Roma, 25 dicembre 2024 – La Manovra economica che incassata la fiducia alla Camera, approda al Senato, è ormai blindata. Il testo passerà così com’è stato votato a Montecitorio. Una legge di bilancio che tocca aliquote Irpef, detrazioni, no tax area e taglio del cuneo fiscale. Interventi che avranno effetto sulle buste paga.
In particolare sono state fatte simulazioni che, reddito per reddito, modificheranno gli stipendi degli italiani nel 2025: vediamo come.
La novità che inciderà maggiormente è legata agli scaglioni delle aliquote Irpef. Le aliquote restano le stesse mentre viene innalzata a 50mila euro il secondo scaglione. Con il seguente schema:
- 23% sui redditi fino a 28.000 euro
- 35% sui redditi compresi tra i 28.000 e i 50.000 euro
- 43% sui redditi che superano i 50.000 euro
Il taglio del cuneo fiscale
La manovra rende strutturale il taglio del Cuneo fiscale (la differenza fra lo stipendio lordo e quello netto) che era stato introdotto, nel 2022, dal governo Draghi come misura annuale (poi successivamente rinnovata). Quindi questa misura non avrà bisogno di essere riconfermata nelle Manovre finanziarie future. La Manovra prevede un allargamento della platea dei beneficiari fino a una soglia di reddito di 45mila euro (rispetto ai 35mila del 2024).
No Tax area
La no tax area (la soglia sotto le detrazioni dovute cancellano le imposte) resta invariata rispetto all’anno precedente.
Anche nel 2025 la no tax area resta invariata a 8.500 euro per i lavoratori dipendenti e per i pensionati. Per i lavoratori autonomi, invece, la no tax area resta confermata a 5.500 euro.
Le detrazioni
Per i lavoratori dipendenti le detrazioni da lavoro restano invariate a 1.955 euro.
La Legge di Bilancio 2025, però, introduce importanti novità per quel che riguarda:
- detrazioni figli a carico
- detrazioni altri familiari a carico
- detrazioni per oneri e spese
Per chi ha reddito superiori a 50.000 euro viene meno la franchigia di 260 euro che annullava, nel 2024, i benefici dell’Irpef a tre aliquote. Ma cambiano le altre detrazioni.
Detrazioni per i figli a carico: la Manovra 2025 le limita ai figli che hanno compiuto i 21 anni (per i quali non si ha diritto all’assegno unico) e le consente fino ai 30 anni. Dopo quest’età l’unica eccezione è rappresentata dai figli disabili per i quali le detrazioni spettano indipendentemente dall’età.
Cambiano anche le detrazioni per altri familiari a carico: fuori dal perimetro di azione del beneficio fratelli e sorelle, le detrazioni possono essere richieste solo per gli ascendenti (genitori e nonni).
La modifica – come riporta il sito specializzato Money.it – più importante, però, la hanno subita le detrazioni per oneri e spese, quelle al 19%, al 36%, al 50%. Per le detrazioni sulle spese sostenute, con l’eccezione delle spese sanitarie, è posto un limite pari a:
- 14.000 euro per chi ha redditi tra 75.000 e 100.000 euro;
- 8.000 euro per chi ha redditi oltre i 100.000 euro.
Questa detrazione limite va, poi, moltiplicata per un coefficiente che varia in base al numero di figli a carico e nello specifico:
- 0,50 per chi non ha figli a carico
- 0,70 per chi ha un figlio a carico
- 0,85 per chi ha due figli a carico
- 1 per chi ha più di due figli a carico o almeno un figlio disabile