Sabato 5 Ottobre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Manovra: chi ha diritto agli sgravi? Chi ci guadagna di più? La nostra simulazione

Le agevolazioni del Governo favoriscono soprattutto i nuclei numerosi

Roma, 26 ottobre 2023 – Le nostre simulazioni: ecco chi ha diritto agli sgravi e chi ci guadagna di più.

Due genitori e un figlio sotto i 6 anni

Dal bonus per l’asilo alla riconferma degli assegni familiari. Fino alla decontribuzione per le mamme lavoratrici e agli sconti fiscali previsti dalla riforma dell’Irpef e dal cuneo fiscale. Sono molte le voci della manovra economica destinate a favorire la natalità e le famiglie. Con un approccio sempre più "trasversale": inserendo, cioè, parametri legati alla composizione del nucleo familiare in molte delle disposizioni previste dalla legge di Bilancio che hanno un contenuto sociale.

Aiuti ai redditi bassi: le simulazioni sugli sgravi
Aiuti ai redditi bassi: le simulazioni sugli sgravi

Partiamo da un dato: gli interventi decisi dal Governo favoriscono soprattutto i nuclei più numerosi e i redditi più bassi . Con una soglia massima per ottenere accesso alle agevolazioni che varia dai 40mila ai 50mila euro. Oltre questo reddito, di fatto, i "bonus" sono praticamente azzerati.

Prendiamo una famiglia con due genitori e un figlio con un’età inferiore ai 6 anni. In questo caso, per un reddito inferiore ai 15mila euro, il vantaggio annuo complessivo si attesta sui 6.710 euro. Infatti, in questo caso, si potrà chiedere la “Carta Dedicata a te“ , con una cifra forfettaria di 382 euro per l’acquisto dei beni alimentari e di prima necessità, l’assegno unico si attesterà sui 189,5 euro al mese, per un totale di 2.880 euro l’anno, mentre l’effetto cumulato del taglio del cuneo fiscale e delle aliquote Irpef porterà a un beneficio in busta paga pari a 1.008 euro all’anno.

A tutto questo si può aggiungere il bonus asilo, il contributo al pagamento delle rette fino a un tetto di 2.100 euro. Per un reddito di 35mila euro, il contributo previsto in manovra si attesta su 4.850 euro. Mentre, a quota 60mila, il beneficio del pacchetto famiglia non supera i 720 euro all’anno.

Due genitori e due figli sotto i 3 anni

Il pacchetto famiglia della manovra favorisce anche i nuclei con almeno due figli di età inferiore ai 3 anni. Oltre al risparmio del canone Rai in bolletta, che riguarda tutta la platea dei contribuenti, per un nucleo con un reddito fino a 15mila euro sarà confermata la “Carta Dedicata a te“ da 382 euro, mentre l’assegno unico raddoppia, fino ad arrivare a oltre 370 euro al mese.

L’effetto dell’accorpamento delle prime due aliquote e il taglio del cuneo fiscale porterà in media uno sconto annuo di mille euro, ai quali aggiungere i 2.100 euro del bonus asilo. In tutto circa 8.265 euro all’anno. Bisogna però sempre ricordare che il taglio degli oneri contributivi in busta paga è stato già varato l’anno scorso e la conferma dell’intervento servirà solo a evitare una decurtazione degli stipendi. I sostegni si riducono fortemente per un reddito di 35mila euro, attestandosi sui 5.700 euro, considerando anche una famiglia che deve pagare le rette per l’asilo.

Quasi inconsistenti, invece, i vantaggi per i redditi più alti, oltre i 60mila euro, per i quali si azzerano sia i vantaggi legati al taglio del cuneo fiscale sia quelli della revisione delle aliquote Irpef. Inoltre, per usufruire del bonus asilo, il governo ha previsto un tetto Isee di 40mila euro, concentrando le risorse a disposizione (poche) sulle fasce di popolazione più deboli. In compenso, restano gli 80 euro al mese dell’assegno unico per i due figli a carico e la riduzione del canone Rai in bolletta di 240 euro all’anno. Con un vantaggio economico complessivo che si attesta sui 720 euro all’anno.

Due genitori e tre figli sotto i 6 anni

È questo uno dei casi nei quali il pacchetto famiglia determinerà i maggiori benefici. L’obiettivo dichiarato del governo è infatti quello di favorire la natalità con misure che incoraggino gli italiani a mettere al mondo più figli. Per i nuclei con tre figli piccoli e redditi fino a 15mila euro, i vantaggi possono superare i 12.000 euro all’anno. Circa la metà è coperta dall’assegno unico che prevede una maggiorazione del 50% sull’importo base a partire dal terzo figlio.

L’effetto del taglio del cuneo fiscale e della riduzione delle aliquote Irpef si attesta a circa mille euro all’anno. Ma, in compenso, nel caso di una mamma lavoratrice, ci sarà un forte sconto sui contributi a carico del lavoratore, fino a 3mila euro all’anno, che si traduce naturalmente in un aumento dello stipendio. A questo occorre aggiungere l’aiuto per il pagamento della retta dell’asilo, fino a 2.100 euro. In questo caso, poi, potrebbero anche scattare i sostegni previsti dal cosiddetto “bonus sociale per l’energia, che di fatto azzera gli aumenti in bolletta registrati negli ultimi anni. Più contenuti, invece, gli effetti per le fasce di reddito più alte.

Dal pacchetto famiglia contenuto in manovra, il vantaggio fiscale complessivo per chi ha un reddito di 35mila euro può arrivare a poco meno di 10mila euro l’anno. Poi, gradualmente, le agevolazioni calano fino ad azzerarsi quasi per una famiglia che dispone di un reddito di almeno 60mila euro all’anno.

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