Roma, 15 dicembre 2024 – Se non è Aventino ci manca poco. Tutte le opposizioni tranne Azione scrivono una lettera al presidente della Camera Lorenzo Fontana per protestare contro il metodo scelto dal governo sulle modifiche alla Legge di Bilancio.
Il testo firmato dai capigruppo della commissione Bilancio Ubaldo Pagano (Pd), Daniela Torto (M5s), Marco Grimaldi (Avs) e Mauro Del Barba (Iv) se la prende con “l'emendamento 2.62 all'AC 2112- bis presentato in V commissione nella serata del 14 dicembre”, la cui “struttura estremamente eterogenea compromette significativamente la possibilità per i deputati di esprimere una scelta libera e consapevole sulla volontà legislativa”, si legge nella missiva. “Le chiediamo di volerne valutare l'inammissibilità e di impegnare i relatori proponenti a suddividerlo in proposte distinte e omogenee”, dice l'opposizione, mentre secondo il Pd si tratta di “un colpo di mano senza precedenti. Faremo tutto quanto in nostro potere per fermare questa inaccettabile deriva autoritaria”. Secondo i programmi della maggioranza il mandato ai relatori dovrebbe arrivare entro martedì mattina, mentre mercoledì il testo dovrebbe approdare in Aula a Montecitorio. Il voto finale andrebbe a venerdì 20 dicembre. C'è tempo fino all'ultimo dell'anno per evitare l'esercizio provvisorio.
Richieste però respinte dal presidente della Camera.
Naspi e dimissioni
Dal primo gennaio 2025 la Naspi verrà estesa anche a chi si dimette volontariamente dal posto di lavoro. Un emendamento alla manovra depositato ieri dai relatori introduce una nuova casistica tra quelle di accesso alla Naspi, ovvero chi ha presentato dimissioni volontarie dal proprio posto di lavoro a tempo indeterminato. Deve però avere almeno 13 settimane di contribuzione. La Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego ( NASpI ) è una indennità mensile di disoccupazione per lavoratori con rapporto di lavoro subordinato, erogata in relazione a eventi di disoccupazione involontaria verificatisi a partire dal 1° maggio 2015. Viene erogata ogni mese per un numero di settimane pari alla metà di quelle contributive presenti negli ultimi quattro anni. Nell'emendamento presentato dai relatori si prevede che la Naspi sarà riconosciuta anche a coloro che si dimetteranno volontariamente dal posto di lavoro a tempo indeterminato, purché si abbiano "almeno tredici settimane di contribuzione dall'ultimo evento di cessazione del rapporto di lavoro”. Un altro emendamento depositato equipara il personale medico dell'Inail a quello del Servizio sanitario nazionale, autorizzando una spesa di 960mila euro annui a partire dal 2025.
Detrazioni per le scuole paritarie a mille euro l'anno
Le detrazioni per le spese sostenute per frequentare una scuola privata o paritaria vengono innalzate da ottocento a mille euro l'anno, secondo un emendamento alla Legge di Bilancio presentato dai relatori. Il contributo in favore delle scuole paritarie, secondo quanto previsto dalla bozza degli emendamenti del governo alla manovra, viene incrementato di 50 milioni di euro per il 2025 e di 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2026. Tra gli altri emendamenti alla manovra il rinvio del taglio di 2.100 posti di personale Ata dal settembre 2025 al settembre 2026. Sempre a partire dal prossimo anno scolastico verranno assunti 1.610 nuovi insegnanti di sostegno.
Secondo il sindacato degli insegnanti Anief i posti sono stati ridotti dai cinquemila previsti: "L’eventuale passo indietro sull’organico Pnrr sarebbe davvero pericoloso, perché metterebbe a rischio la stessa progettualità delle scuole mentre un così basso numero di autorizzazioni di insegnanti di sostegno farebbe condannare nuovamente l’Italia dall’Europa”, dice a Orizzonte Scuola il presidente Anief Marcello Pacifico. Il Movimento 5 Stelle invece critica i soldi alle paritarie: “L'ennesimo regalo del governo Meloni ai privati”.
Flat tax per il reddito da lavoro dipendente
Cinquemila euro di crescita da 30 a 35 mila euro per il tetto di reddito da lavoro dipendente al di sotto del quale si può accedere al lavoro autonomo. A prevederlo è uno degli emendamenti dei relatori alla manovra depositato ieri sera. L'estensione era stata fortemente sostenuta dalla Lega, che proponeva di alzare il limite a 50mila. "Continueremo a ridurre le tasse su chi lavora come abbiamo fatto con il taglio del cuneo, l'accorpamento delle aliquote Irpef e la flat tax per gli autonomi. Il cammino è lungo, del resto abbiamo ereditato uno Stato elefantiaco, fatto di sprechi vergognosi come il Superbonus e il reddito di cittadinanza”, ha detto Giorgia Meloni dal palco di Atreju. Altri emendamenti dei relatori prevedono un fondo straordinario di 45 milioni nel 2025 da ripartire tra le regioni per potenziare i servizi sociali. Cinque milioni in più per i comuni in difficoltà finanziaria. Il Fondo per la legalità e per la tutela degli amministratori locali vittime di atti intimidatori è incrementato di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026. Accolto anche l'emendamento per il rifinanziamento del Fondo morosità incolpevole.
50 milioni per il bonus elettrodomestici
Un fondo con dotazione iniziale di 50 milioni per il Bonus elettrodomestici, dedicato all'acquisto di quelli ad elevata efficienza energetica e prodotti in Europa. Con ritiro di quelli meno performanti. Il contributo per l'anno 2025 coprirà fino al 30% del costo di acquisto e per un massimo di cento euro per elettrodomestico. Le famiglie con un Isee inferiore a 25 mila euro potranno avere uno sconto di duecento euro, ma ogni nucleo familiare potrà richiedere il bonus per un solo elettrodomestico. Un decreto del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, definirà entro sessanta giorni dall'ok alla Legge di Bilancio i criteri e le modalità di erogazione del contributo. "La misura mira a tutelare la produzione nazionale sostenendo le famiglie nei consumi e incentivando l'acquisto di prodotti più efficienti ed ecosostenibili. Così coniughiamo sviluppo industriale e transizione green”, dice il ministro Adolfo Urso. “La misura recepisce le mie proposte”, dice Alberto Gusmeroli, responsabile fisco della Lega.