Mercoledì 15 Gennaio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Nuovi business: Lindbergh già pronta al decollo

Nuovi business: Lindbergh già pronta al decollo

L’ESSERSI ISPIRATI, per fondare la società, a Charles Lindbergh, l’aviatore americano che nel 1927 riuscì nell’impresa della prima trasvolata atlantica in solitaria, è stata una scelta vincente. Soprattutto perché Marco Pomè e Michele Corradi, rispettivamente presidente e Ceo di quello che è oggi il gruppo Lindbergh, entrambi provenienti da lunghe esperienze nel settore della logistica e dei servizi, hanno inseguito lo stesso sogno che aveva fatto volare quasi cento anni fa lo Spirit of St Louis. Ovvero realizzare qualcosa di unico. Un’impresa che offre servizi, prodotti e soluzioni di logistica ai tecnici manutentori.

Operativa in Italia e in Francia, Lindbergh ha il suo quartier generale a Pescarolo ed Uniti, in provincia di Cremona, e impiega attualmente 120 dipendenti in Italia e un centinaio di collaboratori esterni dedicati in Francia. Fin dall’inizio, esordisce Michele Corradi, il settore di riferimento è stato quello del Field Service Management, le cui attività rientrano nel mercato del Maintenance, Repair & Operations (MRO). Per i non addetti ai lavori, si tratta della consegna di notte ed entro le sette del mattino, direttamente sui furgoni dei manutentori, parcheggiati presso il loro domicilio (e per cui si sta studiando il modo per evitare l’uso delle chiavi con apertura e chiusure da remoto) grazie a un magazzino continuamente rifornito, dei pezzi di ricambio. Inizialmente per i carrelli elevatori delle principali case costruttrici come Toyota, Jungheinrich e KION, e poi sempre di più per il settore manifatturiero, aggiungendo anche le divise (lavaggio compreso), i consumabili e persino i dispositivi Dpi.

"La nostra offerta – spiega sempre Corradi – si distingue prevalentemente per tre valori differenzianti. Essere un interlocutore unico per un ampio portafoglio di servizi offerti, garantendo una copertura capillare del territorio nazionale. Il modello di business di Lindbergh risulta quindi altamente scalabile, in quanto offre l’opportunità di accrescere il network di tecnici serviti e connessi (in Italia e replicando il modello all’estero), attraverso il continuo sviluppo di servizi complementari, e di penetrare in nuovi settori sfruttando il know-how conseguito e il posizionamento competitivo unico".

Lindbergh, quotata dal 2021 all’EGM di Borsa Italiana, ha chiuso il 2022 con quasi 23 milioni di ricavi.

"L’anno scorso era partito con tantissime preoccupazioni, con un quadro macroeconomico del tutto nuovo e prospettive negative legate all’andamento dell’economia e all’aumento dei prezzi. Abbiamo lavorato giorno dopo giorno cercando di salvaguardare i margini che rischiavano di essere erosi dall’inflazione. È partito, quindi, un lavoro incessante con i clienti per adeguare tutte quelle clausole dei contratti che non erano né più attuali, né più sostenibili. Così abbiamo superato le nostre aspettative di crescita e di marginalità e siamo riusciti prima del previsto a svoltare in positivo in Francia, consolidando la posizione con i clienti storici e attivandone di nuovi. Le iniziative di welfare aziendale e il piano di Stock Grant a favore delle persone che hanno reso possibile tutto questo rappresentano un piccolo segno di gratitudine e, al pari, una spinta ad affrontare positivamente e con serenità il futuro".

Un futuro che vede la diversificazione della vostra attività sia all’estero sia in nuovi settori come quello della termoidraulica dopo essere entrati nel campo della raccolta dei rifiuti.

"L’iscrizione al registro degli autotrasportatori e dei gestori ambientali, conseguenza della richiesta che una decina di anni fa era venuta dai nostri clienti interessati ad avere un unico interlocutore non solo per la fornitura di prodotti e servizi per la propria attività, ma anche per il ciclo completo della gestione dei rifiuti, ha rappresentato un importante vantaggio competitivo in questo mercato in cui eroghiamo i nostri servizi attraverso una rete diretta di operatori capillarmente distribuita sul territorio nazionale. Complessivamente, i presidi sul territorio comprendono 1 Hub e 6 transit point in Italia, di cui 4 autorizzati alla raccolta rifiuti. In Francia, grazie a una rete indiretta, gestita e coordinata da Lindbergh, siamo in grado di garantire una copertura altrettanto capillare".

Quando e come siete entrati nel mercato francese?

"Poco meno di due anni fa abbiamo assunto il controllo di una società francese che si occupa della consegna dei ricambi su tutto il territorio nazionale. E’ nata così la Lindbergh France che, anticipando i target, grazie alla nostra gestione, è tornata in equilibrio economico. In Francia forniamo il servizio base di consegna notturna dei pezzi di ricambio, ma l’intenzione è quella di implementare anche lì il servizio rifiuti, così come guardiamo con interesse all’espansione in altri Paesi europei e, in particolare, in un mercato per noi molto interessante come quello tedesco".

A proposito di mercati, il 2023 ha segnato con le vostre recenti acquisizioni l’ingresso nel settore della termoidraulica?

"Vero, stiamo seguendo una seconda traiettoria di sviluppo, dopo quella della raccolta e gestione dei rifiuti, che riguarda proprio l’erogazione diretta di servizi di assistenza tecnica nella termoidraulica. Con l’acquisizione del Centro assistenza Smit di Fidenza abbiamo avuto la possibilità di sperimentare le nostre soluzioni e di studiare ancora meglio il mercato degli impianti termici e delle necessità dei clienti finali mentre quella del ramo d’azienda di Gatti Ermanno Sas ha per noi un’importante valenza strategica. Rappresenta infatti il primo passo all’interno del mercato della manutenzione degli impianti termici e di condizionamento, che in Italia conta molteplici piccoli operatori qualificati e che, in futuro, vorremmo approcciare ponendoci come aggregatori sul territorio".