AVEVANO TUTTI la mascherina sul volto il 18 giugno 2021 nella zona industriale di Monteriggioni. Compreso Massimiliano Boggetti, ceo di Diesse, presidente nazionale di Confindustria Dispositivi medici e del cluster Alisei. La cerimonia della prima pietra del Diesse Biotech Campus avvenne in piena pandemia. Due anni dopo, il taglio del nastro del centro di ricerca e sviluppo, più produzione Biotech di dispositivi diagnostici in vitro più grande in Italia e tra i più importanti e all’avanguardia in Europa. Un investimento di 25 milioni di euro, supportato sia dal fondo internazionale Archimed, sia dal sistema bancario. Una superficie di 10mila metri quadrati, un’occupazione stimata di oltre 200 persone, un’opportunità di lavoro altamente qualificata.
Un campus che, come ha ribadito Massimiliano Boggetti alla cerimonia di inaugurazione, è "la prima realtà produttiva di Industria 5.0 del settore, basato su principi di lean manufacturing, white economy e sostenibilità". Tutte parole un po’ astruse, che possono riassumersi, però, nei tre capisaldi della nuova rivoluzione industriale, ’People, planet, prosperity’, parole che fanno bella mostra all’ingresso del campus. "È un impianto di Industria 5.0, focalizzato sulla nuova rivoluzione industriale, il riposizionamento dell’uomo al centro dei processi", è il proclama di Boggetti. "Le tecnologie amplificano le nuove capacità umane, la rivoluzione 5.0 non è l’automazione spinta, ma l’automazione che riporta l’uomo al centro della produzione".
Filosofie a parte, quali sono i numeri del Diesse Campus?
"È un impianto eco-sostenibile, costruito con materiali riciclabili ecocompatibili, il tetto in alluminio, inserito in un contesto come la campagna toscana. Il campus dovrà generare prosperità al territorio, non solo ricchezza e profitti. Diesse lo fa per definizione, è un’azienda che lavora nella salute e nelle scienze della vita".
Cosa produrrà l’impianto?
"È uno dei più grandi impianti in Europa di ricerca e produzione biotech dedicato ai dispositivi medico-diagnostici in vitro. Ci sono tante innovazioni in questo centro, a cominciare da una biobanca automatizzata e dedicata alla nostra capacità produttiva. Saremo autosostenibili durante tutto il ciclo di produzione di biomateriali".
A quanto ammonta l’investimento complessivo?
"Oltre 25 milioni di euro. È un impianto ad alto contenuto tecnologico, non solo per le attrezzature e le infrastrutture. Con impianti di contenimento biologico e personale altamente specializzato. La nostra vocazione è la lotta alle malattie infettive, siamo un baluardo per la sicurezza del Paese, con la produzione di nuovi test e nuove tecnologie diagnostiche qualora insorgessero patologie differenti e gravi".
Avete rispettato anche i tempi per costruire il Diesse campus?
"La cerimonia della prima pietra risale al 18 giugno 2021. In poco più di due anni, in un Paese in cui tutto si muove lentamente e in maniera macchinosa, Diesse ha messo in mostra una grande capacità di esecuzione realizzando qualcosa di completamente innovativo".
Siete supportati anche dal fondo ArchiMed.
"Un partner fondamentale, che ha scelto di investire in un progetto a lungo termine. Non è stato un investimento tattico, quest’impianto dà valore anche ai piani ambiziosi di ArchiMed. Che è al nostro fianco dal 2020 e ha sposato le nostre strategie".
Massimiliano Boggetti è stato il regista della cerimonia di inaugurazione del Diesse Biotech Campus. Una giornata di festa nella zona industriale di Monteriggioni, con capannoni e imprese circondate dal verde della campagna valdelsana. Persone, Pianeta (nel senso di ambiente), Prosperità (nel senso di ricchezza e benessere), sono le parole chiave dell’Industria 5.0, il claim del campus biotecnologico. Al taglio del nastro c’erano tanti industriali della farmaceutica e del settore benessere: come Valentino Mercati, fondatore di Aboca, l’azienda celebre per medicine e farmaci naturali, e Maurizio Marchesini, presidente del gruppo che produce impianti di infialamento e packaging per la farmaceutica, proprietario di Corima, azienda a due passi dal Campus Diesse. C’erano anche Dario e Duccio Neri, vertici di Philogen, società quotata in Borsa, la compagnia biotecnologica italo-elvetica specializzata nella ricerca e sviluppo di farmaci antitumorali. Assieme alla professoressa Annalisa Santucci, membro del cda del Biotecnopolo, all’interno del quale dovrà nascere il nuovo centro nazionale antipandemico, finanziato dal Governo con 350 milioni di euro. E a Riccardo Baccheschi, ceo di Achilles Vaccines.
Tutti gli impianti e le attrezzature nel Diesse Biotech campus sono un mix di design e tecnologie all’avanguardia. Come la stessa architettura del campus, con il piano nobile che ha una terrazza che si affaccia sulla campagna senese e il piano terra dedicato alle linee produttive, in laboratori automatizzati e certificati contro il rischio biologico. Il pezzo forte del Campus è la biobanca automatizzata al servizio dei processi produttivi e alla base delle tecnologie prodotte dall’azienda. La biobanca permette la gestione di virus, batteri e cellule ricombinanti fino alla classe terza di sicurezza patogena. C’è poi il centro di ricerca biotecnologico, l’area di BSL3 er la produzione di biomateriali batterici, virali e ricombinanti, 1000 mq di laboratori. L’autosufficienza energetica è garantita da un impianto fotovoltaico da 600 kW, dall’approvvigionamento idrico da faglia e da una strategia di minimizzazione dei rifiuti.