Mercoledì 19 Febbraio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Sabelli punta ai mercati esteri:: "Esportiamo il meglio del latte"

IL GRUPPO SABELLI, dopo oltre un secolo, è diventato una dei maggiori players internazionale nel settore lattiero caseario. "Sabelli nasce...

IL GRUPPO SABELLI, dopo oltre un secolo, è diventato una dei maggiori players internazionale nel settore lattiero caseario. "Sabelli nasce...

IL GRUPPO SABELLI, dopo oltre un secolo, è diventato una dei maggiori players internazionale nel settore lattiero caseario. "Sabelli nasce...

IL GRUPPO SABELLI, dopo oltre un secolo, è diventato una dei maggiori players internazionale nel settore lattiero caseario. "Sabelli nasce nel 1921 a Bojano, in Molise, quando Nicolangelo Sabelli fonda un piccolo caseificio con l’obiettivo di produrre formaggi freschi di qualità – ha detto Angelo Galeati (nella foto), amministratore delegato di Sabelli – in un’epoca in cui il mercato lattiero-caseario italiano era ancora poco strutturato, Nicolangelo si distingue per la sua capacità di lavorare il latte con metodi artigianali, preservando il gusto autentico delle materie prime".

Poi il trasferimento nelle Marche?

"Negli anni ’50, suo figlio Archimede Sabelli decide di trasferire l’attività ad Ascoli Piceno, nelle Marche. Qui il piccolo laboratorio si trasforma in un’azienda strutturata, ampliando la produzione e introducendo nuove tecniche casearie per rispondere alla crescente domanda di formaggi freschi. L’innovazione principale di Archimede è stata quella di portare nel centro Italia il sapere caseario molisano, perfezionando la lavorazione della mozzarella e degli altri formaggi a pasta filata. Negli anni ’70, Sabelli compie un passo decisivo: nel 1978 viene costruito il primo stabilimento industriale nella zona industriale di Ascoli Piceno. Questa svolta segna il passaggio da un’attività artigianale a una realtà imprenditoriale di rilievo. In quegli anni, grazie alla qualità dei suoi prodotti e all’espansione della distribuzione, l’azienda inizia a farsi conoscere oltre i confini regionali. Negli anni ’90, la terza generazione della famiglia Sabelli prende in mano l’azienda e avvia un’importante fase di crescita. Gioconda e Maria Grazia Sabelli, insieme ai loro mariti Ermanno Galeati e Marcello Mariani, introducono nuove linee produttive e diversificano l’offerta con prodotti come burrata e mozzarella per pizza, anticipando le tendenze di mercato. Oggi Sabelli è guidata dalla quarta generazione della famiglia, con Angelo Galeati e Simone Mariani come amministratori delegati, che portano avanti l’obiettivo di una crescita responsabile, salvaguardando la tradizione casearia italiana, con uno sguardo sempre rivolto al futuro".

L’evoluzione, in anni recenti, è avvenuta anche attraverso una serie di acquisizioni?

"Assolutamente sì. La crescita del Gruppo Sabelli è il risultato di un percorso strategico che ha visto, negli ultimi venticinque anni, l’acquisizione di realtà produttive complementari alla nostra, con l’obiettivo di ampliare l’offerta e rafforzare la nostra presenza nel mercato lattiero-caseario. Abbiamo acquisito aziende come Trevisanalat, Ekolat in Slovenia e il Caseificio Val d’Aveto, specializzato in yogurt colato, per consolidare la nostra leadership nei formaggi freschi di qualità. L’ultima operazione, l’acquisizione di Stella Bianca, ci ha permesso di arricchire ulteriormente la gamma con prodotti freschissimi come crescenza, robiola e caprini. Grazie a queste sinergie, oggi siamo un gruppo con sei siti produttivi, otto piattaforme logistiche e un fatturato che supera i 400 milioni di euro".

Quali sono i mercati di riferimento dell’azienda secondo i programmi di internazionalizzazione?

"L’internazionalizzazione è un asse strategico fondamentale per Sabelli. Attualmente, l’export rappresenta circa il 15% del nostro fatturato e siamo presenti principalmente in Europa, con la Francia come primo mercato di riferimento. Stiamo registrando ottime performance anche in Germania, dove abbiamo attivato progetti significativi, e continuiamo a espandere la nostra presenza in Regno Unito, Austria, Spagna e Portogallo. Il nostro obiettivo è crescere ulteriormente, puntando su prodotti di qualità che esprimano al meglio il valore del Made in Italy nel settore lattiero-caseario".

La qualità è sempre stata il tratto distintivo dell’azienda ed è anche un importante fattore competitivo sui mercati?

"La qualità è il cuore pulsante della nostra azienda e il principale fattore di differenziazione, sia sul mercato nazionale che internazionale. Ogni nostro prodotto nasce da una filiera selezionata e controllata, con latte italiano e lavorazioni che uniscono tradizione e innovazione. Questo impegno è riconosciuto anche da premi e certificazioni: nel 2023 abbiamo ricevuto sette stelle d’oro dall’International Taste Institute di Bruxelles per la nostra Stracciatella di Burrata, la Burratina e la Ricotta di Affioramento. Inoltre, Gambero Rosso ha premiato la nostra Fior di Latte Mastro Archimede come la migliore mozzarella della GDO italiana".

Come coniugate la crescita aziendale con la sostenibilità?

"Per Sabelli, crescita e sostenibilità vanno di pari passo. Abbiamo lanciato il progetto “Il Buono del Bianco“, un programma di valorizzazione della filiera che premia gli allevatori più virtuosi in termini di benessere animale, sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica. Per far parte del progetto, gli allevatori devono rispettare precisi standard di qualità e sicurezza, sottoponendosi a controlli periodici. In cambio,noi riconosciamo un valore aggiunto al loro lavoro, garantendo un giusto compenso a chi si impegna per una produzione più sostenibile. L’obiettivo è creare un circolo virtuoso che valorizzi l’intera filiera, portando prodotti ancora più buoni e genuini. Un passo importante verso un futuro in cui tradizione e innovazione si incontrano nel rispetto dell’ambiente e del territorio".