Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Ue all'Italia: "Manovra entro aprile"

Sotto tiro anche la Germania. Il rapporto: "Squilibri economici eccessivi", conti pubblici da correggere "di almeno lo 0,2% del pil" per evitare l'apertura di una procedura d'infrazione

Pierre Moscovici e Carlo Padoan (Ansa)

Pierre Moscovici e Carlo Padoan (Ansa)

Bruxelles, 22 febbraio 2017 - Se il governo non attuerà "in modo credibile" le misure per la correzione dei conti pubblici "di almeno lo 0,2% del pil" entro il mese di aprile, la Commissione considererà non rispettata la regola del debito, ma la decisione di aprire una "procedura per disavanzi eccessivi" sarà presa "in base alle previsioni di primavera 2017" che di solito vengono pubblicate a maggio. È scritto in una nota della Commissione sull'adozione del 'Rapporto sul debito' adottato dall'esecutivo in base all'art.126.3 del Trattato.

Il rapporto della Commissione esamina la "conformità del Paese col criterio del debito stabilito dal patto di stabilità e crescita" e con "i tempi previsti per il percorso di riduzione del debito". La relazione conclude che "a meno che le misure strutturali aggiuntive pari almeno allo 0,2% del Pil che il governo si è impegnato ad adottare al più tardi nell'aprile 2017 siano attuate in modo credibile entro quella data per ridurre il divario e garantire la conformità al braccio preventivo nel 2017 (e quindi nel 2016), il criterio del debito stabilito dal trattato e dal regolamento n. 1467/1997 dovrebbe essere considerato non soddisfatto". "Tuttavia - è scritto ancora nella nota - la decisione di raccomandare l'avvio di una procedura per i disavanzi eccessivi sarà presa solo in base alle previsioni di primavera 2017 della Commissione, tenendo conto dei dati sui risultati di bilancio per il 2016 e dell'attuazione degli impegni di bilancio assunti dalle autorità italiane nel febbraio 2017".

Sempre secondo il rapporto della Commissione, l'Italia presenta squilibri macro-economici eccessivi e nella stessa situazione si trovano anche Bulgaria, Francia, Croazia, Portogallo e Cipro. Il primo degli squilibri nazionali è ovviamente il debito pubblico che supera il 133% del pil, il secondo più alto della Ue. Presentano squilibri macroeconomici, sebbene non "eccessivi", Germania, Irlanda, Spagna, Olanda, Slovenia e Svezia. In Germania pesa l'enorme surplus delle partite correnti

La Commissione europea indica che gli Stati membri "stanno progredendo nell'attuazione degli orientamenti strategici individuali ricevuti l'anno scorso in relazione al 'triangolo virtuoso' che consiste nel rilanciare gli investimenti, portare avanti le riforme strutturali e garantire politiche di bilancio responsabili". Secondo il vicepresidente Valdis Dombrovskis, responsabile per l'euro, il dialogo sociale e competente per la stabilità finanziaria, "l'analisi dimostra che la nostra strategia, imperniata sulla promozione degli investimenti, sulla prosecuzione delle riforme strutturali e su politiche di bilancio sane, sta dando i suoi frutti. Per questo motivo, anziché illudere le persone con promesse che non possiamo rispettare, dovremmo mantenere la rotta e adoperarci ulteriormente per sormontare il retaggio della crisi e le carenze strutturali delle nostre economie".

Il commissario agli affari economici Pierre Moscovici ha detto che nell'ultimo anno sono stati fatti da parte di molti paesi "progressi supplementari, anche se non ancora sufficienti, nell'affrontare le sfide economiche fondamentali: in questo periodo di incertezza generalizzata, una cosa è chiara: per sormontare queste sfide occorre un'azione determinata da parte dei governi attualmente in carica e di quelli che seguiranno". Secondo la Commissione nella maggior parte degli Stati membri, la ripresa economica "ha contribuito a ridurre i tassi di disoccupazione, sebbene questi superino ancora i livelli pre-crisi". I forti disavanzi delle partite correnti sono stati corretti e l'elevato stock di debito privato, pubblico ed esterno sta diminuendo in proporzione del prodotto interno lordo. Restano però diversi rischi: i forti disavanzi delle partite correnti vengono aggiustati solo in misura limitata, mentre in alcuni Stati membri il settore finanziario risente dell'elevato stock di crediti deteriorati. A novembre la Commissione aveva avviato esami approfonditi relativi a 13 Stati membri per accertare l'eventuale presenza di squilibri macroeconomici e valutarne l'entità. Si è riscontrato che tutti i 13 Stati membri per i quali quest'anno è stato effettuato un esame approfondito presentavano squilibri o squilibri eccessivi l'anno scorso. I risultati degli esami sono riportati nelle corrispondenti relazioni per paese. Solo la Finlandia non presenta squilibri economici.