Martedì 16 Luglio 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Di quanto aumentano gli stipendi con la Manovra 2024. Simulazioni sulla busta paga

Il governo varerà provvedimenti per 23-25 miliardi di euro Saranno finanziati per oltre due terzi dall’extra-deficit del 20 24

Roma, 16 ottobre 2023 – È il giorno della manovra economica. Gli ultimissimi ritocchi ci saranno nel preconsiglio dei ministri, alle 7 e 30. Poi si riunirà il governo per il varo definitivo dei provvedimenti. Oltre alla Legge di Bilancio e al Documento programmatico da inviare a Bruxelles, ci sarà un decreto legge per anticipare sul deficit di quest’anno l’anticipo degli aumenti contrattuali dei dipendenti pubblici, le rivalutazioni delle pensioni e i fondi per gli interventi per l’emergenza immigrazione.

Grafico: gli effetti del taglio del cuneo e della riforma Irpef
Grafico: gli effetti del taglio del cuneo e della riforma Irpef

Sommario

IL PACCHETTO

I pilastri sono noti, taglio del cuneo e accorpamento delle prime due aliquote Irpef (coperte con i quasi 16 miliardi di extra-deficit) rappresentano il cuore della manovra, che stanzierà fondi anche per il rinnovo dei contratti della Pa (5 miliardi in tutto, si dovrebbe partire da sanità e dal comparto sicurezza) e per il Servizio sanitario (3 miliardi aggiuntivi). L’obiettivo principale è quello di ridurre le liste di attesa, chiedendo una mano in più alle strutture private accreditate e mettendo più soldi in busta paga a medici e infermieri attraverso la detassazione degli straordinari.

Pensioni

Non ci saranno rivoluzioni al capitolo previdenza, che dovrebbe vedere subito la proroga di quota 103 e dell’Ape social e, se il pressing di Fi sarà soddisfatto, anche un nuovo mini-aumento per le pensioni minime. In un secondo step, con un ddl collegato, il resto delle misure. Un gruzzoletto dovrebbe esserci anche per la famiglia, per agevolare le mamme lavoratrici e dare aiuti più corposi a chi ha tre figli. In tutto, un pacchetto che vale fra i 23 e i 25 miliardi di euro, finanziato per oltre due terzi dall’extra-deficit del 2024. Il resto arriverà dai tagli di spesa ai ministeri e da un aumento delle entrate per circa 4 miliardi di euro.

Le simulazioni

Ma che cosa succederà, in sostanza, nelle busta paga dei lavoratori dipendenti? Partiamo da un dato. L’impatto, in termini assoluti, sarà modesto, l’incremento reale, in busta paga, sarà al massimo di 22 euro al mese. Ma se il governo non confermasse il taglio del cuneo fiscale anche nel 2024, gli stipendi dei lavoratori con un reddito fino a 35mila euro, subirebbero un calo variabile da 60 a 80 euro. Una vera e propria stangata. Dall’altra parte, senza la riforma dell’Irpef, una parte dei vantaggi del cuneo fiscale sarebbero stati bruciati da un aumento delle imposte. Insomma, i due elementi sono strettamente interconnessi e, proprio per questo, il governo ha deciso di procedere su entrambi i fronti.

Chi guadagna e chi perde

Se le previsioni della vigilia saranno confermate, il nuovo sistema fiscale passerà da 4 a 3 aliquote. Le prime due saranno accorpate in un unico scaglione che comprenderà i redditi fino a 28mila euro, con un’imposta al 23%. Da 28mila 50mila e oltre questa soglia, si continuerà a pagare, rispettivamente, il 35% e il 43% di Irpef. La riforma fiscale non porta alcun vantaggio per i redditi fino a 15mila euro, che continuerebbero però ad avere i 67 euro dovuti al taglio del cuneo fiscali. Gli aumenti in busta paga, invece, scatterebbero oltre questa soglia.

I conti

A fare i calcoli sono stati, nei giorni scorsi, le associazioni dei commercialisti che hanno considerato, ovviamente, una busta paga standard. L’effetto cumulato della riforma Irpef e del taglio del cuneo porta i vantaggi maggiori nella fascia di reddito fra i 25mila e i 30mila euro, per assottigliarsi sempre di più mano a mano si raggiunge la soglia dei 35mila euro, oltre la quale non scatta il taglio del cuneo. La riduzione degli oneri contributivi a carico di imprese e lavoratori sarà, infatti, del 7% per i redditi fino a 25mila euro e del 6% fino a 35mila euro lordi annui. Un lavoratore che ha un reddito di 20mila euro all’anno, si vedrà aggiungere al taglio del cuneo che vale 77 euro al mese, altri 7 euro dovuti alla riforma Irpef: in tutto 84 euro. Per un reddito annuo di 25mila euro, l’incremento passerebbe dagli attuali 96 euro dovuti al cuneo a 112 euro. Stessa cifra anche per chi guadagna 30mila euro lordi all’anno. Per chi sta a quota 35mila euro di reddito, l’impatto complessivo sarebbe di 120 euro al mese. Oltre questa soglia, ci sarà solo il beneficio del taglio dell’Irpef, che vale più o meno 22 euro al mese.

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