Giovedì 26 Settembre 2024

Sesa compie mezzo secolo e continua lo shopping

Sesa compie mezzo secolo e continua lo shopping

Sesa compie mezzo secolo e continua lo shopping

IL GRUPPO SESA di Empoli, la corazzata dell’IT, la tecnologia dell’informazione (poco meno di tre miliardi di fatturato secondo l’ultimo bilancio chiuso il 30 aprile e 5.200 addetti), ha compiuto cinquant’anni di vita. L’azienda di via Piovola, che lavora esclusivamente nel b2b, vale a dire le vendite alle aziende, e non ai consumatori, è infatti nata nel 1973 in via Verdi. Niente garage di famiglia, le sale parto di tante imprese tecnologiche statunitensi, ma con la presenza di quello che adesso si sarebbe definito un business angel, un investitore che interviene al momento della nascita di un’impresa. In questo caso non era un operatore finanziario, ma il rappresentante di una delle famiglie storiche dell’abbigliamento made in Empoli: Silvano Rosi dell’Isor, una delle aziende protagoniste della storia, non ancora finita, della moda dell’Empolese. L’imprenditore aveva conosciuto bene Paolo Castellacci, il fondatore di Sesa, che lavorava nella sua azienda. Quando si trattò di dar vita alla nuova impresa tecnologica (ai tempi in cui i computer erano macchine ingombranti che lavoravano con le schede perforate e in cui internet, forse, qualcuno la sognava) l’industriale diede un contributo all’impresa avviata da Castellacci, laurea in scienze politiche, e da Piero Pelagotti ed è rimasto nella compagine societaria fino a non molto tempo fa. Dalla sede originaria ci sono stati tre cambi di localizzazione, in ambienti sempre più grandi, compreso l’attuale, che costituisce, insieme a un’altra impresa, la Cabel (servizi finanziari), il polo tecnologico di via Piovola. In un’area che aveva visto i fasti della Mostardini, un’impresa che produceva macchine per conceria, il vanto della metalmeccanica della zona. L’azienda informatica è cresciuta impetuosamente negli anni, ma la sede centrale è sempre rimasta a Empoli. Per la precisione, poi, oltre ai cinquanta anni dalla nascita, quest’anno ricorre anche il decimo anniversario dalla quotazione in Borsa del gruppo.

L’amministratore delegato di Sesa, Alessandro Fabbroni, sottolinea che "la nostra capacità di crescita, con ricavi di vendita che nel periodo 2012-2013 sono stati in media del 12% alla chiusura di ogni bilancio, mentre negli ultimi quattro anni sono raddoppiati, passando da 1,55 miliardi di euro a 2,90, si basa su una strategia che unisce a un solido sviluppo organico fondato sugli investimenti nel capitale umano e applicazioni verticali un’attenta politica di acquisizioni". Sesa ha infatti compiuto una lunghissima serie di acquisti di imprese, che sono cresciuti a un livello quasi vorticoso negli ultimi tempi: uno shopping continuo, lo si potrebbe definire. "La crescita per linee esterne – aggiunge l’ad – rappresenta infatti una leva fondamentale, contribuendo a quella complessiva per circa il 30% ogni anno: nel periodo 2015-2023 sono state 60 le società che il nostro gruppo ha acquisito con un perimetro aggregato di oltre 2.000 risorse umane e 600 milioni di euro di ricavi alla data di acquisizione, che sono diventati oltre un miliardo nell’esercizio corrente".

Fabbroni illustra anche il senso dell’impegno sulla crescita a lungo termine. "Comporta in primo luogo investimenti continui in ricerca e sviluppo del capitale umano (circa 150 milioni all’anno) e una cura familiare dei dipendenti, con ben il 65% del valore generato distribuito alle persone, che restano centrali nel nostro modello: le tecnologie informatiche oggi offrono importanti opportunità di sviluppo, con ondate di innovazione tecnologica successive ma per governare e abilitare la tecnologia resta centrale la componente e l’intelligenza umana". Proprio per questo una delle scelte di cui Sesa è fiera è proprio l’insieme di iniziative che vanno sotto il nome di welfare aziendale, un pacchetto di iniziative che ogni anno si accresce, fino a superare in buona misura gli esempi della Silicon Valley. Fra gli elementi più importanti l’amministratore delegato mette "l’accesso all’asilo nido aziendale di Empoli, i contributi per il baby sitting (visto il settore in cui opera, la società ha un’età media piuttosto bassa e una buona presenza di donne, ndr) e l’iscrizione al nido nelle altre sedi del gruppo, le borse di studio per l’acquisto di libri scolastici, per gli strumenti informatici dei figli dei dipendenti, il sostegno economico per l’assistenza sanitaria e sociale di familiari con disabilità, ma anche meccanismi di integrazione delle spese mediche, corsi di formazione, piattaforme per il benessere e il work-life balance, come lo sportello psicologico, e quelle per migliorare il benessere fisico e mentale dei lavoratori".

Infine c’è un’altra pietra miliare del welfare aziendale: "La possibilità di accedere a forme di microcredito a tassi agevolati grazie al supporto della nostra Fondazione Sesa", in collaborazione con alcuni istituti di credito. Come si vede una proposta ampia e accurata che proietta Sesa tra le imprese che prestano un’attenzione reale e concreta alle condizioni dei lavoratori in senso generale. Combinare crescita esterna e sviluppo ha portato a una crescita aziendale con ritmi decisamente interessanti. "Abbiamo raggiunto – sottolinea Fabbroni – una dimensione molto rilevante, con una presenza capillare sui territori dei principali distretti produttivi italiani ed europei: il primo trimestre del nuovo anno fiscale, chiuso al 31 luglio, si è chiuso con una crescita di oltre il 15% nei ricavi e con un aumento dell’occupazione, raggiungendo la soglia di 5.200 dipendenti (400 di questi arrivati negli ultimi tre mesi) di cui 1.400 in Toscana, in prevalenza nella sede centrale di Empoli e circa 1.000 soltanto a Milano". Le aziende devono guardare anche ai temi ambientali: in proposito Sesa ha diminuito le emissioni pro-capite annuali di CO2 da 1,99 nel 2021 a 1,22 quest’anno.