Venerdì 2 Agosto 2024

Sensori marini per sondare i cantieri nei fondali

Terna e Wsense collaborano per sperimentare la tecnologia IoUT per il monitoraggio subacqueo. L'innovazione è cruciale per la transizione energetica e digitale di Terna.

Sensori marini per sondare i cantieri nei fondali

Sensori marini per sondare i cantieri nei fondali

TERNA RAFFORZA l’impegno ad adottare le tecnologie più innovative per una gestione ancora più efficiente e sostenibile delle infrastrutture elettriche, in particolare di quelle sottomarine. La società guidata da Giuseppina Di Foggia (nella foto a destra) ha inaugurato un nuovo capitolo nel suo percorso di innovazione avviando una sperimentazione della tecnologia dell’Internet of Underwater Things (IoUT) in collaborazione con Wsense, società deep-tech leader nel monitoraggio e nei sistemi di comunicazione per l’ambiente subacqueo.

Wsense è stata fondata nel 2017, inizialmente come spinoff dell’Università Sapienza di Roma. Oggi il suo team conta oltre 50 dottori di ricerca, igegneri e ricercatori che lavorano nei tre uffici dell’azienda in Italia, Norvegia e Regno Unito. Wsense collabora - oltre a Terna - con Xylem, Saipem, Eni Leroy, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), nonché il National Oceanography Centre. Vincitrice del premio Blueinvest Award della Commissione europea, Wsense è in prima linea nell’innovazione nella Blue Economy (termine relativo allo sfruttamento, alla conservazione e alla rigenerazione dell’ambiente marino).

Nel futuro scenario energetico le dorsali strategiche realizzate attraverso cavi elettrici sottomarini saranno sempre più diffuse e la loro realizzazione richiederà l’adozione di soluzioni innovative che garantiscano la sicurezza degli asset e il monitoraggio delle condizioni ambientali nelle vicinanze delle opere. L’Internet of Underwater Things (IoUT) rappresenta un nuovo orizzonte tecnologico in grado di assicurare una gestione più intelligente e sostenibile dei collegamenti sottomarini attraverso il monitoraggio avanzato e la comunicazione in tempo reale di parametri subacquei indicativi per analizzare l’impatto antropico in mare.

La sperimentazione della tecnologia IoUT si è svolta nelle acque del Mar Tirreno, nel canale di Piombino. In dettaglio, Wsense ha predisposto un sistema di sonde sottomarine, collegate l’una con l’altra in una rete wi-fi subacquea per la trasmissione dei dati. Attraverso questo network sottomarino è stato possibile acquisire in tempo reale, per un periodo di tempo prolungato e continuativo, dati per il monitoraggio dell’ecosistema marino relativi a diversi parametri: rumore subacqueo, correntometria, clorofilla, temperatura e torbidità dell’acqua. L’Internet of Underwater Things rappresenta per Terna "un nuovo orizzonte di possibilità per ottimizzare la trasmissione dell’energia elettrica sotto il mare".

La sperimentazione con Wsense, che riflette l’interesse crescente di Terna nell’adottare soluzioni avanzate per migliorare l’affidabilità della propria rete, ha puntato a valutare, oltre alle performance della tecnologia IoUT, la sua adattabilità alle esigenze specifiche del Gruppo. I risultati ottenuti hanno evidenziato il potenziale molto promettente di questa soluzione tecnologica. La sperimentazione ha inoltre coinvolto, in una collaborazione efficace, sia il team Innovazione sia quello Grandi Progetti e Sviluppo Internazionale di Terna che gestisce la realizzazione delle grandi infrastrutture sottomarine.

L’innovazione è cruciale per raggiungere gli obiettivi di transizione energetica che Terna si è posta: "Non può infatti esserci una transizione energetica senza una contestuale transizione digitale che la accompagni e la sostenga", precisa l’azienda. Il concetto della Twin Transition, energetica e digitale, è uno dei pilastri del Piano Industriale 2024-2028 di Terna che ha stanziato circa 2 miliardi di euro in digitalizzazione e innovazione. Sono circa 70 i progetti di innovazione portati avanti dal Gruppo su cinque aree tecnologiche: ‘Digital’ (soluzioni intelligenti per la gestione dell’energia e della potenza), ‘Energy Tech’ (soluzioni innovative che utilizzano tecnologie più efficienti e green), ‘Grid Tech’ (tecnologie a favore di una gestione efficace dell’infrastruttura di rete), ‘Advanced Materials’ (attività di ricerca e sviluppo per l’utilizzo di materiali eco-compatibili a ridotto impatto sull’ambiente) e ‘Robotics’ (per l’automazione dei processi).

Conciliare l’esigenza di realizzare infrastrutture elettriche strategiche per il Paese con la necessità di tutelare l’ambiente e la biodiversità, è l’obiettivo del gestore della rete elettrica nazionale. Un esempio virtuoso è rappresentato dal nuovo collegamento sottomarino tra l’Isola d’Elba e Piombino per il quale Terna ha eseguito una attività di trapianto di Posidonia Oceanica, in un’ampia area al largo del Golfo di Follonica, tra Livorno e Grosseto. La Posidonia oceanica è una pianta acquatica caratteristica dei fondali del Mediterraneo, dove è molto diffusa, e ha la caratteristica di formare praterie sommerse che svolgono un ruolo ecologico fondamentale, esercitando una notevole azione nella protezione della costa dall’erosione. Per garantire un adeguato livello di protezione e sicurezza dei cavi sottomarini della rete elettrica nazionale, è indispensabile assicurarne l’interramento sul fondale marino. L’estesa diffusione della Posidonia oceanica lungo le coste italiane rende questa pianta e la sua tutela uno dei driver per la definizione dei punti di approdo dei cavi sottomarini sulla terraferma e, in generale, per il processo di progettazione e realizzazione delle infrastrutture.