Roma, 21 settembre 2018 - Il governo si ricompatta sulla manovra. Fonti della Lega fanno sapere che il vertice di questa mattina a Palazzo Chigi sulla legge di Bilancio è stato molto positivo e "il ministro Tria ha preso atto della volontà politica della Lega e del Movimento 5 Stelle di realizzare formule importanti di cambiamento, dal reddito di cittadinanza per gli italiani alla riforma delle pensioni". Le stesse fonti spiegano che "ora c'è l'impegno di tutti ad affinare le proposte e dello stesso ministro Tria a cercare soluzioni". L'ottica è quella di realizzare la maggior parte delle misure, anche le più costose, con coperture che abbiano un basso impatto sui conti pubblici e comunque senza aumentare le tasse e l'Iva perché "senza crescita non può esserci sviluppo e non si cambia il Paese".
Reddito di cittadinanza, quota 100 e flat tax sono i tre punti fermi emersi dal vertice di oggi. E cade anche il tabù del deficit sotto il 2%, con soddisfazione del Movimento 5 Stelle. Si tratta infatti di una vittoria per il leader Di Maio che solo ieri aveva ribadito la necessità di "fare scelte coraggiose" per mantenere le promesse agli italiani. Fra l'altro anche il sottosegretario all'Economia Bitonci oggi ha detto che "che si potrebbe arrivare tranquillamente tra il 2 e il 2,2%". Al veritce, spiegano fonti interne al Movimento, "c'è stata condivisione su quella che è sempre stata la linea m5s, cioè che i cittadini vengono prima delle virgole: perciò non ci sono tabù intorno al 2% da parte di nessuno, l'importante è la credibilità della politica economica". Soddisfazione da parte dei grillini anche perché "si è deciso di mettere da parte alcune misure per garantire il superamento della Fornero".
Sempre fonti della Lega spuegano che i tecnici di maggioranza sono in queste ore al lavoro per verificare gli impatti di crescita e spesa sui conti. Tra le misure il Carroccio conferma, oltre alla quota 100 sulle pensioni (62 + 38), la riforma fiscale con l'Ires al 15% per gli utili reinvestiti in azienda che comporterebbe un risparmio per le imprese di quasi un miliardo, un sistema snello di ammodernamento delle opere pubbliche che consentirebbe un miglioramento delle infrastrutture da affiancare all'apertura di cantieri piùimpegnativi.