Roma, 22 agosto 2024 – Meno tasse per il ceto medio, fino a 50mila euro, conferma del taglio del cuneo fiscale, che difficilmente potrà diventare strutturale già nel 2025. E, poi, priorità a famiglie e imprese. Il cantiere della prossima manovra economica è già aperto. E Marco Osnato, esponente di punta di FdI, presidente della Commissione Finanze della Camera, traccia le possibili linee guida della prossima legge di Bilancio. Ha parlato di una legge di bilancio di circa 25 miliardi.
Cosa possiamo aspettarci sul fronte delle tasse?
"Non credo che possiamo aspettarci qualcosa di eccezionale se non si vuole considerare come eccezionale la proficua tenuta dei conti pubblici con azioni che hanno aiutato a difendere il potere d’acquisto delle famiglie e la competitività della imprese. Ma, come ha sottolineato il viceministro Leo, dopo aver aiutato gli italiani che avevano più bisogno, oggi possiamo pensare al ceto medio, con qualche modifica sulle aliquote".
Cioè?
"Non posso sbilanciarmi sui dettagli. Ma pensiamo di estendere i benefici della rimodulazione Irpef fino a 50mila euro e a rivedere la flat tax, che resta obiettivo di legislatura. Sono venuti meno anche i timori di chi si aspettava un calo delle entrate".
Il gettito sta andando meglio del previsto. Qualcuno parla di un tesoretto di 10 miliardi...
"Scusandomi per il gioco di parole, bisognerebbe fare “tesoro“ dei tesoretti. Nel senso che bisogna ragionare su come utilizzarli a meglio, per ridurre, senza farsi prendere alla foga dell’austerity, il peso dell’enorme debito pubblico che abbiamo ereditato e che, come ha detto il governatore della Banca d’Italia, è un freno alla competitività".
Oltre all’intervento sull’Irpef, l’altra priorità è il taglio del cuneo fiscale. Riuscirete a renderlo strutturale?
"Per l’anno prossimo è difficile. Le riforme strutturali si possono fare in tempi normali, non certo questi, con due guerre in corso e dopo gli choc che abbiamo dovuto fronteggiare, come quelli dell’inflazione e del caro energia. Dobbiamo ancora gestire l’ordinario con azioni che, prima o poi, diventeranno strutturali".
Che fine faranno i bonus per la famiglia e la natalità?
"Vogliamo assolutamente confermare le agevolazioni delle donne lavoratrici con figli e le maxi deduzioni per le assunzioni. Cercheremo, anzi, di aumentarle. Come hanno detto il presidente Meloni e il ministro Giorgetti, servono più lavoratori per aumentare la produttività e la competitività italiana".
Il governatore Panetta ha detto che le imprese hanno difficoltà a trovare lavoratori e ha chiamato in causa anche i migranti. Cosa ne pensa?
"Molto spesso, quello che dice Panetta viene strumentalizzato. Noi abbiamo avviato una gestione responsabile dei lavoratori stranieri, non abbiamo nascosto la testa sotto la sabbia. Siamo riusciti a contenere gli sbarchi irregolari, calati di oltre il 62% ma abbiamo riaperto i flussi regolamentati. Quando si parla di un centrodestra oltranzista si dimentica di notare che lavoriamo con molta serietà per dare risposte sia sul tema della sicurezza sia sulla produttività".
Metterete ancora mano ai bonus per l’edilizia?
"La maxi agevolazione del 110% è stata, come dice Giorgetti, un po’ radioattiva. Ci sono ancora scorie. Ma vogliamo dare risposte a un settore che ci sta a cuore e che ha contribuito alla crescita dell’economia".
Taglierete anche le detrazioni fiscali, le tax expenditures ?
"In tutte le manovre di correzione del debito bisogna ragionare sul contenimento della spesa improduttiva. Nessuno vuole intervenire sulla sanità o su altre detrazioni di carattere sociale. Ma ci sono bonus che sono stati utili ad accontentare settori vicini ad alcune forze politiche sui quali occorrerà ragionare".