LE NUOVE frontiere dell’intelligenza artificiale generativa stanno ridefinendo il futuro della tecnologia e del business, spingendo sempre più aziende a investire in soluzioni innovative. Stando a quanto riportato dalla piattaforma globale di business intelligence Statista, il mercato della Gen AI raggiungerà una dimensione di 36,06 miliardi di dollari nel 2024 ed entro il 2030 dovrebbe arrivare a 356,1 miliardi. L’interesse verso l’IA generativa è evidenziato anche dai dati sugli investimenti privati. Secondo il ’Artificial Intelligence Index Report 2024’ della Stanford University, mentre gli investimenti totali nell’intelligenza artificiale sono calati rispetto all’anno precedente, quelli dedicati all’IA generativa hanno registrato una crescita significativa. Nel 2023, il settore ha attratto 25,2 miliardi di dollari, quasi nove volte l’importo del 2022 e circa 30 volte quello del 2019. Nel 2023, l’IA generativa ha costituito oltre un quarto di tutti gli investimenti privati nell’IA.
È in questo contesto che si inquadra l’investimento del player italiano nell’IT consulting Reti Spa, guidato dall’ad Bruno Paneghini (nella foto in alto a sinistra), che ha recentemente sottoscritto una quota di 10.000 dollari nel fondo Techai3 2024 per acquisire una partecipazione nel capitale sociale di Anthropic, una delle startup più promettenti nel panorama della Gen AI. Fondata nel 2021 dai fratelli italoamericani Daniela e Dario Amodei (nella foto in alto a destra), ex membri di OpenAI, la startup si distingue per la sua visione etica e per lo sviluppo di modelli di IA progettati per minimizzare i rischi associati alla tecnologia. Nello specifico Anthropic, che ha da poco rilasciato il nuovo modello Claude 3.5 Sonnet, sviluppa soluzioni di IA generativa che consentono alle macchine di creare contenuti, dai testi alle immagini, fornire risposte dettagliate e contestualizzate, migliorando l’interazione uomo-macchina, supportare applicazioni complesse, come l’assistenza clienti e l’elaborazione automatica di informazioni, con una capacità di simulare il pensiero umano che fino a pochi anni fa sembrava fantascienza, in modo sempre più sicuro ed efficiente.
Negli ultimi anni la startup, ritenuta dagli analisti il principale concorrente di OpenAI e Google nella corsa verso il miglior modello di AI, ha attirato l’interesse di grandi multinazionali, come Amazon (che vi ha investito 4 miliardi di dollari) e Google. Reti, sempre attenta a cogliere le opportunità legate all’innovazione, ha scelto di investire in questa startup, confermando il proprio impegno nel restare costantemente aggiornata rispetto al panorama tecnologico globale e rafforzando la propria posizione nel settore dell’intelligenza artificiale generativa. Aziende come Reti che investono in questo tipo di operazioni finanziarie si pongono l’obiettivo di creare partnership con alleati fondamentali per sviluppare soluzioni che possano cambiare il modo in cui le aziende approcciano l’innovazione e, di conseguenza, il mercato. L’intelligenza artificiale generativa sta già trasformando settori come il customer service, la creazione di contenuti e l’automazione dei processi aziendali, e società come Anthropic sono posizionate per guidare questa rivoluzione.
Investimenti su queste realtà sono strategici per garantire lo sviluppo di soluzioni innovative in grado di rispondere alle sfide future. Nel contesto di un settore in continua evoluzione, avere accesso a tecnologie di frontiera come quelle offerte da Anthropic permetterà, infatti, a Reti di rimanere competitiva e di continuare a essere un punto di riferimento nel proprio settore.