Roma 29 ottobre 2023 – L’ultimo duello è sulla cedolare secca prevista per gli affitti brevi, che sale dal 21 al 26% solo per chi affitta più di un appartamento. Salve, quindi, le prime case. Il testo definitivo della manovra 2024, a quasi due settimane dal suo varo, dovrebbe arrivare in Parlamento domani in serata, dopo l’ultimo vertice di maggioranza con la Meloni. Particolarmente atteso il faccia a faccia con il leader degli Azzurri, Antonio Tajani, che continuerà ad insistere su alcuni tasti della legge di Bilancio, in particolare quello delle pensioni minime e gli affitti. "Ci sono ancora alcune modifiche da fare", spiega il capogruppo di Forza Italia, Paolo Barelli. Ma la premier è ottimista e ridimensiona le polemiche sulle bozze circolate negli ultimi giorni, tutte modificate a più riprese: "C’è solo un lavoro di drafting, sostanzialmente la legge di Bilancio è pronta".
I saldi, insomma, non cambiano. In realtà, fra la prima scrittura e quelle successive, sono state inseriti una ventina di nuovi capitoli mentre quelli già pronti hanno subìto profonde modifiche. A partire dal capitolo più caldo, quello delle uscite anticipate dal lavoro, con il ritorno di quota 103 (62 anni e 41 di contributi) sia pure con penalizzazioni sul calcolo dell’assegno, una soglia massima pari a 5 volte la pensione minima (circa 2250 euro) e l’allungamento delle finestre per l’uscita (da 3 a 7 mesi per i dipendenti privati e da 6 a 9 mesi per quelli pubblici). Torna anche l’anticipo di due anni dell’adeguamento dell’età pensionabile alla speranza di vita, dal 2027 al 2025.
Nessuna retromarcia sul ricalcolo degli assegni per alcune categorie di dipendenti pubblici, dagli enti locali ai sanitari, dagli insegnanti d’asilo a quelli delle scuole elementari parificate, fino agli ufficiali giudiziari, agli aiutanti e ai coadiutori. Secondo la Cgil il nuovo sistema potrebbe portare a una riduzione degli assegni comporterebbe tagli fino a 11 mila euro lordi all’anno per una retribuzione di 50mila euro.
Confermato anche lo stop all’Iva agevolata sui pannollini e i seggiolini auto: l’aliquota torna al 22%. Cambiano le norme sui pignoramenti: l’Agenzia delle Entrate non potrà accedere direttamente ai saldi dei conti correnti dei contribuenti morosi, ma dovrà chiederlo all’Istituto di credito. Nasce, inoltre, il Fondo Unico per l’inclusione dei disabili, con una dote di 231,8 milioni a cui si aggiungono, dal 2026, altri 85 milioni provenienti dal Mef. Viene esteso anche a baristi e camerieri, il bonus per il lavoro notturno e gli straordinari destinato per i primi 6 mesi del 2024 ai lavoratori del turismo, terme comprese.
Arriva una stretta sul commercio equo e solidale, con l’abrogazione dal 2025 del Fondo destinato ad erogare contributi a fondo perduto per le imprese fornitrici di questa categoria di prodotti.
Sul fronte delle opposizioni, continuano le polemiche. Durissima la leader del pd, Elly Schlein: "E’ una manovra senza visione". Sulla stessa linea anche il numero uno di Italia Viva, Matteo Renzi: "La destra aumenta le tasse, se ci fosse stato Berlusconi con cavolo che lo avrebbe fatto". Mentre il leader della Confindustria, Carlo Bonomi, pur parlando di una legge di Bilancio ragionevole fa notare che solo l‘8% degli interventi è destinato alle imprese.
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