Mercoledì 26 Giugno 2024

"Troppo pochi giovani nell’imprenditoria"

La Convention dei Giovani Imprenditori di Confartigianato evidenzia una crisi demografica e occupazionale in Italia, con sempre meno giovani attivi nel mercato del lavoro indipendente. Tuttavia, ci sono segnali di speranza con la crescita delle nuove imprese guidate dai giovani.

SEMPRE MENO giovani, sempre più inattivi: è il quadro emerso dalla Convention dei Giovani Imprenditori di Confartigianato. Nel corso dell’evento, è stato presentato un rapporto che evidenzia una crisi demografica e occupazionale che rischia di compromettere il ricambio generazionale nelle imprese. Dal 2013 al 2023, la popolazione italiana ha perso 874mila giovani tra i 20 e i 34 anni, segnando un calo dell’8,7%. Questo declindemografico si riflette sul mercato del lavoro indipendente: oggi, infatti, il numero di imprenditori e lavoratori autonomi over 60 (897mila) supera quello degli under 35 (719mila). Se la tendenza è europea, in Italia risulta particolarmente accentuata, con i giovani lavoratori indipendenti che rappresentano solo il 15% del totale, contro una media Ue del 16,2%.

Nonostante le difficoltà demografiche, le opportunità di lavoro per i giovani non mancano. Tra il 2021 e il 2023, l’occupazione giovanile è cresciuta dell’8,8%, superando il +3,3% dell’occupazione senior. I laureati hanno visto un aumento del 12,5% e le giovani donne del 9,9%. Tuttavia, le imprese continuano a faticare nel reperire manodopera: a maggio 2023, la difficoltà di assunzione ha raggiunto il 48,2%, in aumento di 2,1 punti rispetto all’anno precedente. Il rapporto di Confartigianato evidenzia un dato allarmante: 1.477.000 giovani italiani sotto i 35 anni sono inattivi, il valore più alto in Europa. Questo si riflette in un tasso di occupazione giovanile del 45%, il più basso del continente, contro una media europea del 58,6%. L’Italia è in linea con Paesi come Grecia (45,1%) e Romania (46,5%), ma molto distante da nazioni come Austria (70,6%), Malta (76,8%) e Olanda (82,1%).

I segnali di speranza, però, non mancano. Nel 2023, sono nate 50mila imprese guidate da giovani, rappresentando il 34,9% delle nuove aziende. Questo dato dimostra che, con il giusto supporto, i giovani possono contribuire significativamente all’economia italiana. Davide Peli (nella foto a destra), presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, sottolinea l’importanza di investire nelle nuove generazioni: "Il futuro dell’Italia dipende da quanto e come si investirà sulle nuove generazioni. Oggi, per ogni 12 euro di spesa pubblica destinati a pensioni e sanità per anziani, se ne spende solo 1 per giovani e famiglie".

A. Pe.