Bruxelles, 12 dicembre 2018 - Con la manovra 'rivista e corretta', l'Italia abbassa le stime del rapporto deficit/Pil per il 2019 "dal 2,4% al 2,04%". Lo annuncia il premier Giuseppe Conte subito dopo l'incontro avuto a Bruxelles con Jean Claude Juncker: al presidente della Commissione Ue il capo del governo ha illustrato le modifiche dell'esecutivo alla legge di Bilancio per il 2019. Modifiche che si sono rese necessarie per evitare l'ormai nota procedura di infrazione. Si attende ora il giudizio dell'Europa. "Confidiamo di portare a casa una soluzione positiva", dice Conte che anticipa: "La Commissione ha avuto qualche ora per valutare la nostra proposta, in una prima valutazione l'ha giudicata significativa e importante".
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Come viene motivato il calo del deficit? "Le relazioni tecniche ci hanno consentito un margine di negoziazione, eravamo stati molto prudenti, quindi siamo potuti scendere al 2,04% del rapporto Deficit/Pil", sono le parole di Conte. Le stime sulla crescita? "Restano quelle, anzi vedrete che la crescita sarà superiore alle attese".
"Reddito di cittadinanza e quota 100 nei tempi previsti"
Ancora non sono noti i dettagli della proposta. Il premier si limita a dire che "abbiamo aggiunto qualcosa sul piano delle dismissioni. Eravamo stati prudenti". Conte blinda però i cavalli di battaglia di Lega e Movimento 5 Stelle: "Reddito di cittadinanza e quota 100 partiranno nei tempi previsti". Secondo quanto afferma il presidente del Consiglio, la maggioranza di governo è concorde e "compatta" sulla rimodulazione delle misure contenute nella finanziaria presentata a Bruxelles: "La nostra proposta ci consente di dire che non tradiamo la fiducia degli italiani".
Fonti europee hanno fatto sapere che nell'incontro Conte-Juncker sono stati realizzati progressi, ma è necessario ulteriore lavoro nei prossimi giorni, in particolare a livello tecnico. Intanto, questa sera, a Palazzo Chigi si è svolto un vertice di governo tra il premier e i suoi vice Salvini e Di Maio. Vertice poi proseguito a cena alla presenza anche del ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.