Martedì 16 Luglio 2024

"Serve un approccio diverso sui brevetti"

Antonio Sileo sottolinea l'importanza di norme adeguate e di un diverso approccio per favorire l'innovazione energetica in Italia, evidenziando la necessità di formare più laureati in materie "green" e di puntare sulla decarbonizzazione dei carburanti esistenti.

"BENE i brevetti, ma servono anche norme adeguate e un diverso approccio". Parola di Antonio Sileo, direttore dell’Area sostenibilità di I-Com e coordinatore scientifico del Rapporto Innov-E. "Il rapporto fa il punto sull’innovazione energetica, sia tecnologica, sia normativa. Facciamo un’analisi dei brevetti. L’innovazione è fondamentale per la transizione ecologica. Non basta, però la tecnologia, servono anche norme adeguate", dice Sileo. Il comportamento dei consumatori, così come la lungimiranza di privati e istituzioni fanno il resto. "L’Italia potrebbe fare naturalmente meglio – prosegue Sileo –. Il confronto però non può essere fra il nostro paese e la Cina, ma fra Europa e Cina. Dei paesi europei, non a caso, è la Germania che brevetta di più. Noi, così come la Spagna e la Francia siamo un po’ indietro. Sui brevetti, per quanto riguarda quelli italiani c’è la questione delle persone fisiche che brevettano abbastanza, questo perché non sempre nei progetti di ricerca universitari si mettono da parte i soldi per il brevetto. È una dinamica storica dell’Italia. Ma negli ultimi anni ci sono meno brevetti del passato. Gli enti di ricerca e le università prevedono ora forse più fondi per i brevetti. Le imprese già lo facevano".

Una certa dinamicità del nostro paese si riscontra, invece, sul fronte delle startup. Stando a quanto dice Sileo, infatti "se da un lato si nota una doppia velocità, classica, con il nord che va più veloce del sud, va anche sottolineato come in materia di energia il sud dimostri una maggior vivacità rispetto ad altri ambiti economici e imprenditoriali". In ogni caso servono più laureati in materie "green".

Questo è un altro elemento che emerge con forza dall’osservatorio, come spiega Sileo: "C’è la necessità di formare professionalità in ambito energetico. Servirebbe una formazione più sistematica, in modo che gli studenti già da giovani possano vedere percorsi attrattivi, perché i laureati nelle discipline verdi sono aumentati negli ultimi 10 anni solo dell’8%, contro la crescita del 25% delle materie scientifiche in generale, più architettura". Ultimo dato da notare: in Italia solo 5 auto su 1.000 sono elettriche, per questo l’Osservatorio rileva come non bastino gli incentivi, ma occorre puntare sulla decarbonizzazione dei carburanti esistenti.

Letizia Magnani