Sabato 23 Novembre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Manovra, dalle pensioni all'ecotassa. Tutte le novità del governo

Stangata solo per i Suv, e sugli assegni previdenziali spunta il blocco della rivalutazione. Proroga delle concessioni balneari

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Roma, 18 dicembre 2018 - Reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni anticipate arriveranno, nei dettagli, tra Natale e Capodanno con provvedimenti a se stanti, ma è certo che saranno in versione light per il 2019. Tra finestre, divieto di cumulo, Isee ridotto e altri vincoli (come il taglio del sussidio quando si ha casa di proprietà o auto), le due misure-bandiera costeranno 4 miliardi meno del previsto. Ma, nell’immediato, nel maxi-emendamento in cantiere per la nuova versione della legge di Bilancio, entrano novità dell’ultim’ora: dall’ecotassa riveduta e corretta solo per i Suv e le auto di lusso al contributo per le pensioni d’oro che scatterà sopra i 100mila euro (ma rimarrà al 40% sopra i 500mila), dallo stop alla rivalutazione degli assegni pensionistici in una formula soft fino al rinvio di 15 anni dell’applicazione della direttiva Bolkestein per le attività balneari. In ballo, sarebbe tornata anche la web tax sui giganti di Internet.

Manovra, Di Maio: "Quota 100 da febbraio, reddito da marzo"

La manovra per il 2019 approderà in aula al Senato nelle prossime ore, ma l’attesa è tutta per i nuovi contenuti del maxi-emendamento che tradurrà in norme gli accordi nella maggioranza e quelli in gestazione con Bruxelles. In primo piano le partite che più hanno visto contrapposti gli azionisti di maggioranza. E così l’ecotassa resta, ma interesserà soltanto le auto di lusso e i suv, non le vetture di piccola cilindrata come la Fiat Panda. E arriva il bonus per chi acquista macchine a basse emissioni, fino a 6.000 euro (per quelle totalmente elettriche). Non ci stanno, però, le case produttrici. «La nuova tassa ricorda il superbollo, non ha effetti sulla riduzione dell’inquinamento, crea un ammanco nel bilancio dello Stato e impatterà sull’occupazione del Paese», affermano Anfia, Federauto e Unrae, che chiedono al governo «di eliminare ogni ulteriore gravame fiscale a carico degli automobilisti» e di rinviare tutto al 2020.

Pensioni, Sud Italia come il Portogallo. Flat tax al 7% per chi arriva dall'estero

Sulla direttiva Bolkestein ci sarebbe l’accordo per un rinvio di 15 anni per il comparto dei balneari ma, se da una parte la Lega assicura di puntare ad allargare la dilazione anche agli ambulanti, dall’altra i 5 Stelle spiegano che ora bisognerà mettersi al lavoro su sistemi trasparenti di gare, anche per evitare altre procedure di infrazione. E questo con le opposizioni si dividono tra chi grida allo scandalo e chi vuole più certezze per il settore.

Nella lista delle modifiche in arrivo anche la proroga del blocco dell’adeguamento delle pensioni, sulla falsariga del meccanismo Letta ma in versione «molto più morbida». L’indicizzazione resterebbe piena (100%) per gli assegni fino a 3 volte il minimo (circa 1.500 euro), per passare all’85% su quelli tra 3 e 4 volte il minimo, all’80% su quelli tra 4 e 5 volte, al 60% tra 5 e 6 volte e al 50% per gli assegni superiori a 6 volte il minimo. La misura farebbe risparmiare circa 1,5 miliardi in tre anni. In pista anche l’elevazione a 100mila euro da 90mila della soglia di partenza del contributo sulle pensioni d’oro. Il taglio sarebbe di tre-cinque anni e porterebbe un miliardo per le pensioni di cittadinanza.

1) Scure sulle pensioni super - C’è il taglio delle pensioni d’oro, ma a partire da 100mila euro lordi (era 90mila euro). Riduzione a tempo (3 o 5 anni) e a scaglioni, toccherà il 40% per chi prende oltre 500mila euro. Il blocco dell’adeguamento degli assegni è la sorpresa, ma sarà più soft: rivalutazione al 100% per chi prende circa 1.500 euro mensili, fino al taglio del 50% per gli assegni superiori a 6 volte il minimo. Infine, flat tax (al 7%) per pensionati stranieri che vanno a vivere al Sud.

2) Direttiva Bolkenstein, gare rinviate di 15 anni - I lavoratori del comparto balneare (100mila addetti diretti) saranno esclusi per i prossimi 15 anni dall’applicazione della direttiva Bolkenstein: dunque le gare per la gestione del demanio non si faranno, continuando a infrangere le direttive europee. Resta ancora aperta la discussione per il settore degli ambulanti, per i quali si sta cercando di inserire le loro rivendicazioni dell’emendamento presentato.

3) Ecotassa, stangate le auto di lusso - Il meccanismo bonus malus per le auto più o meno inquinanti è stato cambiato: solo chi acquista Suv e auto di lusso di grossa cilindrata pagherà un po’ di più. Gli incentivi, invece, saranno divisi in tre fasce, secondo l’emendamento approvato a Montecitorio: 1.500 euro per le auto che emettono tra 70 e 90 grammi di CO2 al km, 3.000 euro tra 20 e 70 g/km e 6.000 euro tra 0 e 20 g/km (motori totalmente elettrici). 

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4) Buche in strada e metrò, a Roma 400 milioni - Il sindaco Virginia Raggi può essere soddisfatto. Oltre a 55 milioni di euro per completare la linea C del metro di Roma (compreso di materiale rotabile da acquistare) e a 90 milioni per manutendere le linee A e B, il governo ha presentato con emendamenti un pacchetto di risorse per le buche delle strade della Capitale e per il verde pubblico. Si tratta di 250 milioni di euro divisi dal 2019 al 2023.

5) Tasse arretrate, sconti per famiglie povere - Una mano alle famiglie in difficoltà che hanno debiti con con l’erario e non riescono a pagare. Negli emendamenti presentati la facilitazione riguarda le cartelle tra il 2000 e il 2017 per i nuclei che rispettano determinati criteri di povertà. Per l’estinzione del debito, infatti, si pagherà il 16% in caso di Isee non superiore a 8.500 euro, il 20% con Isee fino a 12.500 euro e 35% con Isee oltre i 12.500 euro e fino a un massimo di 20mila euro. 

6) Reddito e quota 100 - I risparmi delle due misure simbolo sono stati ottenuti rimodulando soprattutto i tempi di partenza. Quota 100: la prima uscita dal lavoro sarà il 1° aprile nel privato e il 1° ottobre nel pubblico. Il reddito di cittadinanza si rivolge a una platea di 5 milioni di poveri: i 780 euro mensili sono di integrazione al reddito, l’importo sarà ridotto per chi ha casa o auto di proprietà e il calcolo sarà fatto sul nucleo familiare

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