Bruxelles, 6 novembre 2018 - La Commissione europea si sta preparando a un'eventuale procedura di infrazione che verrà attivata contro l'Italia se il governo non cambiarà la manovra economica per il 2019. Lo ribadisce il vicepresidente Valdis Dombrovskis che sottolinea come non basti una semplice modifica del Bilancio: servirà una correzione "considerevole". "Numericamente - torna a spiegare il funzionario - l'Italia avrebbe dovuto assicurare un miglioramento del deficit strutturale di 0,6% invece c'è un peggioramento di 0,8%. Pari a una deviazione dell'1,4%. È una deviazione molto ampia".
Bruxelles sta già mettendo a punto il rapporto sul debito italiano. "Lo abbiamo fatto anche gli anni scorsi, concludendo che l'Italia era sostanzialmente in linea con i requisiti del Patto e quindi non abbiamo aperto la procedura. Ma in questo caso, se il Documento programmatico di bilancio non cambia materialmente, dobbiamo riconsiderare le conclusioni".
Nessuna sorpresa per quanto espresso dal vicepresidente dell'esecutivo Ue: cifre e concetti sono quelli già eposti e riesposti. Il tempo però comincia a stringere (manca una settimana al termine concesso dalla Ue per la presentazione di un testo modificato dopo quello già bocciato) e dall'Italia sembra che niente si muova nella direzione voluta da Bruxelles. Solo ieri il ministro Tria ripeteva che la "manovra non si cambia", pur esprimendo la volontà di continuare a negoziare.
VERSO LE SANZIONI UE - ll commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici fa notare come la "palla è nel campo dell'Italia" che al momento è "fuori dalle regole". Da Roma "attendiamo una manovra rivista, e il primo punto è quindi averne una". E in caso contrario le sanzioni diventano uan possibilità concreta, se non una strada obbligata.
Ma oggi a ribadire la posizione del governo ci pensa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti. A margine dell'inaugurazione di Eicma, il salone delle due ruote che si tiene a Milano, il leghista tiene il punto: "La manovra è una", risponde ai giornalisti che gli chiedono di un'eventuale 'manovra bis'.
IN AULA ALLA CAMERA IL 18 NOVEMBRE - Prosegue intanto l'iter parlamentare della finanziaria, approdata alla Camera. Il termine per la presentazione degli emendamenti in commissione Bilancio è stato fissato per mercoledì 14 (il giorno prima il governo dovrà aver inviato una risposta a Bruxelles).
Venerdì 9 inizierà il consueto ciclo di audizioni con Tria. Dopo il ministro saranno sentiti i rappresentanti della Banca d'Italia, del Cnel, di Cgil, Cisl e Uil, di Ania e dello Svimez. Lunedi' sara' la volta di Istat, Corte dei Conti, Upb, Anci, Upi, Conferenza delle regioni e delle province autonome, Confindustria, Rete imprese Italia, Abi, Ance e Confedilizia, Confapi, Confimi, Confprofessioni e Alleanza delle cooperative.
Il voto agli emendamenti in Commissione è previsto a partire dal 21 mentre l'approdo in Aula è fissato per il 28.