
LA VALUEMATIC S.R.L., startup e spin-off della Scuola Imt Alti Studi di Lucca, si pone sul gradino più alto nell’ambito...
LA VALUEMATIC S.R.L., startup e spin-off della Scuola Imt Alti Studi di Lucca, si pone sul gradino più alto nell’ambito del cloud computing, grazie a Syda, il primo autoscaler al mondo che è destinato a rivoluzionare la gestione delle infrastrutture cloud. Il passo epocale arriva dai professori di Imt Nicola Lattanzi, ordinario di economia aziendale a Imt e da Mirco Tribastone, anch’egli ordinario di informatica a Imt e rispettivamente ceo e cto della giovane startup. La bontà del progetto, è suffragata dall’avvenuto aumento di capitale di 850 mila euro e si avvarrà di un management internazionale. Si tratta di un round guidato daTech4Planet, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico per la Sostenibilità Ambientale promosso da CDP Venture Capital. Inoltre, partecipano all’operazione Progress Tech Transfer e il Fondo Toscana Next, co-investimento nato per sostenere le startup e le iniziative di innovazione sul territorio della Toscana, istituito e gestito da Cdp Venture Capital SGR e sottoscritto dalle principali fondazioni bancarie toscane quali la Cassa di Risparmio di Firenze, Cassa di Risparmio di Lucca, Cassa di Risparmio di Pistoia e Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Un vero e proprio ritratto innovativo che parte da lunghi anni di studi e ricerche condotte da un team di ricercatori e professori esperti in informatica e business modeling guidati dai professori Lattanzi e Tribastone, all’interno di un centro di eccellenza rappresentato dalla Scuola a ordinamento speciale Imt di Lucca.
Uno studio destinato – come sottolineano i due docenti – ad avere nella sua attuazione una risonanza a livello internazionale. Si tratta, inoltre, di un’opportunità anche dal punto di vista occupazionale, dal momento che si renderanno utili alte competenze professionali, il cui fabbisogno è rintracciabile sul sito www.valuematic.it. Tra gli obiettivi del progetto legato all’innovazione, quello di ottimizzare in modo automatico l’allocazione delle risorse in base agli obiettivi prestazionali richiesti, ridurre i costi operativi, migliorando al contempo l’efficienza dei servizi IT contribuendo a una significativa riduzione delle emissioni di anidride carbonica e garantire l’equilibrio tra costi, prestazioni e affidabilità, anche in condizioni di carico fluttuante o scenari imprevisti.
Su questi nuovi scenari e sulle prospettive future in un ambito così innovativo e strategico, abbiamo posto alcune domande al professor Nicola Lattanzi.
Professore, qual è il significato di questo nuovo aumento di capitale?
"Vi è senz’altro il valore strategico di un’idea ambiziosa che ci è stata riconosciuta, peraltro dopo anni di studio su un progetto che teniamo a sottolineare quale di alta tecnologia".
Nel rinnovato assetto, come si posizione Valuematic?
"Noi pensiamo di mantenere un rapporto saldo con la Toscana, sapendo bene che il mercato di sviluppo è internazionale; è una prospettiva che vede competenze formate dalle nostre università e che rappresenta, a partire da questo, motivo di orgoglio. Sappiamo di agire in un contesto che guarda a scenari dove il nostro apporto può determinare una differenza sostanziale, sia in termini di tecnologia che economici, tenendo in primo piano la tutela delle emissioni, quindi con un contributo alla transizione ecologica".
Parlando di infrastrutture cloud, quali sono i punti di forza di Syda?
"Ci siamo occupati di una cosa che proprio perché semplice risulta al contempo assai complessa: la tecnologia cloud ha costi elevati ed è molto inquinante, quindi abbiamo operato attraverso la costruzione di una famiglia di algoritmi che andranno ad abbattere in primis i costi restituendo prestazioni migliori. Lo abbiamo verificato con molte aziende di ampiezza medio-grande, verificando che il cloud riveste un elemento chiave".
Vi è poi un impatto relativo alle emissioni, tutt’altro che secondario.
"Non vi è dubbio. Infatti la nostra tecnologia è impegnata sul fronte dell’abbattimento. Dobbiamo pensare che in futuro sarà sempre più centrale il ruolo del cloud, quindi il nostro impegno si basa anche su questo che poi rientra nella logica del rispetto ambientale nel suo insieme, verso cui Valuematic si pone fornendo un contributo sostanziale".
Qual è il ruolo dei nuovi partner strategici?
"Direi assolutamente importante, non solo per l’apporto del capitale che riveste sempre un elemento valido e di sostanza, ma anche perché, alla luce delle rispettive esperienze, aggiungono valore attraverso una partecipazione che ci aiuta a crescere a livello internazionale; la presenza di due manager, Andrea Ragnetti, presidente del Cda con un passato di Ad di Alitalia e Lorenzo Farina, grande esperto di marketing strategico e comunicazione, rappresentano senza dubbio una solida rilevanza".
Possiamo dire che Lucca e la Toscana assumono un ruolo di forte spinta verso le nuove mete aziendali?
"Sicuramente sì. In primis per una ragione di orgoglio: sia il sottoscritto che il professor Mirco Tribastone siamo docenti di Imt. Importante è anche il ruolo della Regione Toscana che guarda con attenzione, e quindi investe, in questa importante esperienza che vede Valuematic come prima spin-off il cui obiettivo è espandersi a livello internazionale, peraltro assumendo professionalità contrassegnate da un’alta specializzazione, con un ritorno importante dal punto di vista occupazionale".