Roma, 23 dicembre 2024 - Manovra all’ultimo miglio. Da oggi il testo approda a Palazzo Madama. Ma sarà solo un passaggio formale: tempi per ulteriori modifiche non ce ne sono. Il voto finale, sempre con la fiducia, dovrebbe arrivare fra il 27 e il 28. Intanto cominciano a delinearsi con maggiore precisione gli effetti che la nuova legge di Bilancio avrà sulle tasche degli italiani. Soprattutto sul fronte delle tasse. Mentre le nuove norme sull’anticipo della pensione a 64 anni riguarderanno appena un centinaio di lavoratori nel 2025.
Irpef, chi guadagna e chi perde
La conferma dell’accorpamento delle aliquote Irpef in tre scaglioni, la nuova disciplina sulle detrazioni e la revisione del taglio del cuneo fiscale con l’allargamento della platea dei beneficiari fino a una soglia di reddito di 45mila euro (rispetto ai 35mila del 2024) avranno effetti diretti sulle tasse da pagare per il 2025. Fino a 35mila euro di reddito gli stipendi resteranno praticamente senza grosse variazioni. Anzi con qualche limatura al ribasso.
Ad esempio, secondo le simulazioni pubblicate dal Sole 24 Ore, per un reddito di 29 mila euro, il guadagno netto sarà inferiore di circa 89 euro. Perdono una decina di euro anche i lavoratori con salari bassi: il netto in busta paga per chi guadagna 10mila euro diminuirà di 10 euro all’anno. Una differenza che sfiora gli 80 euro per una busta paga di 27mila euro. In realtà, i veri vantaggi si avranno a partire dai 35mila euro, con un guadagno netto rispetto al 2024 di circa 1000 euro. Poi, comincerà un vero e proprio décalage con i risparmi che si attestano sui 913 euro per chi ha un reddito di 36mila euro, sui 573 euro per redditi di 39mila fino a un guadagno di appena 5 euro per chi guadagna 44mila euro. Oltre i 45mila euro non ci saranno più risparmi.
Da sottolineare anche che è prevista una nuova disciplina per il calcolo delle detrazioni per chi guadagna oltre i 75mila euro all’anno, con l’introduzione di un massimale alle spese eleggibili ai fini delle ai fini del computo degli sconti Irpef.
Ires premiale e flat tax
Saranno, inoltre, 18mila le imprese potenzialmente beneficiarie dell’Ires premiale, la riduzione di 4 punti percentuali dell’imposta prevista per il 2025. Il dato è contenuto nella relazione che accompagna la legge di bilancio approdata in Senato. Si stima che queste imprese “effettuino investimenti nel biennio 2025-2026 in misura pari a 11 miliardi di euro, su un totale degli investimenti Transizione 4.0 di 27 miliardi di euro (42%), e 109mila nuove assunzioni”. L’innalzamento da 30 a 35mila euro del tetto di reddito dipendente oltre il quale, per la parte di lavoro autonomo, non si può accedere al regime forfettario avrà effetti per 110 milioni in tre anni. Poi, dal 2026, il saldo torna positivo per le casse dello Stato con un incremento di 72 milioni.
Pensione a 64 anni
L’impatto della novità prevista in manovra sulle pensioni anticipate riguarderà invece, almeno all’inizio, un centinaio di persone. La misura consente di lasciare il lavoro a 64 anni cumulando gli importi del fondo complementare, ma solo se si hanno già 20 anni di contributi e se si è pienamente nel contributivo. “Tenuto conto della specificità dei soggetti in esame – si legge nella relazione – viene valutata in termini contenuti la numerosità di soggetti interessati, dell’ordine di un centinaio circa all’inizio del periodo per crescere gradualmente a circa 600 annui alla fine del decennio, per un anticipo medio di circa un anno”.