Roma, 14 dicembre 2023 – Non c’è la proroga del Superbonus. In compenso, passa la norma sugli affitti brevi voluta da Forza Italia e una piccola raffica di micronorme che vanno dalle colonnine Sos fino ai 200mila euro all’anno per un asilo nido a Montereale Valcellina (PN). Arriva in Commissione al Senato il pacchetto degli emendamenti del governo. Ma non si placano le polemiche, con l’opposizione che minaccia di far saltare i tempi per il varo della legge di Bilancio a suon di emendamenti (ne ha presentato circa 2500).
Ponte sulla Stretto, tensione in maggioranza
Acque agitate anche nella maggioranza. La Regione Sicilia, guidata dal governatore forzista, Renato Schifani, ha duramente contestato la decisione del governo di spostare circa 1,6 miliardi di fondi Ue destinati alla Regione sul capitolo del Ponte sullo Stretto. Una decisione "non concordata" e che ora potrebbe creare problemi di copertura al progetto fortemente voluto da Salvini. Dal ministero delle Infrastrutture fanno comunque sapere che l’operazione andrà avanti secondo il cronoprogramma e che le risorse non mancheranno. Il braccio di ferro, però, non è affatto finito. Così come, sul superbonus, gli azzurri sperano in un ripescaggio della proroga nel decreto mille proroghe, nonostante il disco rosso fatto scattare dal Ministero dell’Economia.
Affitti brevi e mutuo prima casa
Le principali novità del pacchetto di modifiche firmate dal governo riguardano, comunque, la casa. Viene confermata la cedolare secca al 21% su una delle case affittate per brevi periodi. Per le altre si applica il 26%. Sarà data priorità, inoltre, alle famiglie numerose per l’accesso al fondo mutui prima casa. In particolare i contributi saranno garantiti alle famiglie con 3 figli di età inferiore a 21 anni e un Isee sotto i 40mila euro, quelle con 4 figli e Isee sotto i 45mila e quelle con 5 figli e Isee oltre i 50mila".
La garanzia del Fondo è inoltre crescente con il numero di figli: 80 per cento della quota capitale con 3 figli, 85 per cento con 4 e del 90 per cento con 5 figli.
Imu, rischio maggiorazione
Brutte notizie, invece, sul fronte dell’Imu. I contribuenti potrebbero essere infatti chiamati a pagare un’imposta aggiuntiva a febbraio. Solo per il 2023 in deroga alla normativa vigente, "le delibere regolamentari e di approvazione delle aliquote e delle tariffe sono tempestive se inserite nel portale del federalismo fiscale entro il 30 novembre 2023". Di conseguenza, il termine per la pubblicazione delle delibere è fissato al 15 gennaio 2024. Se le nuove aliquote comporteranno una differenza positiva tra le nuove aliquote e l’imposta versata al 18 dicembre i contribuenti saranno di nuovo chiamati alla cassa entro il 29 febbraio 2024, senza sanzioni e interessi.
Fondo spese veterinarie
Lo stato di emergenza dichiarato per assicurare soccorso alla popolazione ucraina è ulteriormente prorogato fino al 31 dicembre 2024, ed è autorizzata l’assegnazione di altri 40 milioni di euro al contributo una tantum per il rafforzamento, in via temporanea, dell’offerta dei servizi sociali da parte dei comuni che ospitano i rifugiati ucraini.
Tra le proposte dei relatori spunta anche un fondo per sostenere le spese veterinarie di chi ha animali d’affezione, così come un sostegno ulteriore al Copasir. C’è una misura sulle "specie autoctone", un’altra che finanzia le colonnine per le chiamate d’emergenza alle forze di polizia (750mila euro in tre anni). Arrivano risorse anche per la lotta contro l’Alzheimer (35 milioni in tre anni).
Corsa contro il tempo
Ora i riflettori sono puntati sui tempi di approvazione della manovra. Senza un accordo con il centrosinistra, infatti, il rischio di un allungamento dell’esame e quindi del ricorso all’esercizio provvisorio diventa più che reale. Oggi è previsto un nuovo incontro fra maggioranza e opposizione per trovare un’intesa. I margini, però, sono molto stretti.