Roma, 21 dicembre 2024 – Il via libero definitivo alla Manovra è atteso tra Natale e Capodanno quando, dopo l'approvazione finale alla Camera di venerdì 20 dicembre, il testo della nuova legge di bilancio passerà a Palazzo Madama. Il percorso parlamentare della manovra, iniziato diversi mesi fa, ha visto apportare al testo diverse modifiche spesso con polemiche annesse. Dalle pensioni al lavoro, dalla sanità ai bonus e alle tasse, sono diverse le novità che saranno introdotte dalla finanziaria.
Irpef e cuneo fiscale
Il governo ha deciso di andare avanti con il taglio del cuneo fiscale, ampliando la platea di lavoratori interessati: salirà da 35mila a 40mila euro la soglia di reddito che permette di aver accesso al taglio. Ma il meccanismo per accedere ai benefici sarà diverso da quello attualmente in vigore. E' prevista, infatti, un’indennità esentasse per i redditi fino a 20mila euro, mentre a salire si va su un sistema di detrazioni fiscali, che va pian piano ad azzerarsi progredendo verso i 40mila euro.
La Manovra va a confermare, rendendolo strutturale, l’accorpamento delle aliquote Irpef su tre scaglioni: 23% fino a 28mila euro, 35% fino a 50mila euro e 43% oltre i 50mila euro. La proroga di questo sistema, introdotto con la precedente Legge di Bilancio, vale circa 4,8 miliardi nel 2025, 5,5 miliardi nel 2026 e 5,2 miliardi dal 2027.
Bonus bebè e congedo parentale
Novità anche nel campo degli incentivi alla natalità. Secondo quanto contenuto nel testo in approvazione al Senato, è riconosciuto un importo una tantum pari a 1.000 euro, per contribuire alle spese per il sostegno di ogni figlio nato o adottato dall’1 gennaio 2025. Il cosiddetto Bonus bebè sarà erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione e il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente dovrà avere una condizione economica con valore ISEE non superiore a 40.000 euro annui. L'onere derivante del provvedimento è valutato in 330 milioni di euro per l'anno 2025 e in 360 milioni di euro annui a decorrere dal 2026. Inoltre, il congedo parentale a sostegno di maternità e paternità fino al sesto anno di vita del bambino sarà esteso dal 60% all'80% della retribuzione da due a tre mesi.
Il fondo "dote famiglia", bonus per attività extra-scolastiche
Tra le novità della legge di bilancio spicca anche il bonus per le attività extra-scolastiche dei giovani da 6 a 14 anni in nuclei con reddito Isee fino a 15mila euro: sarà il fondo "dote famiglia", con 30 milioni per il 2025, ad erogare il contributo ad associazioni, società sportive dilettantistiche ed enti del terzo settore. Arriva anche un Fondo per il sostegno e la valorizzazione della funzione degli oratori. Per sostenere le famiglie c'è poi un fondo con 10,5 milioni in 3 anni per il sostegno alle attività educative formali e non formali, ovvero sia dentro le scuole che fuori.
Le novità in ambito scolastico
Un fondo da mezzo milione di euro per promuovere corsi sulla salute sessuale e l'educazione sessuale e affettiva nelle scuole. E' questa una delle principali novità relative al mondo della scuola contenute nella manovra. Viene poi incrementato il contributo per le scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità. Un altro fondo sarà destinato al contrasto della povertà alimentare a scuola, per erogare contributi ai nuclei che non riescono a pagare le rette per la mensa nelle primarie. Aumenta la dote del fondo per gli alloggi degli universitari fuori sede e arrivano 2 milioni per pagare le borse di studio degli studenti atleti.
Risorse per gli indigenti
Nella finanziaria sono previste nuove risorse per il sostegno degli indigenti e per gli acquisti di beni di prima necessità attraverso la Carta "Dedicata a te".
Ires premiale e stretta sulla Naspi
Si prevede che le imprese che accantonano almeno l'80% degli utili dell'esercizio 2024 e ne reinvestono in azienda almeno il 30% pagheranno una Ires ridotta di 4 punti. Gli investimenti non devono essere inferiori a 20.000 euro e le aziende sono chiamate ad assumere a tempo indeterminato l'1% di lavoratori in più. La misura costa poco più di 400 milioni e prevede un ulteriore contributo delle banche.
Stretta del governo sulla Naspi: i lavoratori che hanno presentato le dimissioni volontarie da un impiego a tempo indeterminato nei 12 mesi precedenti avranno diritto alla Naspi in caso di licenziamento solo se hanno almeno 13 settimane di contribuzione dal nuovo impiego.