Venerdì 6 Settembre 2024
SANDRO NERI, INVIATO
Economia

Manovra, i piani del governo. Finita la stagione dei bonus. “Ma l’assegno unico non si tocca”

A Cernobbio i programmi dell’esecutivo. “Va difeso il potere d’acquisto”. Gentiloni, commissario Ue uscente, promuove l’Italia: buoni i conti, l’inflazione cala. “Dialogo con Palazzo Chigi”

Cernobbio (Como), 7 settembre 2024 – Due anni fa, nella stessa sala gremita di imprenditori e top manager, aveva parlato da esponente dell’opposizione. Ora è presidente del Consiglio ma le sue opinioni sui grandi temi, dice, non sono cambiate. E le finalità del suo programma politico neppure. “Le priorità che danno il moltiplicatore migliore sono le imprese che assumono, i salari, la difesa del potere d’acquisto delle famiglie, la salute dei cittadini e la natalità, problema che dobbiamo affrontare”, assicura Giorgia Meloni nel suo intervento al Forum dell’Economia di Cernobbio.

L’obiettivo del governo è racchiudere tutte queste priorità in una manovra da 25 miliardi. “Le risorse non sono molte, ma fa la differenza come vengono utilizzate. La stagione dei bonus e dei soldi buttati dalla finestra è finita”, dice senza mezzi termini rivendicando i risultati dell’Italia ottenuti in un contesto “impossibile”. Traguardi “importanti e poco raccontati”. “Sono fiera dei risultati economici – dice – vediamo l’Italia risalire molte classifiche. Abbiamo il numero di occupati più alto da quando Garibaldi ha unificato l’Italia”. Ai rappresentanti del mondo produttivo parla di autorevolezza, competitività e, soprattutto, stabilità: “Dei 68 governi che si sono succeduti, io guido il nono più longevo; se arrivo a Natale sarà il sesto”. D’altronde “la stabilità è una chiave di volta, la madre di tutte le riforme, anche sul piano economico”.

La legge di bilancio in fase di studio rispecchia questa filosofia. Sul tavolo, il rinnovo del taglio del cuneo del quale beneficiano i redditi bassi; la riproposizione degli sconti Irpef – con l’idea di allargarli alla riduzione dell’aliquota intermedia fino a 60mila euro di redditi – e la rimodulazione dell’assegno unico, che cambierà nome.

Poi l’estensione del bonus mamme anche alle professioniste, e maggiori risorse per la sanità e, ancora, il rinnovo dei contratti pubblici. “Nella legge di bilancio – spiega – non ci sono molte delle cose che ho letto, come l’abolizione dell’assegno unico, sul quale, anzi, questo governo ha messo altri 3 miliardi. Va difeso dalle procedure di infrazione della commissione europea, ma è uno strumento fondamentale”. Più in generale, “c’è la volontà di confermare quello che abbiamo fatto, di continuare e di vedere cos’altro si può fare, ma sempre con la serietà di mantenere una politica di bilancio che racconti che la stagione dei bonus, dei soldi buttati dalla finestra e delle risorse messe su cose che non producono alcun risultato è finita. Ci sono pochi soldi, a maggior ragione non si possono sperperare. Questa la mia politica di bilancio, è la politica di bilancio della maggioranza”. E comunque, “al di là delle rivendicazioni che sono legittime, che tutti abbiamo fatto e che tutti facciamo sempre, penso che siamo stati il governo ad approvare le leggi di bilancio nel minor tempo che si era visto”. Non ci saranno mosse azzardate: “Faremo mille proiezioni da qui a quando presenteremo la legge di bilancio, io stessa chiedo al ministro Giorgetti: “Mi studi questa cosa?“. Perché le cose serie si fanno così: prima le studi, vedi cosa producono e poi decidi quali sono le priorità”.

Il governo deve presentare il piano strutturale di bilancio, con gli indicatori macro per i prossimi sette anni e le riforme collegate. “Saranno e mi auguro lo siano - commenta il commissario europeo uscente Paolo Gentiloni, presente in sala – un cambio di prospettiva su come si ragiona anche delle manovre di bilancio, delle leggi di bilancio di ogni anno”. Conterranno i dati di deficit e debito che diventeranno vincolanti, almeno per i cinque anni di una legislatura. Ci sarà anche il Pil, indicato dal sottosegretario Federico Freni, anche lui a Cernobbio, all’1% nel 2024. Rispetto all’Europa, chiosa Gentiloni, “l‘Italia è nella media, un po’ meglio sull’inflazione; un miglioramento relativo c‘è anche sul tema occupazionale e comunque non siamo in una fase di stagnazione come altri”. E le scelte di bilancio? “Stiamo lavorando con il ministero del Tesoro in modo costruttivo”.