Roma, 17 dicembre 2018 - Si fa sempre più probabile l'ipotesi che la decisione della Commissione Ue sulla manovra dell'Italia possa slittare. L'argomento non risulta al momento inserito nell'ordine del giorno della riunione dell'esecutivo comunitario in programma mercoledì prossimo 19 dicembre. Ma una modifica dell'Odg, avvertono fonti europee, è sempre possibile, anche all'ultimo momento e rientra nelle prerogative del presidente della Commissione Jean-Claude Juncker. La manovra arriverà nell'Aula del Senato giovedì o venerdì di questa settimana: la conferma arriverà dalla Conferenza dei capigruppo che probabilmente sarà convocata per domani pomeriggio. Ma il dato principale della giornata, dopo l'intesa nel governo sancita nel vertice notturno di Palazzo Chigi e in attesa della risposta dell'Europa, è che la commissione Bilancio di Palazzo Madama inizierà domattina i suoi lavori dopo giorni e giorni di impasse e che in Aula arriverà un testo 'emendato' dai commissari. Testo che dopo l'approvazione tornerà alla Camera per il via libera definitivo forse nei giorni compresi tra Natale e Capodanno.
VIA BONUS CULTURA PER CINEMA E CONCERTI - Nella manovra se ne va il bonus cultura per i concerti e i cinema. Il bonus, si apprende da fonti di governo, a contributo invariato sarà finanziato solo per l'acquisto di ebook e libri.
VERSO TAGLIO PENSIONI D'ORO DAI 100MILA EURO - Il punto di caduta a cui sta lavorando l'esecutivo per introdurre, nel passaggio al Senato, la misura cara al Movimento 5 Stelle, è il taglio delle pensioni d'oro a partire dai 100mila euro lordi anziché da 90mila euro. Il taglio opererebbe sulla quota contributiva e sarebbe a tempo (ancora si starebbe ragionando su 3 o 5 anni) e sarebbe strutturato su diversi scaglioni fino ad arrivare al 40% per le pensioni 'altissime', sopra i 500mila euro.
QUOTA 100 - Riguardo alle limature fatte per accontentare la Ue, su quota 100 il governo prevede due miliardi in meno. "I tecnici ci dicono che su 500 mila italiani che potrebbero andare in pensione molti andranno avanti", dice Matteo Salvini, a 'Quarta Repubblica'. "Quello che conta - ha sottolineato - è che non è una cosa per un anno, è una cosa per 3 anni. Abbiamo messo 20 mld sulla legge Fornero. Tra inizio 2019 febbraio marzo chi ha 62 anni e 38 di contributi potrà scegliere di andare in pensione senza penalizzazione. Nel 2019 saranno circa mezzo milione quelli che potranno scegliere, senza poter fare il cumulo".
Ma Salvini aggiunge anche: "Mi auguro che la partita sia chiusa. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Se ci chiedono di tagliare ancora, noi diciamo 'no basta'". "L'Europa - ha proseguito - ci ha detto 'limate'. Noi avremmo potuto dire 'no, o così o niente'. Mi auguro che dall'altra parte ci sia buonsenso, e non figli e figliastri. Siamo vicini al Natale, siamo tutti più buoni, spero che anche Juncker sia più buono... ".
DI MAIO - "La trattativa che si sta facendo con l'Unione europea è per evitare la procedura d'infrazione, che vogliamo evitare, non abbiamo nessun interesse ad averla", ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico e del lavoro, Luigi Di Maio. "E' una trattativa - ha spiegato Di Maio - che si basa sul fatto che, come avevamo previsto, servivano per le misure nella legge di bilancio meno risorse di quelle che abbiamo appostato. Dunque, con quello che avanza nelle risorse, possiamo fare la trattativa".
"È ormai confermato che entrerà nella legge di Bilancio e lo firmerò come ministro del Lavoro il decreto sulle tariffe Inail che abbasserà del 30% alle imprese il costo del premio Inail: significa che abbassiamo il costo del lavoro per le imprese", ha aggiunto Di Maio. "Questo è un grande successo che portiamo nella legge di Bilancio".