Roma, 21 settembre 2018 - Vertice di governo a Palazzo Chigi sulla manovra finanziaria 2019. Tra i presenti il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vicepremier Matteo Salvini, il ministro dell'Economia Giovanni Tria. Assente Luigi Di Maio, perché ancora impegnato nella missione in Cina, per il M5s c'erano il ministro Riccardo Fraccaro e il viceministro Laura Castelli. Presenti inoltre i ministri Enzo Moavero Milanesi, Paolo Savona e il viceministro Massimo Garavaglia. L'incontro è durato più di tre ore e, come ha ricordato Salvini, nel corso della riunione sono stati affrontati anche altri temi fra cui i decreti legge sicurezza e migranti che dovranno essere esaminato dal Consiglio dei ministri il prossimo lunedì.
DI MAIO E IL DEFICIT - Sforare l'1,6% di deficit/Pil? "Secondo me, come abbiamo sempre detto in tutte le riunioni sulle Legge di Bilancio, è chiaro ed evidente che il tema non è quanto sforare, ma quante risorse ci servono per migliorare la vita degli italiani, dare occupazione ai giovani, il reddito di cittadinanza, meno tasse per gli imprenditori con la flat tax. In base a questo calibriamo il deficit e la spending review", ha detto Di Maio a Radio Anch'io in collegamento dalla Cina. "Molto verrà dai tagli alla spesa - ha ribadito il vicepremier mentre è in corso il vertice - ma se questi tagli andranno a regime negli anni in corso, ci sono misure espansive" che aiuteranno i conti pubblici "e poi rientriamo negli anni successivi, non succede niente, il Paese crescerà".
IL REDDITO DI CITTADINANZA - Ma soprattutto il vicepremier ha smentito Tria insistendo sul reddito di cittadinanza solo per gli italiani. "Abbiamo corretto la proposta di legge anni fa, è singolare che torni in auge" ha sottolineato, ricordando che nel 2014 si rivolgeva a tutti ma con i flussi migratori che ci sono in Italia "è logico che devi restringere la platea ai cittadini italiani". "La prima formula era molto vaga - ha aggiunto - ma è stata corretta nel 2016". Di Maio ha tuttavia liquidato le indiscrezioni sullo stato delle relazioni nel Governo: "Ma io credo che tutti questi giorni si stia giocando con me, con Tria, con Salvini, Conte per dare la sensazione di un Governo nel caos. Invece anche la riunione di stamattina è un altro tassello del lavoro che si sta facendo sulla Legge di Bilancio".
SALVINI: NO AUMENTO IVA - "Incontro utile, positivo, raccoglieremo alcune proposte e andiamo avanti spediti con i decreti sicurezza e immigrazione che saranno approvati lunedì in Consiglio dei ministri con il presidente Conte e Di Maio", ha detto Salvini dopo il vertice. Poi ha ribadito: nella manovra economica "non ci sarà l'aumento dell'Iva. Questo governo è stato votato per tagliare le tasse. Stiamo aprendo tutti i cassetti - ha aggiunto - taglieremo anche le tasse sulla benzina e metteremo mano alla legge Fornero per mandare in pensione chi ne ha diritto".
Per la manovra "non ci impiccheremo allo zero virgola. Noi vogliamo ridare dignità all'Italia e se creiamo posti di lavoro a Bruxelles saranno contenti. Tranquilli, le risorse ci sono", ha aggiunto Salvini.
Concetto, quello dello 'zero virgola', che viene sostanzialmente ribadito anche dal sottosegretario all'Economia, Massimo Bitonci. "È chiaro - dice - che si deve trovare una soluzione e aprire un po' i cordoni della borsa, è giusto che sia così. Tria fa il suo lavoro. Noi sappiamo benissimo che una certa elasticità può essere data. Salvini parlava di 2,9%, ora di 2,5% e io penso che si potrebbe arrivare tranquillamente tra il 2 e il 2,2%". "Tria fa il suo lavoro - ha ribadito - e in ogni governo quando è ora della manovra di bilancio si vede sempre un 'bisticcio' tra le parti politiche che vogliono risorse e le parti tecniche che devono fare quadra i conti". E ha aggiunto: "L'Europa è d'accordo e i mercati guardano alla stabilità; se la manovra viene spiegata bene anche un aumento leggero del deficit che porta sviluppo può essere capito bene". Bitonci spiega: "Da una maggiore flessibilità del rapporto deficit-Pil otterremo risorse stimate tra i 10 e i 15 miliardi di euro. Ovvio che il 50% di questi andranno alla manovra della Lega, e il 50% a quella dei M5s".