Mercoledì 15 Gennaio 2025
ANTONIO PETRUCCI
Economia

Mail e chat di gruppo, un incubo per i lavoratori

Metà del tempo lavorativo è occupato così dal 46% delle persone: aumentano lo stress e abbassano la produttività

Il numero eccessivo di mail e chat di gruppo rende difficile il lavoro per molti

Il numero eccessivo di mail e chat di gruppo rende difficile il lavoro per molti

Roma, 15 gennaio 2025 – Le mail e le chat di gruppo sono sempre più spesso una vera ossessione per gli italiani, e in generale per i lavoratori europei. Se da un lato non è possibile ignorare o non controllare le notifiche di gruppi o della propria casella di posta elettronica, dall’altro lato è altresì vero che ciò toglie tempo ad altre mansioni, generando stress e rendendo meno produttive le proprie giornate lavorative.

I dati Eurostat

Per il 46% dei lavoratori europei, stando ai dati Eurostat, queste occupazioni prendono metà della propria giornata lavorativa, e al rientro dalle vacanze, probabilmente si andrà anche oltre la metà della giornata, per recuperare notifiche, comunicazioni interne, novità e aggiornamenti. I Paesi che registrano la percentuale peggiore sono Malta, Francia e Austria, mentre quelli in cui si riesce a stare sotto il dato medio sono Slovacchia, Grecia e Lettonia. In particolare, le donne, la Gen Z e i millennial sono quelli che dedicano più tempo alle comunicazioni, con percentuali che superano il 51%, rispetto al 43% degli uomini. Tra i lavoratori maschi, i millennial (30-44 anni) sono i più impegnati nelle comunicazioni, con il 45 per cento che vi dedica almeno la metà del tempo.

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Le professioni che dedicano più tempo a mail e chat

I professionisti del settore finanziario e assicurativo sono quelli che passano più tempo a gestire comunicazioni, col 58,5%, seguiti da quelli dell’istruzione, 56,4%, dell’ospitalità, 55,5%. I meno ossessionati invece sono agricoltori e pescatori, col tasso di appena il 19,3%. L’Italia in classifica si posiziona all’undicesimo posto col 49%, dunque un dato medio, che dimostra come la situazione sia comunque meno grave che in altri Paesi europei, anche se l’uso dello smart working in molti casi ha peggiorato le cose, costringendo molti lavoratori a mail e chat che in passato non erano necessarie, potendo comunicare di persona.