HANNO dato vita, è il caso di dirlo, a RoBee, il primo robot umanoide certificato per supportare il lavoro all’interno degli stabilimenti produttivi delle aziende, secondo il modello dell’industria 5.0. RoBee, infatti, può essere utilizzato per svolgere mansioni che, se svolte da esseri umani, rischiano di comprometterne la salute fisica e psicofisica. Oversonic Robotics Srl, la startup di Besana Brianza (Mb) ‘madre’ di Robee e specializzata, più in generale, nello sviluppo di sistemi di cognitive computing applicati alla robotica, ha annunciato la recente chiusura dell’operazione di ingresso del fondo di venture capital Cysero nella società. L’investimento complessivo è pari a 5 milioni di euro e consentirà a Cysero di detenere una minoranza qualificata nella startup: Stefano Gallucci, partner del fondo, entra dunque nel consiglio di amministrazione di Oversonic Robotics, già composto dai fondatori Fabio Puglia (a destra nella foto grande) e Paolo Denti (a sinistra),– rispettivamente, presidente e amministratore delegato della startup – da Claudio Bulgarelli, azionista e consigliere, e da Marco Icardi, consigliere.
"Investiamo in Oversonic per sostenere l’innovazione e la tecnologia ‘made in Italy’ – sottolinea Stefano Gallucci di Cysero – RoBee, primo robot umanoide certificato per l’industria, offre vantaggi significativi alle aziende, ottimizzando la produttività e garantendo la sicurezza dei lavoratori. Assieme a Oversonic desideriamo promuovere una cultura italiana della robotica e creare un ambiente favorevole all’adozione di soluzioni innovative nell’industria, in vista di nuove opportunità di crescita". "Abbiamo voluto basare la nostra avventura imprenditoriale in Italia per contribuire a rendere il nostro Paese più attrattivo in termini di innovazione tecnologica – dichiarano i fondatori di Oversonic Robotics – Il made in Italy – che tutto il mondo ci invidia – merita di essere valorizzato anche grazie all’apporto tecnologico che la robotica umanoide può dare, in particolare nel settore dell’industria meccanica e manifatturiera. Grazie al supporto di Cysero riusciremo a perseguire con ancor più dedizione questo obiettivo. Assieme ai nostri partner intendiamo, inoltre, diffondere nel nostro Paese consapevolezza della robotica ‘made in Italy’ e stiamo lavorando a un evento di confronto per ragionare sulle sfide che, come robotic company, ci troviamo ad affrontare nello scenario italiano ed europeo".
L’incontro tra i due fondatori di Oversonic Robotics avviene nel 2020, in piena pandemia. "Durante l’emergenza Covid – ricorda Denti – la cronaca ci restituiva quotidianamente notizie di medici, infermieri e personale sanitario deceduti a seguito di contagio. Mi chiedevo come mai, con tutta la tecnologia che abbiamo a disposizione, non fosse possibile ridurre il rischio per alcuni lavoratori: fu allora che vidi il prototipo del robot cui Puglia stava lavorando, insieme ai suoi collaboratori, e ne intuii subito le potenzialità". Due anni più tardi, quel prototipo è diventato RoBee, robot umanoide cognitivo che lavora nelle ‘smart factory’ per svolgere lavori usuranti e pericolosi per la salute umana. "Volevamo creare una tecnologia a servizio del bene comune, che aiutasse le persone a vivere meglio. Abbiamo scelto di diventare società Benefit per dare ancor più concretezza a questo obiettivo".
Il prodotto di punta della società brianzola è RoBee, una macchina, dotata di intelligenza artificiale, che trasferisce le proprie capacità cognitive nell’ambiente reale, attraverso una struttura corporea in grado di replicare - esteticamente e meccanicamente - quella del corpo umano. Alto fino a 185 cm, di peso fino a 120 kg, a seconda della configurazione d’uso, è attrezzato di 40 giunti mobili, che consentono la mobilità degli arti. È munito, inoltre, di dispositivi di presa intercambiabili (end effectors) che gli consentono di eseguire, in maniera efficace, svariate mansioni, funzionali ad attività relazionali (quindi per semplici gesti, come indicare o contare) o alla manipolazione di oggetti. L’interazione con lo spazio circostante avviene attraverso complessi algoritmi, attivati da un set di sensori che, tramite computer vision, gli consentono di riconoscere oggetti e persone, muoversi agevolmente e in sicurezza in spazi condivisi col pubblico e selezionare, in ogni occasione, il comportamento più adeguato. È in grado di dialogare tramite voicebot, un software che implementa competenze di linguaggio sviluppate grazie a una piattaforma ‘Open AI’.
Già disponibile sul mercato, può definirsi come prodotto apripista e icona di una nuova era della robotica umanoide, non più accessibile solo all’élite, ma appannaggio della produzione di massa. La startup Oversonic intende contribuire alla creazione di un modello "sostenibile e inclusivo", chiariscono i due fondatori, di integrazione della tecnologia nella quotidianità. Alla base del progetto c’è un’architettura che raccoglie, memorizza e processa i dati raccolti mediante una piattaforma cloud e, successivamente, li connette alle capacità adattive di un’intelligenza artificiale evoluta. Le potenzialità della robotica umanoide cognitiva sono enormi: settori come l’industria e la sanità possono avvalersi di strumenti ad alto contenuto tecnologico e utili a soddisfare le necessità sociali. In una parola, sistemi ‘intelligenti’, in grado di coadiuvare l’essere umano nei lavori usuranti e faticosi, permettendogli di dedicarsi a mansioni che valorizzino maggiormente creatività e ingegno.