Giovedì 21 Novembre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Manovra, il governo fa i conti. Allo studio un bonus benzina per famiglie e redditi bassi

Legge di Bilancio, Meloni vuole concentrare le risorse su obiettivi mirati. Difficile il taglio delle accise. Verso un riordino degli incentivi all’edilizia Giorgetti non intende superare la soglia del 3,7% per il rapporto debito-Pil

Roma, 6 settembre 2023 – Il conto alla rovescia è cominciato. E la premier, Giorgia Meloni, vuole serrare i ranghi della maggioranza per evitare il solito assalto dei partiti alla diligenza della legge di Bilancio. Nel frattempo, l’esecutivo deve anche affrontare la grana del caro-benzina. Ieri i prezzi del petrolio sono di nuovo "decollati" dopo la decisione dell’Arabia Saudita e della Russia di prorogare alla fine dell’anno i rispettivi tagli alla produzione. Con il brent che ha superato i 90 dollari a barile, è lecito attendersi un nuovo rialzo dei prezzi alla pompa. La benzina, nelle ultime settimane, ha raggiunto 1,954 euro al litro con un incremento, in tre mesi, del 12,4%. Stesso percorso per il gasolio, che ha raggiunto una media di 1,855 euro con un aumento, sempre nell’ultimo trimestre, dell’8,1%. Una stangata da 177 euro all’anno per famiglia, ipotizzando due pieni al mese. Sempre impossibile, per ora, introdurre un nuovo taglio delle accise come quello varato dal governo Draghi. Si sta studiando, invece, un "bonus" che sarebbe destinato solo ai redditi più bassi. Così si ridurrebbe fortemente la platea dei beneficiari e, quindi, anche i costi per l’erario. Ma il meccanismo è ancora da definire nei dettagli.

I prezzi medi del carburante
I prezzi medi del carburante

I riflettori sono però concentrati sulla prossima legge di Bilancio. Ieri c’è stata una cena con i parlamentari e i ministri di Fdi, oggi un vertice con tutti i capigruppo di maggioranza, domani il Consiglio dei ministri per il varo dei primi interventi dopo la pausa estiva. Il quadro della prossima manovra sarà più chiaro nelle prossime settimane, quando il Mef limerà le ultime cifre della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza. Le risorse a disposizione si sono ulteriormente assottigliate dopo il rallentamento del Pil, che ha ridotto quel tesoretto di circa 6 miliardi che il Mef aveva trovato nelle pieghe del bilancio. Tanto che sono molti, nella maggioranza, a chiedere un innalzamento della soglia del deficit, fissata nel 2024 al 3,7%. Una quota che, per ora, Giorgetti non intende toccare, anche per non creare ulteriori ostacoli nella trattativa per la riforma del Patto di Stabilità.

Per questo l’obiettivo dell’esecutivo è di concentrare gli interventi su un numero ristretto di obiettivi: il sostegno alle famiglie e ai redditi più bassi. Nello stesso tempo si sta valutando anche un riordino dei bonus edilizi, a cominciare dal maxi incentivo del 110% che, come già anticipato da Qn, potrebbe essere erogato a partire dal 2024 in base al reddito. Una strada che, però, dovrà fare i conti anche con i profili di costituzionalità: si rischia di violare il principio della non retroattività delle norme. Ma la premier dovrà sudare non poco per convincere i partiti a cedere sulle cosiddette misure di "bandiera", che rischiano di essere incompatibili con l’attuale quadro della finanza pubblica. Forza Italia continua a insistere sull’aumento delle pensioni minime da 600 a 700 euro, la Lega accarezza l’idea di quota 41 per le pensioni, ma vuole anche portare avanti il mega-progetto del Ponte sullo Stretto. Mentre Fratelli d’Italia ribadiscono l’importanza del cosiddetto pacchetto-famiglia, con i bonus e gli incentivi a favore della natalità. .