Martedì 15 Ottobre 2024

Manovra 2025, ok del Cdm: interventi per 30 miliardi. Bonus ristrutturazioni al 50% sulla prima casa. Dalle banche 3-4 miliardi

Tagli ai ministeri del 5%. Conferme alla sforbiciata del cuneo fiscale e ai 3 scaglioni Irpef. Assegno unico fuori dal calcolo dell’Isee. Arriva la ‘Carta nuovi nati’

Roma, 15 ottobre 2024 – Il consiglio dei ministri ha approvato la manovra 2025. Il disegno di legge di bilancio, fa sapere il Ministero dell'Economia in una nota, in linea con l'approccio serio e responsabile dei provvedimenti economici approvati finora dal governo, dispone interventi con effetti pari, in termini lordi, a circa 30 miliardi nel 2025, più 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027. 

Tra le misure la proroga nel 2025 del bonus ristrutturazioni al 50% e i tagli del 5% ai ministeri. Dalle banche previsti 3-4 miliardi, potrebbe essere posticipata al 2026 la restituzione dei crediti d'imposta dovuti dallo Stato. Tajani afferma: 'Niente nuove tasse’. “Noi più coraggiosi della sinistra sugli extraprofitti”, rivendica Meloni che conferma: “Poste resta in mani italiane. Il ministro Schillaci annuncia più risorse per la sanità: possibili oltre 3 miliardi.

Monito di Mattarella: “Basta divari territoriali per il Servizio sanitario. Il welfare è il pilastro del nostro modello sociale”.

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Bonus ristrutturazioni al 50%

Prevista in manovra la proroga nel 2025 del bonus ristrutturazioni al 50%. Secondo quando si apprende, la manovra salverà l'agevolazione edilizia per un altro anno, evitando il calo al 36% previsto a legislazione vigente. Come anticipato dal viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, la portata della norma sarebbe limitata alle prime case. 

Superbonus 110%, oneri Stato al 31 agosto 122,996 miliardi
Un palazzo interessato dai lavori di ristrutturazione con il superbonus

Tagli ai ministeri del 5%

Spending review co tagli lineari del 5% al budget dei singoli ministeri, ad eccezione dei fondi per la Sanità, che invece aumenteranno.

Banche ed extraprofitti

Fondi freschi alla legge di bilancio dovrebbero arrivare da un contributo da parte degli istituti bancari più grandi. Sul tappeto un anticipo sulle Dta (le imposte differite attive) per tre miliardi. Escluso, invece, un aumento dell'Ires e dell'Irap.

“Al collega Fratoianni, che parlava di banche e extraprofitti, dico che vedremo con la legge di bilancio. Potrebbe scoprire che questo governo ha avuto più coraggio di quello che ha avuto la sinistra quando era al governo”, ha detto la premier Giorgia Meloni in aula alla Camera, in sede di replica nel dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo, replicando al leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni.

Cuneo fiscale e scaglioni Irpef

La conferma del taglio del cuneo fiscale e dei tre scaglioni dell'Irpef valgono da sole oltre la metà della manovra, intorno ai 14 miliardi. Per quanto riguarda il taglio del

cuneo dovrebbero essere superati alcuni difetti con una doppia azione. Dal prossimo anno potrebbe, infatti, rimanere contributivo per i redditi fino a 20mila euro, per poi trasformarsi in fiscale, con un aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente fino a 35mila euro. A quel punto partirebbe un decalage, piuttosto rapido, fino a 40mila euro. Se i fondi in arrivo dal concordato preventivo e dal ravvedimento collegato saranno sufficienti, il governo potrebbe poi ridurre l'aliquota intermedia, fino a 50mila euro di reddito, dal 35 al 33%.

Natalità

È l'altro piatto forte della manovra che dovrebbe prevedere un sostegno alla natalità e alle famiglie attraverso lo strumento dell'assegno unico ma anche con un restyling. La manovra "rafforza il bonus destinato a supportare la frequenza di asili nido, anche prevedendo l'esclusione delle somme relative all'assegno unico universale dal computo dell'Isee”. È quanto si legge in una nota del Mef al termine del Consiglio dei ministri.

Sono “confermate e potenziate le misure sui congedi parentali” e viene “introdotta anche una ‘Carta per i nuovi nati’ che riconosce 1000 euro ai genitori entro la soglia Isee di 40 mila euro per far fronte alle numerose prime spese per ogni nuovo nato”.

Fringe benefit

Si punta ad una conferma, ma con qualche ritocco, anche per la misura sui sostegni aziendali. L'ultima legge di bilancio ha portato la soglia di esenzione dei fringe benefit a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico e a 1.000 euro per tutti gli altri (aprendo alla possibilità di usarli anche per pagare l'affitto o il mutuo prima casa).

Pensioni

Nulla da fare per riforme strutturali su questo fronte ma si lavora, comunque, per confermare la piena indicizzazione delle pensioni rispetto all'inflazione. E a un aumento delle pensioni minime. Tra le ipotesi circolate c'è anche quella di un perfezionamento del cosiddetto bonus Maroni, con incentivi a chi sceglie di rimanere al lavoro anche avendo i requisiti per il pensionamento. Non esclusa anche una spinta alla previdenza complementare con l'introduzione di un semestre di silenzio assenso.

Contratti della p.a.

Come ha confermato il ministro Giancarlo Giorgetti la manovra stanzierà anche le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici per il 2025-27.