Roma, 3 ottobre 2018 - I numeri del rapporto debito/Pil saranno "più virtuosi: adesso è al 130,9% ma scenderemo sotto il 130% nel 2019 fino al 126,5% nel 2021". Ad annunciarlo è il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa al termine del vertice tenutosi a Palazzo Chigi. A sciorinare le percentuali del deficit/Pil ci pensa invece il ministro Giovanni Tria: 2,4% nel 2019, 2,1% nel 2020, 1,8% nel 2021. Cifre che confermano quelle che già erano emerse in mattinata e che, di fatto, avevano rassicurato i mercati e allentato le tensioni sui titoli di Stato. "Avevamo promesso di aumentare il tasso di crescita perché volevamo eliminare il gap di crescita con l'Ue. Arriveremo a dimezzare il gap con l'Ue nel primo anno", dice il titolare del Mef. "Noi puntiamo ad avere lo strumento degli investimenti pubblici come strumento principale per lavorare sulla crescita", aggiunge.
FOCUS Le prossime tappe. Lo spauracchio dell'esercizio provvisorio
"Invieremo la nota aggiuntiva al Def a Bruxelles - spiega ancora il presidente del Consiglio -. Oggi non abbiamo deliberato alcunché di nuovo ma ci siamo ritrovati per mettere a punto tutti i dettagli della nota aggiuntiva". "Io - ribadisce Conte - avevo insieme ai vicepresidenti annunciato una manovra seria, responsabile e coraggiosa. Mostriamo coraggio nel 2019 con il deficit al 2,4%. Riteniamo che il nostro paese abbia bisogno di una manovra che solleciti una forte crescita".
Per Matteo Salvini, anche lui in conferenza stampa, ci sono "tre grandi obiettivi" raggiunti dalla Lega "in questa bella e coraggiosa manovra". "I tre impegni che abbiamo preso e che cominciamo a mettere in pratica sono il superamento della legge Fornero che vedrà la possibilità, non l'obbligo, di andare in pensione con alcuni anni di anticipo rispetto a quella vigliacca riforma senza penalizazione, c'è la flat tax ad aliquota fiscale fissa al 15% per le partite Iva, e poi c'è un piano di assunzioni straordinarie per circa 10.000 uomini e donne delle forze dell'ordine", dice il vicepremier a capo del Viminale.
L'altro vicepremier Luigi Di Maio invece le "quattro misure che verranno finanziate nel 2019, 2020 e 2021": "pensione di cittadinanza, reddito di cittadinanza, centri per l'impiego e fondo truffati per le banche". "Abbassiamo gli obiettivi di deficit, senza penalizzare le misure fondamentali di una legge di bilancio che per la prima volta ripaga il popolo italiano di tante ruberie e tanti sprechi", dice il titolare del Mise e del Lavoro. "Nel 2019 tante persone potranno andare in pensione e tante troveranno lavoro con il programma di assunzioni che nascerà anche grazie al piano di investimenti", aggiunge spiegando che "ci sarà un "abbassamento dell'Ires per le imprese che investono e assumono".
E a proposito di occupazione il premier Conte spiega che il governo ha previsto "che il tasso di disoccupazione tenderà ancora a scendere intorno all'8 se non al 7%".
7 MILIARDI PER LE PENSIONI - Intanto fonti governative della Lega e del M5s fanno sapere che "le misure del contratto di governo per il rilancio economico del paese, reddito di cittadinanza, riforma Fornero, introduzione flat tax, assunzione straordinaria forze dell'ordine che saranno contenute, tra le altre, nella prossima manovra partiranno all'inizio del 2019 e saranno finanziate con una copertura di circa 20 miliardi di euro". Nel dettaglio "sette miliardi saranno impegnati per le pensioni con la riforma della Fornero che partirà subito, il che non vuol dire il primo gennaio ma neanche ad aprile", dicono le fonti del Carroccio. Poi "10 miliardi" andranno per "il reddito di cittadinanza, 2 per flat tax, 1 per assunzioni straordinarie (delle forze dell'ordine)". "In Parlamento
"Riforma della Fornero senza tetto al reddito"
"Partiremo dall'inizio dell'anno con la piena riforma della legge Fornero. Senza penalizzazioni, senza paletti, senza limiti, senza tetto al reddito", dice, dal canto suo, Matteo Salvini -. Vuol dire che potenzialmente possono andare finalmente in pensione 400 mila persone e si liberano altrettanti posti di lavoro. Vuol dire che 400 mila truffati da quella legge sono finalmente liberi di tornare alla vita".
1 MILIARDO PER LA SANITA' - "Per la prima volta non ci saranno tagli alla Sanità, aumenterà il fondo sanitario nazionale di oltre un miliardo e stiamo rimodulando la spesa pubblica per trovare nuove risorse per il settore", annunica invece il ministro della Salute, Giulia Grillo, uscendo dal vertice a Palazzo Chigi. "Questo perchè - precisa ai microfoni di Rai News 24 - il nostro governo ha deciso che è una delle priorità su cui poter investire".
DEF GIA' INVIATO A CAMERE E UE - E Luigi Di Maio su Facebook annuncia che il governo ha "definitivamente inviato il Def alle Camere e a Bruxelles". Poi aggiunge che Il reddito di cittadinanza partirà entro i primi tre mesi del 2019. In questa manovra, sottolinea, "abbiamo mantenuto le promesse, c'è tutta la storia del M5s e stasera porto i parlamentari a festeggiare perchè c'è da festeggiare". "Adesso inizia un dialogo con le istituzioni europee, perché noi dobbiamo soltanto spiegare le ragioni per cui abbiamo deciso di alzare la testa come Paese e di aiutare i cittadini italiani", conclude il ministro dello Sviluppo economico. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, annuncia invece che la nota di aggiornamento del def arriverà alle Camere "domani".