Lunedì 20 Gennaio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Telecomunicazioni: "È tra i settori più propensi alla sostenibilità"

LA SOSTENIBILITÀ FA BENE al pianeta, alla società e all’economia. A dirlo è uno studio di I-Com e Join Group,...

LA SOSTENIBILITÀ FA BENE al pianeta, alla società e all’economia. A dirlo è uno studio di I-Com e Join Group,...

LA SOSTENIBILITÀ FA BENE al pianeta, alla società e all’economia. A dirlo è uno studio di I-Com e Join Group,...

LA SOSTENIBILITÀ FA BENE al pianeta, alla società e all’economia. A dirlo è uno studio di I-Com e Join Group, "Il ruolo della sostenibilità nella creazione di valore per il settore delle Telecomunicazioni", realizzato nell’ambito di Futur#Lab, progetto svolto con la partnership di Ericsson, FiberCop, Inwit e Open Fiber. Dall’analisi delle risposte delle principali società di Telco, cioè di telecomunicazione, emerge come tutte le aziende siano attive in ambito sostenibilità. La maggioranza, il 78%, ha già realizzato un piano di sostenibilità, le altre lo stanno elaborando. Quasi 9 imprese su 10, inoltre hanno già un bilancio di sostenibilità. La maggioranza delle aziende coinvolte nell’analisi ha già definito degli obiettivi di neutralità carbonica. Più della metà ha posto l’asticella al 2050 (56%), mentre il 22% punta ad azzerare il proprio impatto ambientale entro il 2030. "L’Italia è più indietro di altri paesi nel raggiungimento degli obiettivi di Agenda 2030, per molti motivi", spiega il presidente dell’Istituto per la Competitività, I-Com, Stefano da Empoli (nella foto in alto). "Quello che abbiamo notato con questo studio è che le società di telecomunicazione sono propense più di altre a puntare sulla sostenibilità e sull’innovazione. Non c’è sostenibilità senza innovazione e viceversa. La sostenibilità non deve essere solo un’etichetta o una questione di marketing. Ancora molte imprese, soprattutto le più piccole, ne vedono solo i costi, non i benefici, anche se sicuramente la sensibilità sul tema è cambiata negli ultimi anni", dice Stefano da Empoli.

Dallo studio emerge in maniera molto netta il rapporto tra tecnologia e sostenibilità. Non c’è dubbio che alcune innovazioni relativamente recenti, come intelligenza artificiale, cloud e internet delle cose siano maggiormente premianti, anche in materia di sostenibilità. Quasi tutte le imprese intervistate, infatti, parlano dell’Internet of Things come determinante per sostenibilità e innovazione. "Rispetto ai ritrovati tecnologici che le aziende stanno proponendo ai propri clienti in virtù dei benefici che questi porteranno alla sostenibilità, quello maggiormente individuato dai rispondenti è lo switch off dal rame", dice da Empoli. Il 78% delle imprese di Telco intervistate pensa che questo passaggio sia fondamentale per innovare. Al secondo posto ci sono le apparecchiature IoT (67%), seguite a breve distanza dal cloud (56%) e dal 5G e le tecnologie di rete avanzate (44%). La metodica più utilizzata per misurare gli impatti ambientali e sociali delle tecnologie utilizzate è il calcolo della riduzione delle emissioni, segnalato dall’89% delle aziende. Quasi la metà effettua una valutazione dell’impatto sociale (44%), mentre il 33% monitora il ciclo di vita del prodotto.

Per il futuro del settore delle telecomunicazioni, in ogni caso, molto importante sarà soprattutto il tema dell’innovazione dei processi. Quante sono le imprese che applicano regolarmente nei propri processi le metodiche di impact design o design thinking? Purtroppo, non molte. Emerge infatti che solo l’11% delle aziende utilizza questi approcci in tutti i processi. Ma la metà delle imprese intervistate ha dichiarato che nella propria organizzazione sono stati avviati progetti pilota in quest’ambito (56%) e il restante 33%, pur non essendo ancora operativo, sta esplorando la possibilità di utilizzare queste metodiche di progettazione. Tra i processi di innovazione orientati allo sviluppo di soluzioni sostenibili, quello maggiormente utilizzato riguarda la creazione di team multidisciplinari (67%), seguita dalla ricerca su materiali e processi ecocompatibili (56%). Un 44% dei rispondenti ha dichiarato invece di collaborare con startup o partner specializzati in sostenibilità.

Fra le best practices legate alla sostenibilità, quelle più applicate dalle imprese sono la trasformazione in società benefit e la nascita di fondazioni dedicate alla solidarietà in campo sociale e ambientale. Venendo poi alla tecnologia e all’innovazione, va detto che le imprese italiane hanno da tempo imboccato la strada giusta. La presenza di dispositivi IoT sulle infrastrutture di rete – come nel caso delle torri radio – si presta a molteplici casi d’uso, tra cui la prevenzione di incendi, il monitoraggio della qualità dell’aria e dei consumi idrici ed energetici. Un altro aspetto emerso riguarda, poi, l’attenzione alle emissioni e al rispetto dei criteri di sostenibilità da parte della supply chain, ad esempio, introducendo appositi parametri di sostenibilità nelle valutazioni di gara dei fornitori, oppure fissando obiettivi chiari e misurabili sul breve e medio termine, come il dimezzamento delle emissioni dei fornitori diretti entro il 2030. In alcuni casi, la sostenibilità ambientale interessa anche il finanziamento delle aziende intervistate.

"La tecnologia rappresenta oggi un motore indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, offrendo soluzioni innovative in grado di affrontare le sfide globali legate all’ambiente, alla società e all’economia", aggiunge Stefano da Empoli. Come evidenzia lo studio stesso, infatti, le tecnologie abilitanti, tra cui cloud computing, intelligenza artificiale, IoT, blockchain e big data, costituiscono una piattaforma essenziale per accelerare la transizione verso modelli sostenibili. Queste tecnologie non solo riducono l’impatto ambientale diretto, ma fungono da catalizzatori per nuovi modelli economici e produttivi, come l’economia circolare e la sharing economy, contribuendo alla rigenerazione delle risorse e all’ottimizzazione dei processi.