Giovedì 21 Novembre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Manovra, asili aziendali e bonus mamma per rilanciare la natalità: pacchetto famiglia da 2 miliardi

Per la premier il contrasto al crollo delle nascite deve essere una priorità anche in manovra. Detrazioni ad hoc per assumere le giovani madri. E fisco più leggero per chi ha tanti figli

Roma, 26 agosto 2023 – Per la premier Giorgia Meloni è una delle priorità della prossima manovra economica. E, al suo fianco, ha trovato un alleato d’eccezione nel ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che al Meeting di Rimini ha rilanciato con forza il grande tema della natalità. Così, a quanto risulta, nei primi colloqui con i ministri del suo governo, la leader di FdI ha chiesto esplicitamente di valorizzare, in vista della legge di Stabilità, tutti quegli interventi in grado di aiutare il Paese a risalire la china del declino demografico. Certo, bisognerà fare i conti con le risorse a disposizione. Il pacchetto famiglia allo studio del governo parte già con una dote di 2 miliardi, 500 milioni in più rispetto all’ultima finanziaria. Ma non è detto che non possa essere ulteriormente ritoccata al rialzo se si troveranno nuove risorse. Ma quali sono le novità in arrivo?

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni

Bonus mamma 

Potrebbe essere una delle principali novità del pacchetto-famiglia. Per incentivare l’assunzione delle donne e, in particolare, delle neo-mamme, potrebbero essere introdotte detrazioni ad hoc per le imprese. In particolare l’agevolazione, stando alle prime indiscrezioni, potrebbe essere quella di una riduzione dell’Ires dal 24 al 15%. In sostanza si tratterebbe di estendere la cosiddetta mini-Ires, prevista per le imprese che investono in ricerca e innovazione, anche alle assunzioni delle mamme con almeno tre figli.

Asili nido nelle aziende 

È un’altra misura allo studio, con la creazione di un fondo ad hoc per agevolare la creazione di asili nido nelle imprese o all’interno di distretti produttivi. Nei piani del governo anche un adeguamento dei posti disponibili nelle strutture comunali, il prolungamento degli orari di servizio, l’apertura anche nei mesi estivi, a supporto di tutti i genitori che lavorano e la promozione di asili nido familiari sul modello tedesco della Tagesmutter , vale a dire la possibilità data a operatori professionali di offrire servizi di assistenza all’infanzia presso il proprio domicilio.

Il quoziente familiare

L’idea è quella di applicare le aliquote non sul reddito del singolo contribuente ma sul nucleo familiare, con parametri specifici che saranno calibrati a seconda del numero dei componenti. Il principio, in sostanza, è semplice: più la famiglia è numerosa e meno tasse di pagano. Il meccanismo è entrato anche nella delega sulla riforma fiscale approvata in Parlamento. Il governo potrebbe cominciare a introdurre il nuovo sistema già a partire dal prossimo anno, quando si ridisegnerà il sistema delle aliquote Irpef. Ed è probabile che si partirà dalle famiglie con più di tre figli.

Il reddito di infanzia

L’idea, per ora, è stata messa nero su bianco in una proposta di legge firmata dal capogruppo a Montecitorio di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti proprio con l’obiettivo, di combattere "il trend negativo del calo demografico in Italia e scoraggiare l’interruzione volontaria di gravidanza". Il reddito consisterebbe in un sussidio mensile di 400 euro fino al compimento del sesto anno di età del bambino. Il reddito spetterebbe a tutte le famiglie con un reddito non superiore a 90mila euro, dunque una platea di beneficiari ben più ampia rispetto a quella dell’assegno unico. Si tratterebbe inoltre di un aiuto economicamente migliore rispetto all’assegno unico che oggi al massimo può arrivare a superare, grazie alle maggiorazioni, i 250 euro al mese per figlio. L’assegno potrebbe essere ulteriormente incrementato per sostenere famiglie in condizioni particolari: pensiamo ad esempio al caso in cui sia presente un figlio con un handicap, oppure al caso di una famiglia con un solo genitore.

L’assegno di gioventù

Anche questa misura fa parte della proposta Foti. Si tratta di un sussidio di 250 euro mensili a figlio a condizione che si segua il percorso di studi fino a 25 anni.