Venerdì 20 Dicembre 2024
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Economia

Scuola e università, i limiti della manovra 2020

Fioramonti chiedeva tre miliardi, ne restano meno di due. I presidi: fondi irrisori per l’edilizia scolastica. Gli studenti: atenei in ginocchio

Studenti davanti a scuola (Ansa)

Roma, 27 dicembre 2019 - I tre miliardi per la scuola ai quali il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha legato da sempre la sua permanenza al governo non rappresentano "la sufficienza" ma appena "la linea di galleggiamento". Il minimo sindacale per il pianeta scuola e università che avrebbe avuto bisogno secondo il ministro, dimissionario dopo 100 giorni, di "24 miliardi". Ma quei tre miliardi nella manovra approvata dal Parlamento non ci sono. In tutto sono quasi due – un miliardo e 977 milioni – e secondo Fioramonti non bastano "a tamponare le emergenze". Peraltro sono tutti per la scuola, con una larga fetta per il nuovo contratto degli insegnanti (aumento di 80 euro lordi). Per l’Università al momento niente, per la ricerca pochi milioni. Troppo pochi i passi avanti. Anche per gli studenti, che senza mezzi termini accusano: "Il nostro sistema universitario è vittima di un definanziamento che ha messo in ginocchio i nostri atenei".

Nella legge di Bilancio è previsto un aumento di 16 milioni di euro (per un totale di 31 milioni) per gli studenti universitari con l’obiettivo di azzerare la figura dello studente idoneo alla borsa di studio ma non beneficiario per mancanza di fondi. Tra le altre misure, la destinazione del bonus merito al Fondo di istituto; 390 insegnanti in più per la scuola dell’infanzia, 11 milioni per la formazione di docenti di sostegno, il fondo per costruire o ristrutturare asili nido, l’8 per mille all’edilizia scolastica.Ma anche qui non abbastanza tanto che Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio, definisce "irrisori" i fondi per la sicurezza.

La manovra tiene a battesimo l’Agenzia nazionale per la ricerca (capitale di 25,3 milioni) e ci sono altri 5 milioni per il sostegno di realtà dell’alta formazione ma il tema Università manca. Un’università "sottofinanziata e sfinita dalla burocrazia", per la quale il ministro aveva immaginato di poter reperire, tassando bibite, merendine o voli aerei, 1 miliardo e 700 milioni. Ma si sa come è finita.

Borse di studio 

La manovra contiene una serie di novità per il mondo della scuola, dell’università e della ricerca. Per il 2020 viene incrementato di altri 16 milioni per un totale di 31 milioni il Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio

Scuola dell'infanzia

La manovra fa aumentare l’organico della scuola di infanzia di 390 posti in più. Si tratta di posti che andranno destinati al potenziamento delle attività formative, sulla base dei criteri individuati dalla Legge ‘La buona scuola del 2015’ 

Asili nido

È stato creato il fondo per costruire o ristrutturare asili nido e scuole dell’infanzia per un totale di 2,3 miliardi di euro: 100 milioni all’anno a partire dal 2021 e fino al 2023; dal 2024 altri 200 milioni all’anno per dieci anni (fino al 2034)

Bullismo 

Dalla manovra sono in arrivo fondi per la formazione degli insegnanti in materia di bullismo, cyberbullismo e discriminazioni di genere. Il milione di euro è previsto per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022

Sostegno 

Undici milioni per la formazione dei docenti di sostegno. Il testo indica «misure volte al potenziamento della qualificazione dei docenti in materia d’inclusione scolastica nel limite di spesa di 11 milioni di euro per l’anno 2020»

Stipendi 

Finanziato con 30 milioni annui dal 2020 il fondo da destinare all’aumento della retribuzione dei dirigenti scolastici. Aumentato anche di 12,5 milioni il fondo destinato alle scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità

Digitale

Per il 2020 aumentano di 2 milioni le risorse per l’innovazione digitale nella didattica. E in più la ministra dell’Innovazione Paola Pisano punta a introdurre nella scuola il ‘coding’, la programmazione informatica per creare siti web e applicazioni. 

Formazione primaria

Dal 2020 si ridurrà da 25,8 milioni a 11,6 milioni di euro il limite di spesa connesso all’utilizzo, da parte delle università, di docenti in servizio presso istituzioni scolastiche per svolgere attività di tutor nei corsi di laurea in scienze della Formazione primaria