che le persone non diventino rotelline di un grande ingranaggio. E’ un grande stimolo". Michela Nardini, HD manager, conferma: "Per fare innovazione in un ambiente sostenibile abbiamo bisogno non di mani, ma di testa e di cuore. Vogliamo che vengano a lavorare con la passione per ciò che fanno e assumendosene anche la responsabilità. Per questo non possiamo trattare i nostri dipendenti come macchine". E la formula funziona. Il fatturato ’22 è cresciuto a quasi 240 milioni di euro. Morale della favola: se si sta bene, si lavora bene, anzi meglio. In fondo, non è così difficile da capire.