Roma, 30 ottobre 2023 – È di 109 articoli la manovra bollinata dalla Ragioneria di Stato. Nel testo del provvedimento è confermato l'innalzamento della cedolare secca per gli affitti brevi, che è stata oggetto dell'intesa nella maggioranza. La cedolare sale dal 21% al 26% nel caso di destinazione alla locazione breve “di più di un appartamento per ciascun periodo d'imposta”. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha autorizzato la presentazione alle Camere del ddl di Bilancio.
L’accordo sulla Manovra
Naturalmente l’accordo è passato attraverso l’accoglimento da parte del Governo di alcuni aggiustamenti alla bozza di Legge di Bilancio uscita dal Consiglio dei ministri. In particolare è passata la proposta di Forza Italia sugli affitti brevi.
La cedolare secca e Forza Italia
Entra infatti nella manovra la proposta di FI per un codice identificativo nazionale per gli affitti brevi. Lo si apprende da fonti di maggioranza e di governo al termine del vertice sulla manovra che ha confermato l'aumento al 26% dell'aliquota dalla seconda alla quarta casa messa in affitto fino a 30 giorni, specificando che per la prima resta al 21%. C'è l'impegno di destinare il gettito derivante - circa un miliardo di euro secondo stime circolate nella riunione - alla riduzione delle tasse sulla casa.
Cos’è il Cin
Il Cin, è un Codice Identificativo Nazionale, necessario per essere iscritti a piattaforme come Booking, Airbnb o simili. Questo consentirà di tracciare meglio i proprietari che affittano case e di far emergere il sommerso.
"Questo è stato già introdotto in Grecia, ad esempio, e ha aumentato di 10 volte il gettito per quanto riguarda gli affitti brevi. Aumentare la tassa sulla cedolare secca può invece incentivare il nero'', ha spiegato Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia e vicecapogruppo vicario dei deputati.
Davanti alla possibilità di un aumento della cedolare secca sugli affitti brevi prevista nelle prima bozza della Manovra uscita dal Consiglio dei ministri, infatti Forza Italia si era in particolare opposta a questo aumento proponendo l’introduzione del Cin.
Iva sui pannolini
Niente Iva al 22% per i pannolini per i bambini: il prossimo anno l'aliquota salirà dall'attuale 5% ma si fermerà al 10%. Lo prevede una misura della manovra, nella versione bollinata dalla Ragioneria, che reinserisce i pannolini tra i prodotti con l'Iva agevolata. Nelle prime stesure della legge di bilancio questi prodotti erano stati cancellati, insieme al latte in polvere e agli assorbenti femminili, dall'elenco di quelli con Iva al 5%: ma mentre il latte in polvere e gli assorbenti erano stati inseriti nell'elenco dei prodotti al 10%, i pannolini erano rimasti fuori e dal prossimo anno sarebbero tornati con l'Iva al 22%.