Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Draghi: “Proporrò un cambiamento radicale”. La ricetta dell’ex premier per l’Europa

L’intervento dell’ex premier che anticipa i contenuti del report commissionatogli da Bruxelles sulla competitività dell’Unione. Energia decarbonizzata affidabile, difesa integrata europea, produzione domestica nei settori più innovativi e una posizione leader nel settore tech: i target per svecchiare l’economia del Continente

Mario Draghi, ex premier ed ex presidente della Bce, è autore del report sul Futuro della competitività europea. Il suo intervento alla conferenza di La Hulpe, Belgio (Ansa)

La Hulpe (Belgio), 16 aprile 2024  – "Quello che proporrò nel mio report è un cambiamento radicale: abbiamo bisogno di un'Unione europea che sia adatta al mondo di oggi e di domani”. Esce dall’ombra Mario Draghi, intervenuto oggi a alla conferenza Ue sul Pilastro europeo dei diritti sociali a La Hulpe, in Belgio. E anticipa la sua ricetta per l’Europa, che sarà poi raccolta nel rapporto sulla competitività dell’Unione che gli ha commissionato Bruxelles. "Credo che la coesione politica della nostra Unione richieda che agiamo insieme,  possibilmente sempre – ha detto l’ex premier che nei corridoi brussellesi, figura tra i papabili sia per la presidenza del Consiglio europeo sia per quella della Commissione – . Ripristinare la nostra competitività non è qualcosa che possiamo ottenere da soli o gareggiando a vicenda. Ci impone di agire come Unione europea in un modo che non abbiamo mai fatto prima". Tra i relatori del convegno anche Enrico Letta incaricato di un altro report, quello sul futuro del mercato unico. 

Cos’ha detto Draghi 

"Ci serve un'Unione europea che sia all'altezza del mondo di oggi e di domani”

L’obiettivo è ‘svecchiare’ questa Europa: "La nostra organizzazione, il nostro processo decisionale e il finanziamento sono pensati per il mondo di ieri, pre-Covid, pre-Ucraina, pre-conflagrazione in Medio Oriente, pre-ritorno della rivalità tra grandi potenze – prosegue l’ex presidente della BCE –. Ci serve un'Unione europea che sia all'altezza del mondo di oggi e di domani”. Quindi “ciò che propongo nel rapporto che la presidente della Commissione mi ha chiesto di preparare è un cambiamento radicale. Che è ciò che è necessario".

Gli obiettivi del cambiamento 

La trasformazione dell’economia europea deve passare per un “sistema energetico decarbonizzato affidabile, una difesa integrata europea, una produzione domestica nei settori più innovativi e una posizione leader nella produzione tecnologia". 

"Abbiamo giustamente un'agenda climatica ambiziosa in Europa  e target rigidi per i mezzi elettrici – ha spiegato Draghi – ma in un mondo dove i nostri rivali controllano molte delle risorse che ci servono, quest'agenda dev'essere combinata con un piano per garantire la nostra catena di approvvigionamento, dai minerali critici, alle batterie, alle infrastrutture di ricarica".

"Ok l’agenda climatica ma serve un piano per garantire la nostra catena di approvvigionamento”

La strategia industriale

All’Europa manca prima di tutto una strategia industriale. "Investiamo meno di Stati Uniti e Cina nel digitale e nelle tecnologie avanzate, compresa la difesa. Ci sono solo quattro top player europei tra i primi 50 aziende globali". Non c’è un’idea di come “proteggere le nostre industrie tradizionali da un competitività iniqua causa da asimetrie in regole, sussidi e politiche commerciali”. Un esempio: le aziende energivore. “In altre regioni queste industrie non solo affrontano prezzi dell'energia più bassi ma anche un meno peso normativo e in alcuni casi ricevono sussidi massicci che minacciano direttamente la capacità delle aziende europee di competere. Senza azioni politiche studiate e coordinate è logico che alcune nostre industrie spegneranno le loro capacità e delocalizzeranno fuori dall'Ue", ha evidenziato l'ex premier italiano.

Pubblico-privato

Il tempo stringe, avverte Draghi: “Non abbiamo il lusso di poter rinviare le decisioni, per assicurare coerenza tra i diversi strumenti per rilanciare la competitività della Ue occorre un nuovo strumento strategico per coordinare le politiche economiche e se troviamo che non sarà possibile dobbiamo considerare di procedere con un gruppo di paesi nel quadro della cooperazione rafforzata quale via per il completamento dell'unione del mercato dei capitali”. 

"Buona parte del gap degli investimenti dev'essere coperto da investimenti privati”

Un passaggio del discorso di Draghi è stato dedicato al rapporto tra Stato e privati. "Il settore pubblico ha un importante ruolo e in passato ho parlato di come possiamo usare meglio la capacità di debito comune dell'Unione europea, specialmente per la difesa dove la frammentazione della spesa riduce la nostra efficacia totale. Ma buona parte del gap degli investimenti dev'essere coperto da investimenti privati". Nell’Unione “un tasso molto alto di risparmi privati sono per la maggior parte incanalati nei depositi bancari e non finanziano la crescita come dovrebbero in un mercato di capitali più grande. Questo è il motivo per cui avanzare nell'Unione dei mercati capitali e' una parte essenziale nella strategia complessiva della competitività. 

Enrico Letta e le sfide del mercato Unico 

“Bruxelles deve essere in grado di coinvolgere e dialogare con tutte le parti della nostra società. Coinvolgere è  la nostra missione principale oggi e per la prossima legislatura”. Sono le parole del presidente dell'istituto Jacques Delors, Enrico Letta,  anche lui intervenuto alla conferenza di La Hulpe. L'ex premier svelerà giovedì ai leader Ue il suo report sul futuro del mercato unico. “Il mercato unico è stato un successo, ma l'Ue sta cambiando, si sta evolvendo, e questo successo sta diventando una grande sfida per una parte della nostra società, e in alcuni casi anche una minaccia: per la parte di società meno qualificata, che vive in zone periferiche, per le aziende troppo piccole per le sfide mondiali di oggi”, ha evidenziato.

"Il ruolo delle Pmi nell'attuale mercato unico è messo alla prova: il mercato unico è una grande opportunità, ma se abbiamo 27 sistemi giuridici e fiscali per le Pmi non è facile lavorare. L'idea che inserirò nel rapporto è di rendere più semplice il lavoro a livello dei Ventisette". 

"Se la fuga dei cervelli è un biglietto di sola andata, le conseguenze saranno complicate – ha evidenziato

ancora  – Il messaggio chiave è la libertà di restare”, che “non è l'opposto della libertà di muoversi. Dobbiamo dare alle persone la libertà di scegliere”.

 Von der Leyen: Draghi e Letta indicano la strada

“Enrico Letta e Mario Draghi” hanno parlato “delle sfide per la nostra competitività e il mercato unico: i loro report ci mostreranno la strada per il futuro”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo alla conferenza di alto livello sul pilastro europeo dei diritti sociali organizzata dalla presidenza di turno Ue del Belgio a La Hulpe. “Nei prossimi cinque anni dobbiamo confermare il primato della nostra Unione come luogo in cui vivere e fare affari”, ha sottolineato.