Martedì 12 Novembre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

La manovra 2024: qualche piccolo ritocco e arriva la fumata bianca. Ora il testo in Parlamento

La maggioranza conferma l’intenzione di non presentare emendamenti alla legge di Bilancio Cedolare secca dal 21 al 26% solo dalla seconda casa in poi. L’Iva sui pannolini salirà al 10%

Roma, 31 ottobre 2023 – Fumata bianca. La premier, Giorgia Meloni, serra le fila della maggioranza e porta a casa due risultati: il testo definitivo della manovra 2024 (già firmato da Mattarella e inviato alla Camere) senza stravolgimenti, ma solo con piccoli ritocchi, e l’impegno dei partiti che la sostengono a non presentare emendamenti nel percorso parlamentare della legge di Bilancio.

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La premier Giorgia Meloni con il vice Antonio Tajani
La premier Giorgia Meloni con il vice Antonio Tajani

Due punti particolarmente graditi al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che anche ieri ha ribadito l’importanza di non stravolgere i saldi della finanziaria per evitare contraccolpi non solo a Bruxelles, dove il testo dovrà superare l’esame della Commissione, ma soprattutto dei mercati, con lo spread e i rendimenti dei titoli pubblici che viaggiano a livelli record. Così, alla fine del vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, la Meloni ha potuto sottolineare, in una nota "la grande compattezza e determinazione delle forze di maggioranza che ha consentito di varare una manovra finanziaria improntata alla serietà e alla solidità dei conti pubblici, che nonostante il contesto difficile riesce a ridurre la pressione fiscale sul ceto medio-basso, a sostenere le famiglie e i lavoratori".

In realtà non tutto è filato liscio. Tanto che ad un certo punto la premier si sarebbe sfogata con i suoi vice, Tajani e Salvini: "Basta con le polemiche, è un percorso che abbiamo deciso insieme, non dobbiamo dividerci…". L’ultimo duello è stato con Forza Italia, che riesce a portare a casa solo un piccolo alleggerimento sul fronte degli affitti brevi: l’aumento della cedolare secca dal 21 al 26% sarà concentrato dalla seconda casa in su. Inoltre, ci sarà un Codice di identificazione nazionale (Cin), da utilizzare obbligatoriamente per gli affitti brevi e per le offerte tramite le piattaforme informatiche. Tra le altre piccole novità, salta l’Iva al 22% per i pannolini per i bambini: il prossimo anno l’aliquota salirà dall’attuale 5%, ma si fermerà al 10%

I benefici realizzati dall’emersione – quantificati in oltre un miliardo – saranno destinati alla riduzione della pressione fiscale e delle tasse sulle casa. Le modifiche entreranno con la forma di un emendamento al decreto fiscale collegato alla manovra e già presentato in Parlamento. L’aumento della cedolare, però, non soddisfa i proprietari. Per Confedilizia è "una scelta sbagliata" con cui "il governo ha deciso di accontentare gli albergatori".

Plaudono al codice i gestori di affitti, che bocciano però l’aumento della cedolare: "Incentiva l’evasione". Solo un piccolissimo spiraglio, invece, sulla questione Rai e, soprattutto, sulle risorse da mettere in campo per sostenere la tv pubblica anche dopo il taglio del canone da 90 a 70 euro. Una riduzione che potrebbe creare problemi all’attuazione del piano industriale della società. Sull’orizzonte, anche le preoccupazione di un aumento del tetto pubblicitario del servizio pubblica a danno delle altre emittenti, Mediaset in testa. Ma l’argomento è rimasto sotto traccia. "Il governo terrà conto del dibattito parlamentare e delle considerazioni delle forze di maggioranza ed opposizione", si limita a registrare in una nota dell’ufficio stampa di Forza Italia.

In compenso, sia gli azzurri che gli altri partiti della maggioranza si sono impegnati a non presentare emendamenti sulla Legge di Bilancio per accelerare al massimo i tempi per il varo definitivo. Anche se il governo, fanno sapere da Palazzo Chigi, "terrà conto con grande attenzione del dibattito parlamentare e delle considerazioni delle forze di maggioranza ed opposizione". Il testo definitivo della manovra è stato inviato al Quirinale e poi, da qui, a Palazzo Madama dove da oggi sarà all’esame della Commissione Bilancio. Un test importante per la tenuta della manovra, dal momento che il centrodestra può contare su 12 voti contro 10. Una maggioranza sul filo dei numeri.

Sempre caldo il fronte delle pensioni, soprattutto per il ricalcolo degli assegni di alcune categorie di lavoratori pubblici, a cominciare da medici e infermieri, che rischia di decurtare fortemente l’assegno maturato al momento dell’uscita dal lavoro. Secondo i calcoli della Cgil, per una retribuzione di 50mila euro lordi, il taglio potrebbe arrivare a 11mila euro. I camici bianchi sono già pronti allo sciopero e lanciano un allarme: con le nuove regole si rischia un nuovo esodo di massa dalle strutture sanitarie.

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