Roma, 24 ottobre 2024 – Gli editori della Fieg esprimono “stupore e amarezza per la norma del disegno di legge di Bilancio che estende l'imposta sui servizi digitali a tutte le imprese che realizzano ricavi derivanti da servizi digitali rimuovendo le attuali soglie che escludono dall'imposta le imprese con meno di 750 milioni di fatturato globale e con ricavi derivanti da servizi digitali in Italia inferiori a 5,5 milioni”. In questo modo “si colpiscono tutte le imprese digitali italiane”, avverte la Federazione, auspicando “un intervento correttivo del Parlamento”.
"La web-tax - sottolinea la Fieg in una nota - è stata concepita per i grandi operatori del web, anche per eliminare la disparità di trattamento e lo svantaggio competitivo delle imprese nazionali nei confronti dei soggetti globali operanti nel web. Con l'estensione della platea dei contribuenti l'epilogo della web-tax è paradossale: si colpiscono tutte le imprese digitali italiane, sottoponendole ad una duplice tassazione e accentuando così la disparità di trattamento e lo svantaggio competitivo nei confronti dei colossi globali del web”. “Gli editori della Fieg auspicano un intervento correttivo del Parlamento che eviti la beffa di una nuova tassazione sulle imprese italiane del settore - conclude la nota - le stesse imprese che si intendeva tutelare e salvaguardare”.