SONO I COLORI FLUO delle bobine di tessuti sintetici sempre più performanti a rapire l’attenzione quando si entra nella Torcinatura Padana, un’azienda che opera nel settore tessile di trasformazione filati tramite operazioni di testurizzazione ad aria e torcitura di filati. Le fibre trattate vanno dal poliestere regolare a quello per out door, al ritardante di fiamma, dal nylon al pararamidico. Sono l’accurata ricercatezza nelle materie prime e nei macchinari più moderni, talvolta sapientemente modificati, a permettere risultati tanto diversi, tecnicamente avanzati e di qualità eccellente. La stretta collaborazione con la clientela permette a questa azienda tessile di sviluppare prodotti innovativi e su misura.
"Per noi è davvero molto importante la sostenibilità, sono infatti tante le certificazioni di prodotto conseguite e la produzione è effettuata per il 40% con energia solare", racconta Simona Pesaro (nella foto sopra) , manager oggi saldamente al comando dell’azienda di famiglia, fondata dal padre, Franco negli anni Sessanta. Più precisamente nel 1966, quando Franco Pesaro fonda la sua impresa, che inizialmente produce "solo per conto terzi per grossi gruppi come la Snia Viscosa", ricorda oggi Simona Pesaro.
"Nel 1994 nasce, poi, una nuova linea di prodotti pronti per essere venduti direttamente sul mercato e che soppianteranno in pochi anni le lavorazioni conto terzi", prosegue Simona. È questa la grande svolta dell’azienda, che ha sede a Pieve Porto Morone, in provincia di Pavia. Negli anni, però, il settore tessile dei filati cambia enormemente, soprattutto per seguire le nove esigenze del mercato e i filati tecnici, di ultima generazione diventano il pallino di questa azienda del tutto Made in Italy, anzi, made in Lombardia, dove oggi lavorano 130 persone. L’attenzione e la cura per i dettagli va di pari passo con quella per l’ambiente, ma anche per le novità. Nel 2016, infatti, nasce la linea di filati tecnici TPtech, che punta a portare la filosofia del gruppo volta allo studio di filati su misura per i clienti, anche in settori più tecnici. Si parla in questo caso di filati aramidici, alta tenacità, Vectran, elastomeri e tante altre combinazioni. La linea di prodotti TP Tech impiega diverse tipologie di fibre tecniche, adatte all’utilizzo in applicazioni che richiedono alte prestazioni o livelli di resistenza estremi. Le fibre trattate sono Para Aramide, Poliamide, Poliestere, Uhmwpe, Vectran, Elastomeri Tecnici Xlance, una fibra tecnica altamente resistente ad agenti chimici e al calore.
"Le nostre dimensioni tutto sommato piccole ci consentono di avere la flessibilità necessaria per poter lavorare su piccola e grande scala. Questo ci aiuta a poter sviluppare un prodotto anche in piccole quantità, con una campionatura iniziale minima di una bobina da un chilo". Entrata in azienda molto giovane oggi che è alla guida di Torcinatura Padana Simona Pesaro sa che ricerca e sviluppo sono fondamentali, per poter dare risposte sempre più performanti al mercato in continuo cambiamento. Il resto lo fanno anni di esperienza e di passione, prima al fianco del padre e poi con le collaboratrici e collaboratori della Torcinatura Padana. In un mercato in continuo cambiamento, la flessibilità è un vero must, come spiega l’imprenditrice: "Una volta valutato e approvato il prodotto campionato, il cliente può decidere se procedere o meno con la produzione massiva. Da qui parte il processo produttivo su scala industriale, in grado di soddisfare qualsiasi tipo di quantitativo. I nostri macchinari di laboratorio e di produzione sono all’avanguardia e altamente flessibili. Questo ci consente di lavorare costantemente sull’innovazione e sullo sviluppo di prodotti sempre più performanti". Ancora "Il nostro dipartimento di Ricerca e Sviluppo è alla costante ricerca di nuove materie prime, per offrire ai nostri clienti le soluzioni più innovative e sostenibili. Lavoriamo in partnership proprio con i clienti, per la ricerca di soluzioni che portino ad una solida crescita di tutti", aggiunge.
Da questo approccio molto flessibile e pragmatico qualche anno fa, nel 2017, è nata InterfilTP, nuova impresa interamente partecipata da Torcitura Padana. La società ha una vocazione prettamente commerciale ed è basata nel comasco. Cosa fa? Offre filati artificiali, naturali e sintetici, dando sevizi di stock service sui tinti, e di distribuzione di quantità piccole ed importanti sui greggi. Ma la corsa a dare nuovi servizi e prodotti innovativi ad un mercato sempre più consapevole non si ferma per questa impresa. Nel 2019 è nata infatti Coex, società di proprietà al 50% di Torcitura Padana. La Coex si basa su una tecnologia brevettata in grado di rendere ignifughe le fibre vegetali senza l’uso di additivi chimici. Coex nasce dalla felice intuizione di due storiche aziende tessili, Torcitura Padana e Gruppo Zanolo, che hanno unito le proprie professionalità ed energie per dar vita a un prodotto nuovo: la prima tecnologia in grado di trasformare dall’interno la struttura delle fibre naturali rendendole completamente ignifughe, senza modificarne le caratteristiche.
La storia di Torcinatura Padana è davvero in continuo fermento, tanto che il 2024 si è aperto con l’acquisizione di Ghezzi, una importante torcitura che produce prevalentemente viscosa per il mercato dell’abbigliamento. La strategia di Simona Pesaro sembra suggerire la voglia di guardare al futuro con entusiasmo, come spiega la manager: "Nel 2023 i ricavi sono stati intorno ai 15 milioni di euro e si prevede che con l’acquisizione della Ghezzi i ricavi del 2024 possano aggirarsi intorno ai 38-40 milioni di euro".