Venerdì 11 Ottobre 2024
Elena G. Polidori
Economia

Tensioni nella maggioranza. Manovra 2025, caccia alle risorse. Gasparri: gli estimi non si toccano

Il senatore di Forza Italia: “Pagherà di più solo chi ha ristrutturato o chi ha una casa fantasma”. Il 15 ottobre l’Europa attende il Documento programmatico. L’opposizione torna a parlare di patrimoniale

Roma, 11 ottobre 2024 – Non si placa la polemica dopo le parole (e le precisazioni) del ministro dell’Economia sulle nuove rendite catastali. L’opposizione, che ieri con Elly Schlein (Pd) e Nicola Fratoianni (Avs) ha apertamente parlato di introdurre una patrimoniale, punta il dito contro il governo.

FdI e Forza Italia corrono ai ripari e ribadiscono che non ci sarà un aumento generalizzato delle rendite.

Nel frattempo la caccia alle risorse per la manovra accelera. Il quadro prenderà forma nei prossimi giorni, con l’ipotesi di convocare il Cdm per il 14 ottobre, quando dovrebbe essere pronto il Documento programmatico di bilancio con le principali linee di intervento della manovra, che l’Europa attende entro il 15 ottobre. Alla voce coperture, al momento, ci sono i 9 miliardi in deficit ricavati dalle cifre del Psb, il potenziale miliardo che potrebbe arrivare dal taglio alle tax expenditures, il gettito stimato di circa un miliardo dal riallineamento delle accise del diesel e della benzina. Oltre ai circa 4 miliardi frutto dell’abrogazione dell’Ace e dell’introduzione della global minimum tax già destinati a rifinanziare la nuova Irpef a tre aliquote. Almeno 1,5 miliardi sono attesi dal concordato biennale, da cui dipende la possibilità di estendere i tagli dell’Irpef al ceto medio. Mentre sul fronte della spending review l’obiettivo è fissato a 2 miliardi per il 2025.

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Maurizio Gasparri
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Senatore Maurizio Gasparri, c’è maretta con il ministro dell’Economia sul tema della casa in manovra...

"Non è vero. Giorgetti ha parlato di due tipologie, le case fantasma e quelle che hanno avuto una ristrutturazione. Nel caso delle ‘case fantasma’, queste sono come gli evasori fiscali e dunque è giusto cercarle, per quanto riguarda, invece, quelle ristrutturate, è chiaro anche qui che la casa ha un valore diverso e ci sono già delle regole precise sul tema. Questo ha detto Giorgetti: no alla revisione degli estimi per tutti – anche se l’Europa lo vuole – e individuiamo le case fantasma. Tutto qui. La Confedilizia, che tutela la casa e contrasta la tassazione, ha spiegato le regole che vigono in questi casi. Tante volte in Italia scopriamo l’acqua calda; nessun aumento generalizzato degli estimi catastali dunque. Smentisco ogni ricostruzione in questo senso, ma Forza Italia vigila su questi temi da sempre e continuerà a farlo”.

Draghi ci provò però.

“E infatti io andai a Palazzo Chigi a parlare con lui, mi ricordo perfettamente la conversazione su questo punto ed era un pericolo che abbiamo fronteggiato ed evitato. E lo so perché lui mi parlò dell’imposizione fiscale degli immobili a Londra e io gli risposi che a Londra fanno come gli pare, ma noi a Roma non lo facciamo. Punto”.

E sulle banche, invece? Siete d’accordo a chiedere un sacrificio agli istituti di credito?

“Le banche hanno delle addizionali Ires superiori alle altre imprese, dunque già pagano di più delle altre imprese. L’anno scorso dicemmo che mettere altre tasse avrebbe concretizzato il rischio di farle pagare poi al cittadino utente, danneggiando anche i piccoli istituti di credito importantissimi sul territorio. Noi riteniamo che sia più utile favorire la discesa del costo del denaro e un accesso al credito meno oneroso piuttosto che mettere una tassa che poi si riverbera sui risparmiatori. Dopodiché le banche, proprio mettendosi a disposizione per trovare una soluzione, hanno incaricato l’Abi di incontrare il Mef per studiare delle forme possibili di sostegno. Quali possono essere? Credo che anche un andamento dei flussi di cassa – e sto parlando delle casse dello Stato, ovviamente – possono favorire lo Stato, visto che dalle banche passano la maggior parte dei pagamenti dei cittadini verso la pubblica amministrazione, il fisco e non solo. E questo, senza creare nuove tasse. Sono intese tecniche che possono generare una flusso positivo che incide sui bilanci”.

Tra Lega e Forza italia continuano le frizioni, soprattutto dopo Pontida e le offese a Tajani…

“Gli insulti a Pontida sono opera di qualche scemo, il leader della Lega si è scusato con Tajani, per noi l’incidente è chiuso e ne prendiamo atto”.

Però su altri temi, tipo la cittadinanza, volano ancora stracci...

“Le discussioni su alcuni temi sono fisiologiche, non siamo contrari all’autonomia differenziata perché era nel programma della coalizione, però vogliamo che ci siano le garanzie – che ci sono nella legge – e un sistema di riequilibrio e tutela che c’è ora grazie agli emendamenti di Forza Italia, così come sulla cittadinanza noi abbiamo presentato una proposta che è restrittiva rispetto a quella vigente; 10 anni di scuola, un percorso qualitativo che deve essere dimostrato e non come oggi che non devi dimostrare nulla. Dunque la nostra proposta è più attenta. Discuteremo serenamente con gli alleati, ma non parlate di ‘cittadinanza regalata’ perché la nostra proposta non regala proprio niente a nessuno”.

Dunque la coalizione non traballa in vista della manovra...

“La coalizione regge, anche se ci saranno senza’altro le fisiologiche frizioni di sempre. Abbiamo scelto il cuneo fiscale, come misura da mantenere, che vale 10 miliardi, ma i dati reali sono questi: l’occupazione ha superato i 24 milioni – un record – la disoccupazione è scesa a 6,2%, la percentuale più bassa nella storia italiana, l’inflazione è scesa all’1,8%, sotto la media europea e le entrate sono aumentate di 22 miliardi. Tutto senza aumentare le tasse. Il resto è letteratura”.