Roma, 16 febbraio 2025 – Continua il braccio di ferro in maggioranza sulla rottamazione delle cartelle. La Lega è in pressing sugli alleati per mettere in cima alla lista delle priorità una nuova “pace fiscale”. Il ceto medio “si aiuta con la rottamazione delle cartelle: libererebbe dall'angoscia dell'Agenzia delle Entrate oltre 23 milioni di italiani", insiste oggi il Carroccio in una nota. “Altre misure ipotizzate nelle ultime ore, invece, nel concreto garantirebbero una mancetta da poco più di 36 euro al mese per 1,7 milioni di cittadini. Conti alla mano, la Lega è pronta a discutere con gli alleati con la convinzione di proporre la soluzione migliore e più concreta".

Per “altre misure” il partito di Matteo Salvini intende quel taglio dell’Irpef per i ceti medi che per Forza Italia sta diventando una bandiera in Forza Italia. Che dopo pochi minuti replica seccamente alla nuova uscita della Lega.
Gli azzurri rivendicano come principale obiettivo quello di “ridurre le tasse. Il taglio dell'Irpef per i redditi medi fino a 60mila euro dal 35 al 33% rimane un punto fermo", spiega il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Paolo Barelli "Meno tasse - aggiunge - significa più sviluppo e crescita dell'economia nell'interesse dei cittadini”. E ancora: “Il taglio dell'Irpef per i redditi medi non è una novità: l'impegno è del governo perché già lo scorso dicembre, al tempo della legge di bilancio, anche la premier Meloni rinviò tale provvedimento all'esito del concordato fiscale e in relazione alle disponibilità finanziarie”. E la pace fiscale? “Noi siamo d'accordo, se però si trovano le coperture".
Insomma, nessuna preclusione sulla “giustissima” rottamazione quinquies, ma priorità al taglio dell’Irpef. Ieri il Carroccio ha invece accelerato sulla misura, depositando in Senato un disegno di legge a prima firma del capogruppo Massimiliano Romeo per la rottamazione di cartelle fino al 31 dicembre 2023 in 120 rate.
Ieri l’opposizione ha duramente criticato l’ipotesi di una nuova pace ficale. "Vogliono fare l'ennesima operazione di condono indiscriminata - le parole del responsabile economico del Pd Antonio Misiani - che tra l'altro impiegherebbe miliardi di euro di risorse pubbliche perché la stima del costo della proposta di Salvini è di oltre 5 miliardi".